«Ti va l’idea?»

È già disponibile in fumetteria e libreria il secondo volume di 7 Crimini, particolarissima proposta editoriale di Tunué che sta raccogliendo diversi consensi tra lettori e critica, al punto da vedere una sua possibile messa in scena su piccolo schermo in un prossimo futuro.

Tra finzione realtà

L’impianto dell’opera è accattivante e in effetti ben si presterebbe alla TV. In un rifugio di montagna, al riparo da una tempesta, un gruppo di escursionisti si ritrova riunito intorno alla figura del magistrato Massimo D’Ettori, chiamato a intrattenere la sua platea raccontando sette processi per altrettanti reati ritenuti esemplari, per mostrare il lato più oscuro dell’umanità.

Un nuovo caso

Così, dopo aver esposto la vicenda riguardante la «danza ammaliante» della truffa, l’uomo espone il crimine orribile della violenza sessuale, sottolineandone il carattere particolarmente esecrabile e mai giustificabile. Se una truffa può essere a danno anche di un criminale e avere un connotato affascinante, come ne La stangata, lo stupro è sempre e solo un atto disgustoso.

Come già avvenuto nel primo numero, la storia narrata assume velocemente i tratti del paradosso, celando il colpo di scena ben piazzato nel finale. Gli autori, in occasione di un incontro al quale Nerdface ha avuto il piacere di partecipare, hanno sottolineato come la scelta di rappresentare o meno un delitto così terribile sia stato al centro della loro riflessione.

Una scelta di rispetto

La soluzione adottata è soddisfacente e conferma 7 Crimini nel solco della cifra stilistica già piacevolmente osservata alla sua prima uscita. Nella sua fusione tra intrattenimento e saggistica di settore, il lavoro di Katja Centomo ed Emanuele Sciarretta, qui disegnato da Giorgio Pontrelli e Mauro De Luca e nuovamente introdotto da Massimo Picozzi, presenta una nutrita appendice dedicata alla trattazione della fattispecie di reato al centro della trama.

Ipotesi per il futuro

Il secondo numero di 7 Crimini mantiene le promesse e getta le basi per un possibile sviluppo futuro. L’ambientazione che vede il magistrato narratore insieme a un numero di sconosciuti, isolati dalla tormenta, riporta alla memoria grandi classici del thriller e del giallo, dal recentissimo film No exit fino ai Dieci piccoli indiani di Agatha Christie: chissà se l’ultimo dei sette crimini totali non vedrà un colpo di scena inaspettato da consumarsi proprio dentro il rifugio…