«Siamo forti, siamo libere, siamo eterne»

Sul finire del XIX secolo, nel pieno vitalismo della società francese, Eugénie (Lou de Laâge) trascorre una vita agiata e tranquillamente borghese, al riparo da qualsiasi difficoltà. Ben presto, però, la ragazza deve fare i conti con una grazia tutta speciale: la capacità di poter sentire e vedere gli spiriti dei defunti. Questa dote indurrà la sua famiglia a relegarla all’ospedale La Pitié Salpétrière, luogo famigerato per la detenzione di qualsivoglia donna considerata affetta dal male del secolo, l’isteria. Mentre nella clinica procedono i preparativi per l’attesissimo bal des folles, solo l’infermiera Geneviève (Mélanie Laurent) riuscirà a creare un legame forte e sincero con la ragazza.

Un ballo speciale

Dimenticata dai suoi cari, la donna si ritroverà a vivere giornate scandite dalle visite dei medici e dagli esperimenti condotti dal professor Charcot. Il bal des folles cade una volta all’anno, poi, ed è un evento straordinario, organizzato a metà quaresima: permette ai pazienti dell’ospedale d’essere l’attrazione principale. Vestite quindi in abiti sgargianti, donne d’ogni estrazione ed età si mescolano a una folla di potenti, venuti appositamente per provare emozioni a basso costo, regine per una notte e purtroppo incapaci di comprendere appieno il lato sordido della situazione.

Ma la follia degli uomini non può essere paragonata a quella delle donne: i primi la esercitano sugli altri; le seconde, invece, su se stesse. Ancora una volta siamo di fronte a un quadro che raffigura i danni provocati da una società patriarcale, in cui le donne non devono e, soprattutto, non possono pretendere nulla, pena la perdita della loro libertà.

In streaming su Prime Video

Le Bal des Folles (The Mad Women’s Ball) approfondisce il significato della parola ombra: come effetto cinematografico, come metafora culturale e come deriva psicologica. Questo il focus del film diretto da Mélanie Laurent e sceneggiato da quest’ultima insieme a Christophe Deslandes, tratto dal romanzo omonimo di Victoria Mas. Le Bal des Folles è arrivato in streaming il 17 Settembre su Amazon Prime Video, grazie a Légende Films e Amazon Studios.

Commistioni di generi

Con Le Bal des Folles Mélanie Laurent è già alla sua quinta esperienza come regista di lungometraggi (l’ultimo, Galveston, è uscito nel 2018) e sa destreggiarsi molto bene nella commistione di generi, fra dramma in costume e thriller. L’eleganza visiva data da note chiaroscurali ricorrenti e richiami all’arte pittorica si intreccia con la questione socioculturale dell’epoca, quale la ricerca scientifica riguardante le malattie mentali nel genere femminile. Donne giovani e meno giovani, di qualsiasi estrazione sociale, sono trattate come cavie, al fine di poter redigere note, commenti e protocolli sempre paradossalmente meno indicati alla cura delle patologie mentali.

Proprio grazie a questo contesto, il dramma riesce a respirare in sincrono col thriller. Le visioni di Eugénie non sono mai accompagnate da effetti allucinanti o stranianti, ma s’è deciso per una più convincente e incisiva via interpretativa, per cui sono il corpo e la voce della protagonista Lou de Laage a dare forma, in maniera credibile, alla straordinaria comparsa. Difatti, il film può fare affidamento su un buon comparto attoriale che, oltre alle protagoniste Laurent e de Laâge, vede tra le attrici Emmanuelle Bercot, Coralie Russier e Lomane de Dietrich, rispettivamente nei panni dell’infermiera Jeanne e delle giovani Camille e Louise.

Un film attuale

Un lungometraggio che si instaura bene nell’ambito del dibattito culturale contemporaneo, senza comunque perdere la forza del racconto e di quella sospensione dell’incredulità che lo rende peculiare nel suo genere.