Fondazione | Prime impressioni sulla serie | Recensione
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Foundation |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2021 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 10 |
Ideatore | – |
Genere | Fantascienza |
Soggetto | Isaac Asimov |
Durata | 45/68 minuti a episodio |
Produzione | Skydance Media |
Distribuzione | Apple TV+ |
Prima TV | 24 Settembre 2021 |
Cast | Lee Pace Jared Harris |
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
«Potete salvare la vostra eredità»
Il 2021 sarà ricordato da tutti gli appassionati di fantascienza come l’anno della speranza e del terrore. Nello stesso anno, infatti, due opere magne sono presentate in adattamenti per lo schermo: al cinema abbiamo Dune, per la regia di Denis Villeneuve, mentre su Apple TV+ arriva per il piccolo schermo Fondazione, serie basata sul Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov.
Una pietra angolare
Fondazione non è un’opera con cui cimentarsi con leggerezza. È, di fatto, pietra angolare di tutta la sci-fi dagli anni ’50 a oggi e molte opere successive che abbiamo imparato ad amare (e in alcuni casi a odiare) traggono da essa larga parte della propria ispirazione. Nei mesi precedenti all’uscita della serie, tra annunci di casting e trailer, c’è stato un alternarsi di stati d’animo, dallo scetticismo alla speranza. Abbiamo avuto l’opportunità di vedere in anteprima le prime puntate, per cercare di trovare finalmente una risposta ai dubbi su un’impresa ardua, se non impossibile.
La prima impressione che si ha è di trovarsi di fronte a una Fondazione senza fondamenta. La visione è certamente appagante e soddisfacente agli occhi e la serie scorre tranquilla, forse in alcuni passaggi lentamente, ma senza intoppi e incertezze. Grande attesa c’era per Jared Harris (Chernobyl, The Expanse), nel ruolo del padre e creatore della psicostoria Hari Seldon. Attesa accresciuta anche nel sapere Lee Pace (Il Signore degli Anelli) nei panni dell’Imperatore.
Uno spreco
La prima delusione arriva nel constatare come questi due attori sembrano essere relegati a figure di secondo piano, quasi cammei, liaison attoriali tra microstorie indipendenti. Incomprensibile la scelta della figura imperiale in tre distinti personaggi (i fratelli Alba, Giorno e Tramonto e la dinastia genetica), che sembrano voler dare alla storia un complicato e non necessario piano di lettura simbolico. Non è questo, forse, l’aspetto peggiore di Fondazione.
Non sembra Fondazione
Non sono tanto le descrizioni estremamente lontane da quelle fornite nei romanzi a straniare, con Tarantor metallico perché pianeta-città, ma che visto dallo Spazio apparirebbe verde, in quanto interamente sviluppato sotto le cupole, a eccezione del palazzo imperiale. Anche uno degli argomenti che ha tenuto banco nei mesi passati potrebbe essere superato, nell’ottica narrativa della Fondazione, ossia il cambio di sesso di personaggi come Gaal Dornick (interpretato da Lou Llobell) e Demerzel (Laura Birm), mentre qualche dubbio in più c’è per Salvor Harin, interpretato da Leah Harvey, poiché è una delle poche figure ben definite e caratterizzate da Asimov in tutta la narrazione.
Ci sentiamo di passare sopra anche a stravolgimenti della storia di alcuni personaggi, quali lo stesso Hari Seldon in viaggio verso Terminus o Raych Seldon anch’egli in viaggio verso Terminus e il suo rapporto con Gaal, perché potrebbero essere soluzioni utili a raccontare in modo più efficace la storia tramite un media differente da quello originario. Laddove la produzione di Apple sembra mancare totalmente di rispetto verso l’opera letteraria è su una considerazione che nutriva le maggiori riserve: come può un’opera televisiva affrontare un arco narrativo che si estende per 20.000 anni?
Un’altra storia
E la risposta sembra essere semplice: non può, a meno di raccontare un’altra storia. Una caratteristica della saga di Asimov è narrare l’umanità attraverso i personaggi. Pochi singoli possono essere influenti ai fini della vicenda stessa, qualcuno può essere rilevante, ma nessuno è più importante dell’umanità. Fondazione, invece, presenta la classica lotta di un manipolo di eroi per salvare il mondo dal male. Altro punto che lascia parecchio perplessi nella visione è com’è presentato il rapporto Fondazione e Impero: sembra di trovarsi di fronte a una banalizzazione del concetto di Male contro Bene.
Non è questo. La Fondazione, Seldon e la Psicostoria non si contrappongono all’Impero, ma al caos conseguente alla sua inevitabile caduta e il Piano Seldon ha l’obiettivo di ridurlo da 30.000 anni a non più di 1.000. L’Impero nel mondo di Asimov rappresenta il regolatore del caos: può essere a momenti tirannico nella sua storia, ma non lo è per definizione, non rappresenta l’oppressore, ma l’aggregatore. E il contenimento della caduta è dato attraverso la raccolta e la conservazione della conoscenza.
Le ispirazioni di Asimov
Asimov trae ampia ispirazione dall’Impero Romano, dalla sua caduta e dal lavoro degli amanuensi nel copiare e trascrivere le opere. Certo, Fondazione non è una serie deludente e goffa come avvenuto per Shannara, ma il risultato non può lasciare soddisfatti, almeno per ora. Così come accaduto con Io,Robot e I am Legend (entrambi con Will Smith) il risultato sembra essere un mondo vagamente ispirato all’opera letteraria da cui si discosta immediatamente e nettamente per prendere un altro tipo di narrazione. E se per i film potrebbe essere accettato per la necessità di comprimere storie estremamente articolate in una durata di due ore, lo diventa meno per una serie che dovrebbe dilatarsi in molte stagioni.
Dubbi
A lasciare perplesso chi ben conosce la serie è se Apple, nella produzione, per ovvi motivi di budget, target e coinvolgimento, abbia voluto puntare su una storia dai ritmi serrati, avventurosi e con personaggi femminili forti. Perché, allora, invece di partire da Fondazione non è partita da Preludio alla Fondazione, che offriva già tutto il necessario? Avrebbe inoltre consentito a chi è totalmente digiuno di poter prendere dimestichezza lentamente e gradualmente con la Psicostoria, tutto fuorché semplice matematica o, peggio, una sorta di magia.
Una speranza
Per chi ha letto la saga, non resterebbe che rassegnarsi e guardare Fondazione dimenticando la saga originale e pensando ai personaggi come omonimi. La speranza è che la serie Apple invogli gli spettatori a recuperare e leggere i libri di Asimov, chi lo ha fatto a ripercorrere le pagine e chi ancora non l’avesse fatto a scoprire un mondo e un arco narrativo ben lontano dai format delle attuali proposte televisive.
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Titolo originale | Foundation |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2021 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 10 |
Ideatore | – |
Genere | Fantascienza |
Soggetto | Isaac Asimov |
Durata | 45/68 minuti a episodio |
Produzione | Skydance Media |
Distribuzione | Apple TV+ |
Prima TV | 24 Settembre 2021 |
Cast | Lee Pace Jared Harris |