«Nessuno saprà mai cosa abbiamo fatto»

So cosa hai fatto (I know what you did last summer), la nuova produzione originale di Amazon Prime Video che vede la firma di Sara Goodman, vuole essere la riscrittura in chiave seriale dell’omonimo film diretto da Jim Gillespie, che fu, insieme a Scream, uno degli artefici della rinascita dello slasher sul finire degli anni ’90.

Operazione nostaglia

Il problema è che, al contrario di altre property che son state vittima dell’operazione nostalgia negli ultimi anni, So cosa hai fatto non ha elementi particolarmente riconoscibili, come Ghostface per Scream e Micheal Myers per Halloween. A elevare la semplice premessa del film era il cast, composto da alcuni tra i volti più noti di quegli anni: Jennifer Love Hewitt, Sarah Michelle Gellar e Ryan Philippe, giusto per citarne alcuni. La serie di Sara Goodman parte quindi più da una suggestione che da una trama vera e propria: alcuni amici uccidono per sbaglio una persona, credono d’essere riusciti a nascondere il crimine, ma un anno dopo qualcuno dimostra di sapere il loro segreto e di volerli punire.

Al centro della storia, come binomio indissolubile, ci sono due gemelle (interpretate entrambe da Madison Iseman), Lennon e Allison, identificabili rispettivamente come il Bene e il Male. Un giorno, a una festa, Lennon s’incontra in segreto con la cotta di Allison e il litigio che ne segue porta le due a prendere strade diverse, finché la macchina con cui Lennon si stava allontanando dalla festa non investe sua sorella. Un anno dopo, quando Lennon fa il suo ritorno a Wai Huna, oltre a dover scontrarsi con gli amici che erano con lei quella tragica sera, inizia a ricevere degli strani e minacciosi messaggi e la morte inizia a seguirla ovunque vada.

È evidente che, con So cosa hai fatto, l’obiettivo di Amazon Prime Video sia quello d’aggiungere un nuovo prodotto adatto al pubblico adolescenziale alla sua offerta e, per farlo, copia in modo quasi spudorato tanti prodotti di successo per quel target, come Pretty little liars e Riverdale. Non sarebbe un problema se So cosa hai fatto avesse altre basi su cui poggiarsi, come una solida sceneggiatura o un cast sorprendente, ma purtroppo la serie, tra dialoghi irrealistici, una caratterizzazione dei personaggi che si contraddice di scena in scena e una recitazione confusa, rischia d’essere tra le più dimenticabili dell’anno.

Una speranza

L’unica speranza di un possibile miglioramento di So cosa hai fatto è da riporre nel colpo di scena che chiude il quarto episodio che, per quanto assurdo e abbastanza prevedibile, è capace di mescolare le carte in tavola e d’incuriosire lo spettatore.