«Trovate il vostro proposito»

È in sala Eternals, terzo capitolo cinematografico del nuovo corso dell’MCU, affidato alla regia della premio Oscar Chloé Zhao, ottenuto grazie a Nomadland. In questa Fase 4, caratterizzata almeno dal tentativo di proporre nuove chiavi di lettura e di narrazione dello sterminato universo supereroistico, probabilmente Eternals è il progetto più ambizioso operato da Marvel.

Una proposta originale e rischiosa

I motivi sono diversi. In primo luogo la scelta di una regista proveniente da tutt’altro filone cinematografico, che potremmo definire autoriale, e di giovane esperienza. Lo stesso ciclo di fumetti di Eternals non è esattamente tra i più conosciuti al grande pubblico: ideato da Jack Kirby, vide la luce nel 1976, presentando una vera e propria cosmogonia ricca di riferimenti a culture e religioni diverse. A complicare le cose, il nutrito numero di nuovi personaggi, ben dieci, da inserire nell’MCU e un cast importante da gestire, in cui spicca la figura ingombrante d’Angelina Jolie.

Un po’ di trama senza spoiler

Eternals è ambientato cinque anni dopo il Blip, l’evento che ha riportato in vita metà della popolazione terrestre grazie al sacrificio di Iron Man, al termine della battaglia contro Thanos. I protagonisti sono dieci eroi immortali, ognuno dotato di specifici poteri e guidati dalla saggezza di Ajak, guaritrice interpretata da Salma Hayek. Il loro compito è proteggere l’umanità dalla minaccia dei Devianti, esseri dalle forme bestiali che da millenni affliggono il Pianeta. Questo preciso incarico proviene da un essere trascendentale, il Celestiale Arishem, ed è loro vietato, però, d’interferire in qualsiasi altro conflitto umano.

Già questo aspetto solleva le prime perplessità sulla trama del film, non a caso introdotto da un lungo spiegone scritto in stile Star Wars. Perché, poi, della presenza dei Devianti in millenni di storia non vi sia alcuna traccia è risolto in modo poco credibile. I più attenti conoscitori del ciclo degli Eterni, inoltre, noteranno come siano stati stravolti numerosi personaggi, a partire da Ikaris, una sorta di Superman, dalle fattezze di Richard Madden.

Il ritorno di un’antica minaccia

Sulla Terra, però, i Devianti sembra siano stati sconfitti ormai da secoli e i dieci Eterni si sono separati, conducendo le vite più disparate. Il ritorno dell’antica minaccia, però, non solo li porterà a unirsi nuovamente, ma a scoprire la loro vera missione sul nostro pianeta, ponendoli di fronte a una grande scelta morale.

Tanta, troppa carne al fuoco

Eternals da subito si presenta come un film ricco di elementi, forse troppi da gestire. La caratterizzazione dei personaggi s’avvale di diversi flashback in epoche lontanissime, visivamente molto belli, come la ricostruzione di Babilonia, ma mai efficaci fino in fondo. Il risultato è superficiale e le problematiche ipotetiche di uomini e donne immortali sono solo lambite, oppure lasciate a un atto di fede dello spettatore, come nel caso dell’evoluzione di Thena, il personaggio di Angelina Jolie.

Lo stesso ruolo dei Devianti diviene marginale nelle battute finali del film, lasciando aperte molte domande. Il vero problema di Eternals, però, non risiede tanto in questi aspetti, per quanto importanti. Forse per aver introdotto in modo forzato tanti personaggi nuovi in un ciclo narrativo diverso, o vuoi per il tentativo evidente di proporre una pellicola più adulta nelle tematiche, Eternals sembra non decollare mai, restando in un limbo tra azione e dramma, senza mai scegliere tra le due e scontentando entrambe le parti.

Le poche luci

Non basta aver introdotto il personaggio che sarà di Kit Harington, sebbene faccia sorridere vedere l’attore rivolgersi alla sua Sersi. Così come non è sufficiente la prima scena di sesso in un film Marvel, edulcorata e lontana anni luce da qualsiasi impresa tra le lenzuola di Jessica Jones e Luke Cage.

Per quanto importantissimo in termini generali, ugualmente non può bilanciare il risultato deludente di Eternals l’inserimento della prima coppia omosessuale nell’MCU; infine, il riconoscimento dell’esistenza di un universo DC Comics, che avviene attraverso una delle poche battute della pellicola, non può essere una condizione per sollevare Eternals dalla noia di cui è purtroppo pervaso.