Zappa | L’artista raccontato dai suoi archivi | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Zappa |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | – |
Anno | 2020 |
Durata | 90 minuti |
Uscita | 15, 16, 17 Novembre 2021 |
Genere | Documentario |
Regia | Alex Winter |
Sceneggiatura | – |
Fotografia | Anghel Decca |
Musiche | John Frizzell |
Produzione | – |
Distribuzione | Nexo Digital |
Cast | – |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Io scrivo musica e mi piace sentire com’è quand’è suonata»
La casa di distribuzione italiana Nexo Digital sta dimostrando un grande interesse verso il mondo della musica e dell’arte. Non a caso sta riversando il suo impegno nel portare sul grande schermo le vite delle icone del mondo della cultura pop, uomini e donne che hanno lasciato un importante segno nella vita delle future generazioni. Tra essi, citiamo Bon Jovi from Encore Nights, Per Lucio, Blackpink: the Movie, Ezio Bosso: le cose che restano e, ancora, Oasis: Knebworth 1996.
Un simbolo
A questo elenco va aggiunto Zappa, pellicola dedicata alla vita del compositore, cantante e musicista Frank Zappa, divenuto nel tempo simbolo stesso del rock progressive e della sperimentazione. In Italia la pellicola, per la regia del documentarista Alex Winter, sarà in sala dal 15 al 17 Novembre 2021 come evento speciale.
Zappa racconta la carriera artistica di un uomo che ama l’arte nella sua totalità, di un pensatore libero e anticonvenzionale, nemico del politicamente corretto. La pellicola ripercorre le origini dell’artista, dalla passione per l’arte del montaggio cinematografico fino a quella per gli esplosivi, giungendo a quella rivolta alla musica nera conosciuta solo nel periodo dell’adolescenza, mostrando le vicende musicali e politiche da quando cantava nei Soul Giants e poi nei The Mothers of Invention, fino a trattare la storia dietro al pezzo cult Valley girl del 1982, l’unica hit che abbia mai realizzato in carriera.
Contro la censura
Alex Winter aveva già scoperchiato il mondo marcio dell’arte e dei media col suo documentario Showbiz Kids, in cui mostrava le vite e le carriere degli ex bambini più famosi del mondo ed ecco che, un anno più tardi, porta sullo schermo un altro personaggio scottante come Frank Zappa, colui che visse tutta la sua esistenza in nome della musica e della libertà d’essere se stessi, sia nella vita reale che sul palcoscenico, mostrando la sua autenticità nelle sue melodie musicali, fino a proteggere l’arte da una rischiosa censura preventiva contro le tematiche percepite scandalose dalla cultura americana degli anni ’60 e ’70, quali il sesso, elemento tabù che stava iniziando a essere dirompente all’interno dei testi musicali, scandalizzando una generazione di adulti che temevano che le nuove icone della musica underground deviassero i loro figli. Quella censura che dette vita al Parents Music Resource Center nel 1985, etichetta che andava contro tutti i principi liberali di Frank Zappa.
Un artista totale
Alex Winter non sembra tanto interessato a mostrare il lato musicale e i brani di Frank Zappa, tanto che i suoi pezzi sono solo accennati all’interno del film e mai ascoltati per più di qualche secondo, ma vuole invece donare uno sguardo critico al contesto musicale. Infatti Zappa punta essenzialmente nell’analizzare e approfondire la filosofia dietro al processo creativo di Frank Zappa, mostrato come un artista poliedrico, in cui la musica è solo una faccia, benché la più importante, della sua espressività artistica, che sfocia anche entro l’attività di grafico, di regista e montatore, passione sempre avuta fin dall’infanzia e che lo condusse più volte a realizzare cortometraggi e film musicali, come il The Dub Room Special. La sua capacità di dirigere gli fu utile anche in campo musicale, dove nelle sue esibizioni andava a creare vere e proprie coreografie, risultando un vero maestro dell’intrattenimento, grazie alla sua capacità di viaggiare tra musica e teatro.
Troviamo un Frank Zappa critico riguardo al mondo della musica, a suo avviso danneggiata da alcune lobby come le case di produzione e distribuzione musicale, non più interessate all’arte, considerata esclusivamente come se un prodotto di consumo, valutata non tanto per la sua forma artistica, ma per la sua capacità d’interessare e di vendersi al pubblico. Proprio per questi motivi decise d’abbandonare ogni forma di major discografica e di autoprodursi, creando una delle prime case discografiche indipendenti, nel credo che un musicista moderno dovesse occuparsi anche dell’aspetto legale dei suoi brani, evitando d’essere sfruttato.
Un perfezionista
In Zappa ampio respiro è dato al pensiero del cantautore sulla sua concezione d’arte, riferita al senso di composizione e di riproduzione musicale. Per il leader dei The Mothers of Invention è importante il risultato finale e che sia suonato e realizzato dai suoi musicisti al meglio delle loro potenzialità. Un perfezionista desideroso di riprodurre le sue idee alla perfezione: difatti, molti suoi collaboratori intervistati lo ricordano come un uomo freddo, che viveva per sentir suonare i propri componimenti e li costringeva a lunghe ed estenuanti sessioni di prove.
Un artista sempre più contro
Nell’ultima parte della pellicola ottengono un ampio minutaggio la politica e la critica contro il sistema musicale, in un periodo dove iniziò la commistione tra l’elemento sonoro e visivo, reso ancora più importante dalla comparsa della rete MTV avvenuta nel 1981. Si posero nuove basi per il successo musicale, rimarcando l’importanza assoluta delle hit musicali e della bellezza estetica, a discapito dello sperimentalismo caro a Frank Zappa, compositore amante del lato orchestrale della musica e non di quello pop. Difatti, la nascita della hit Valley Girl avviene quasi per caso e senza volerlo.
Per raccontare la storia di Frank Zappa, Alex Winter s’è dunque soffermato meno sul musicista ed è stato sicuramente importante l’accesso al caveau del musicista, che il cineasta e i suoi collaboratori hanno potuto scoprire grazie alla famiglia Zappa, che ha dato loro accesso illimitato a tutto il materiale d’archivio che Frank Zappa aveva conservato nel tempo. Tra brani inediti, film e corti realizzati fin dall’adolescenza, progetti incompleti, interviste mai viste prima e registrazione mai trasmesse, è stato un passaggio fondamentale, poiché grazie a tutto questo materiale originale in qualche modo Frank Zappa è entrato nel documentario a lui dedicato, rendendolo a tratti cinema surrealista e dal montaggio rapido.
In conclusione
Zappa è un buon documentario, con la sola pecca di sacrificare forse troppo l’aspetto musicale dell’artista, per scrutare quello più quello politico. Frank Zappa è dunque raccontato non tanto attraverso i suoi brani, ma per la sua lotta contro il potere illiberale: non a caso, la pellicola apre durante la sua apparizione in Repubblica Ceca, per commemorare il ritiro delle truppe russe dal Paese, la sua ultima apparizione pubblica con la chitarra in mano.
Condividi il post
Titolo originale | Zappa |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | – |
Anno | 2020 |
Durata | 90 minuti |
Uscita | 15, 16, 17 Novembre 2021 |
Genere | Documentario |
Regia | Alex Winter |
Sceneggiatura | – |
Fotografia | Anghel Decca |
Musiche | John Frizzell |
Produzione | – |
Distribuzione | Nexo Digital |
Cast | – |