Julianne Moore: top e flop di una grande attrice
Julianne Moore
«You have to be in yourself, but engage with the world and see what’s going on».
Top e flop
Bellissima attrice statunitense, Julianne Moore esordisce da giovanissima prima nei teatri e poi in televisione, grazie alla soap Così gira il mondo. Non avendo bisogno di molte presentazioni perché notissima, abbiamo preferito prendere in esame alcuni film di genere diverso impreziositi dalla sua presenza, per dimostrare quanto sia eclettica e, al contempo, cercare di capire in quali abbia dato il meglio (o il peggio).
Body of Evidence
Pellicola erotica piuttosto famosa o famigerata, a seconda dei punti di vista, Body of evidence uscì nel lontanissimo 1993. Julianne Moore, però, non è la protagonista. Il corpo del titolo è infatti quello di Madonna: una fortuna, probabilmente, perché il ruolo di Julianne Moore è decisamente secondario e la mette al riparo dalle decine di pernacchie ricevute da pubblico e critica, unanimemente. Più che di «corpo del reato», si tratta di un vero e proprio scheletro nell’armadio e la stessa attrice lo ha più volte definito «un grande errore».
Nine months: imprevisti d’amore
Questa commedia romantica rappresenta l’esordio in un film americano per Hugh Grant e Julianne Moore è la co-protagonista. Come avrete intuito dal titolo, il tema trattato è la paternità inattesa. Tutta la pellicola poggia su questo fulcro e sulle faccette buffe di Grant; malgrado la parte della mamma sia di Julianne Moore, l’attrice resta decisamente troppo in ombra. Ancora, dopo tanti anni è considerato uno dei film peggio riusciti della storia.
Evolution
Se andiamo a prendere la Fantascienza, Julianne Moore ha nel curriculum film decisamente migliori di Evolution, come Jurassic Park: il mondo perduto, ma ricordiamo molto bene l’hype all’uscita di questa pellicola di Ivan Reitman, il quale si prefiggeva il non facile compito di rinnovare la formula di Ghostbusters, puntando con speranza agli stessi fasti. Non fu così. Evolution arrivò tardissimo ed è invecchiato forse peggio. Alcune trovate sono molto divertenti, è vero, ma siamo lontani anni luce dalle atmosfere degli Acchiappafantasmi. Accanto a David Duchovny, Orlando Jones e Sean William Scott, Julianne Moore ha ancora un ruolo da spalla: un peccato, perché invece l’attrice aveva già dimostrato le sue capacità.
Carrie: lo sguardo di Satana
E arriviamo all’horror, con Carrie: lo sguardo di Satana, che riprende il romanzo di Stephen King ed è anche il remake della precedente pellicola di Brian De Palma. A Julianne Moore è affidato il ruolo della madre bigotta di Carrie, una parte apparentemente di contorno, invece fondamentale per la credibilità di tutta la vicenda. Malgrado siamo sempre dubbiosi quando approcciamo un remake, in questo caso non ci sentiamo di bocciare il film in toto e, anzi, pur non considerandolo pari al precedente, gli riconosciamo una certa dignità. Julianne Moore, come anche Chloë Grace Moretz, svolgono benissimo il loro ruolo.
Still Alice
Passiamo a una pellicola drammatica, quasi spacca cuore. Still Alice racconta la storia di Alice Howland, linguista e donna di grande spirito e intelligenza cui è diagnosticata una forma molto precoce di Alzheimer. Poco a poco, la sua mente inizia ad avere incertezze e a perdersi nei sintomi della malattia. Accanto a lei, la figlia e il marito. Se avete un cuore, guarderete questo film morendo un poco dentro e consumando tutti i fazzoletti che avete in casa. Se non vi farà effetto, siete semplicemente aridi.
Il settimo figlio
Il settimo figlio sarebbe un fantasy, se solo fosse riuscito bene anche solo in uno degli intenti prefissati. Julianne Moore interpreta una strega malvagia, talmente cattiva da meritare una candidatura ai Razzie Awards come Peggior Attrice Non Protagonista. Volete farvi del male? C’è pure Kit Harington…
Psycho
Per il genere remake non necessario, abbiamo invece scelto questa pellicola di Gus Van Sant, che in effetti non vuole riprendere il classico di Hitchcock ma, letteralmente, copiarne ogni inquadratura. Julianne Moore è Lila Crane, sorella della ragazza che farà la sfortunata doccia. Verrebbe da dire che il film non è poi così male, visto che è praticamente una copia identica all’originale per le scelte registiche e le inquadrature, tuttavia ci si chiede perché dovremmo preferirlo all’originale, data l’esperienza simile a guardare uno specchio freddo e senza alcuna anima. Il regista ci ha messo amore, come un ragazzino che copia la pagina di un fumetto, ricalcandola su un foglio di carta trasparente.