Matrix: Resurrections | Voglia di pillola blu | Recensione
Il voto di Nerdface:
1.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | The Matrix Resurrections |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2021 |
Durata | 148 minuti |
Uscita | 1° Gennaio 2021 |
Genere | Fantascienza |
Regia | Lana Wachowski |
Sceneggiatura | Lana Wachowski David Mitchell Aleksandar Hemon |
Fotografia | John Toll Daniele Massaccesi |
Musiche | Johnny Klimek Tom Tykwer |
Produzione | Warner Bros. Pictures Village Roadshow Pictures Venus Castina Productions |
Distribuzione | Warner Bros. |
Cast | Keanu Reeves Carrie-Anne Moss Yahya Abdul-Mateen II Jessica Henwick Jonathan Groff Neil Patrick Harris Priyanka Chopra Christina Ricci Jada Pinkett Smith Lambert Wilson Daniel Bernhardt Telma Hopkins Toby Onwumere Max Riemelt Brian J. Smith Eréndira Ibarra Andrew Caldwell Ellen Hollman |
Il voto di Nerdface:
1.0 out of 5.0 stars
«Fanno così: trasformano le storie in banalità»
Era il 1999. Un’intera generazione rimase folgorata da Matrix, più che un film un’esperienza di vita capace d’ispirare uomini e donne in tutto il pianeta e d’arricchire il dibattito culturale, prima ancora d’innovare il solo linguaggio cinematografico.
Oltre il cinema
Matrix travalicò il grande schermo, fu la pillola rossa di un pubblico sbigottito di fronte alle trovate visive, alla trama avvincente, al look dei protagonisti, ai combattimenti con le arti marziali, al Bullet Time e ai numerosi piani di lettura offerti dal risveglio di Neo, l’Eletto che esce dalla Matrice creata dalla macchine per mostrare la via a un’umanità soggiogata.
I due sequel esistono?
In molti preferiscono pensare che i due sequel di Matrix non esistano. Troppa fu la delusione nel vedere svilito quanto seminato, enorme il peso delle aspettative poi schiacciate da un’evoluzione dell’universo narrativo che perse inesorabilmente fascino e stupore.
Ad alimentare nuovi timori e a inaugurare il nuovo anno arriva Matrix: Resurrections, quarto capitolo della saga e, in senso più ampio, ennesimo film che rimesta nell’effetto nostalgia. Alla regia il duo originale si divide e resta la sola Lana Wachowski; nel cast tornano sorprendentemente, se si pensa agli esiti della trilogia originale, Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss.
Un po’ di trama senza spoiler
Matrix: Resurrections punta immediatamente sul linguaggio meta cinematografico, trovando un escamotage divertente per presentare un Neo nuovamente inconsapevole di trovarsi all’interno della Matrice e potendo giocare in questo modo con le tante citazioni del primo film. Sullo sfondo c’è la figura misteriosa di Trinity, con la quale il protagonista sente d’avere un legame, ma senza capirne il motivo.
Maledetti spiegoni
L’idea funziona, ma è tirata molto per le lunghe, col risultato di costringere Keanu Reeves in un ruolo che per circa un atto lo vede sballottato di scenario in scenario a proferire pochi monosillabi perché, come il pubblico, è costretto ad ascoltare prolissi spiegoni che faticosamente cercano di sistemare il pasticcio del passato per adattarlo al presente.
Gran parte di Matrix: Resurrections cade vittima di questo meccanismo, ma purtroppo i limiti sono ben più numerosi. Il film drammaticamente non riesce mai a distaccarsi dal citazionismo e dalle speculazioni facilone, travestite da acuta filosofia, su cosa sia reale e cosa no. Il teatrino ruota completamente intorno ai due personaggi principali, mentre tutti gli altri restano sullo sfondo, privi di qualsiasi approfondimento.
Poche idee e molto confuse
Così, Matrix: Resurrections offre al pubblico la solita, stanca litania dell’immaginario di Lana Wachowski. Tutti finiscono nella rete e Morpheus, da granitico profeta in attesa del risveglio di Neo, diviene una gigionesca spalla dal kimono floreale; la storia, anche quando illude di gettare qualche spunto interessante, come la nuova città resistente di Io e la nascita di macchine senzienti, sorprendentemente abbandona ogni strada, restando sempre in superficie.
Lo stesso colpo di scena finale, che pure avrebbe potuto significare molto, dà la sensazione d’arrivare a caso, perché nessun avvenimento precedente aveva gettato semi in tal senso e giunge dopo una lunga sequenza da zombie movie, a ulteriore conferma della confusione caratterizzante tutto il film, compreso il suo registro cinematografico.
Un film per vecchi
Matrix: Resurrections fallisce miseramente, non riuscendo neanche a proporsi come primo capitolo di un nuovo corso. E forse è un bene. Al di là degli esiti, altre saghe prima di Matrix hanno intrapreso questa strada, per costruire un ponte tra le generazioni e rinnovare il franchise.
Pensiamo al nuovo corso di Star Trek, a Star Wars con Il Risveglio della Forza, a Ghostbusters: Legacy e al recente Spider-Man: No Way Home. In questo caso, l’unico desiderio suscitato da Matrix: Resurrections è di una sana pillola blu.
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Titolo originale | The Matrix Resurrections |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2021 |
Durata | 148 minuti |
Uscita | 1° Gennaio 2021 |
Genere | Fantascienza |
Regia | Lana Wachowski |
Sceneggiatura | Lana Wachowski David Mitchell Aleksandar Hemon |
Fotografia | John Toll Daniele Massaccesi |
Musiche | Johnny Klimek Tom Tykwer |
Produzione | Warner Bros. Pictures Village Roadshow Pictures Venus Castina Productions |
Distribuzione | Warner Bros. |
Cast | Keanu Reeves Carrie-Anne Moss Yahya Abdul-Mateen II Jessica Henwick Jonathan Groff Neil Patrick Harris Priyanka Chopra Christina Ricci Jada Pinkett Smith Lambert Wilson Daniel Bernhardt Telma Hopkins Toby Onwumere Max Riemelt Brian J. Smith Eréndira Ibarra Andrew Caldwell Ellen Hollman |