Abbiamo preferito aspettare l’arrivo su Disney+ del secondo episodio di The book of Boba Fett prima d’esprimere una prima impressione sulla nuova serie TV ambientata nell’universo di Star Wars. Troppo introduttiva, infatti, è stata la prima puntata, sostanzialmente dedicata a costruire un ponte narrativo tra la fine del personaggio nello stomaco del Sarlacc e gli eventi raccontati già nella scena post credit in chiusura di The Mandalorian.

Il ritorno del mercenario

Personaggio molto amato, nonostante una parabola breve e scandita da una morta tutto sommato ridicola, Boba Fett vede finalmente dedicata una sua serie TV, peraltro piuttosto attesa dopo il grande e meritato successo di The Mandalorian, incentrata su un altro mercenario come lui.

Se il primo episodio di The book of Boba Fett chiude definitivamente ogni speculazione sulla sorte del protagonista e pone una prima base sugli sviluppi successivi, il secondo s’addentra nella trama. Boba Fett, aiutato dal suo braccio destro Fennec Shand, cerca di costruire il suo corso dopo aver preso il posto che fu occupato da Jabba the Hutt.

Senza paura

Venendo meno a lunghe tradizioni ben radicate su Tatooine, Boba Fett intende governare il crimine sul pianeta non attraverso la paura, ma col rispetto. Le inevitabili difficoltà e resistenze incontrate si alternano a diversi flashback, nei quali assistiamo al suo salvataggio dopo la fuga dal ventre del Sarlacc a opera dei Tusken e di come il mercenario sia stato addestrato agli usi e alle armi dei predoni desertici.

Perplessità

Sono due gli elementi a destare perplessità, almeno per ora, in The book of Boba Fett. Il primo riguarda la scelta, operata sin dall’inizio, di levargli il casco da mandaloriano, in molte occasioni. Un elemento fondamentale del fascino di Boba Fett risiedeva proprio nella maschera e nel mistero su chi si celasse dietro di essa. Ora ogni speculazione è cessata per sempre e nulla ha a che vedere con la pur buona recitazione di Temuera Morrison: quel fascino è perso.

Ma non era un cattivo?

L’altro fattore a suscitare più di un dubbio è il carattere dato a Boba Fett, che da mercenario infallibile e privo di scrupoli già al secondo episodio sembra percorrere la stessa parabola del protagonista di The Mandalorian. Ma se nella serie precedente il ravvedimento trovava giustificazione dalla presenza di Baby Yoda, in questo caso nulla, al momento, porta in quella direzione, oltre a trasmettere un senso di già visto piuttosto forte. Vedremo se gli sviluppi futuri smentiranno questa sensazione.