Blu-Ray

Koch Media propone per il mercato Home Video il film che ha vinto l’Orso d’Oro all’edizione del Festival di Berlino tenutasi online a causa della pandemia. Il regista, il rumeno Radu Jude, è noto per le pellicole estremamente provocatorie e ferocemente critiche nei confronti del suo Paese, e con Bad luck banging or loony porn si spinge ulteriormente in avanti.

Trama

La vicenda narra la storia di una normalissima insegnante, il cui video hard privato, girato insieme al marito, finisce online e la costringe a un sommario processo intentato da colleghi e genitori per decidere se lasciarla al suo lavoro o metterla alla porta. Il tema è di stretta attualità, se si pensa agli orribili casi finiti in tragedia di revenge porn e alla serie Pam & Tommy, dedicata alla storia che vide coinvolti Pamela Anderson e Tommy Lee diversi anni fa, proprio basata sulla sottrazione dei loro filmati erotici, da poco disponibile su Disney+.

Le premesse interessanti del film, però, si scontrano ferocemente con la scelta stilistica e di contenuto data dal regista, che in apertura del primo dei quattro atti schiaffa in faccia agli spettatori il video amatoriale incriminato senza alcun tipo di censura, mostrando in modo esplicito sesso orale e penetrazione, frustini e parrucche. L’assenza di censura continua anche nei capitoli successivi e palesa la voglia del regista di metterci sullo stesso piano della platea giudicante, ridicola, ipocrita e disgustosa, chiamata a valutare la sorte della sfortunata protagonista, con tanto di diversi finali possibili. Come a dire: la scelta, in fondo, è vostra.

Contenuti

A leggere i commenti entusiasti della critica, lo sfoggio di stelle e il palmares giustamente evidenziati dal Blu-Ray proposto da Koch Media, verrebbe da pensare di trovarsi di fronte a «un gioiello di provocazione», per citarne uno tra i tanti. Non sarà così: alla fine, si avrà solo l’impressione d’aver assistito a una perla di autoreferenzialità e voglia di stupire a ogni costo. I primi ripensamenti arrivano già dopo i primi minuti esplosivi, in una lunga sequenza che vorrebbe mostrare lo stato di vita della città di Bucarest, ma in cui non accade nulla e s’apprende dello scandalo divenuto di dominio pubblico solo ascoltando una telefonata della protagonista.

Il crollo verticale del ritmo arriva però nel secondo atto, un vero e proprio elenco in ordine alfabetico di cartoline di ipocrisie, orrori e altre amenità, tra cui la voglia del regista di destrutturare l’idea stessa di film. Bad luck banging or loony porn si solleva leggermente nel terzo atto, il processo che vorrebbe mettere in scena, in modo teatrale, le meschinità, le intolleranze e le ipocrisie della società rumena, ma un finale ridicolmente provocatorio mette a tacere ogni speranza. La stessa edizione per l’Home Video di Koch Media non aiuta a dare una chance al film, non presentando alcun contenuto speciale oltre al trailer, laddove un commento del regista avrebbe forse aiutato a cogliere sfumature a noi sfuggite. Viene il dubbio che non esistano.