Voltron: i cinque leoni ruggiscono ancora
Voltron
«From days of long ago, from uncharted regions of the Universe, comes a legend. The legend of Voltron».
Titolo originale | Voltron: defender of the Universe |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anni | 1981-1982 |
Stagioni | 2 |
Episodi | 124 |
Genere | Anime Fantascienza Mecha |
Character design | Kazuo Nakamura Shigetaka Aoyama |
Regia | Hiroshi Sasagawa Kōzō Morishita |
Musiche | Asei Kobayashi Seiji Yokoyama Dale Schacker |
Studio | Toei Animation World Events Production |
Uscita italiana | 22 Settembre 1982 |
I leoni ruggiscono ancora
Quand’ero ancora un bambino in calzoncini corti e zainetto Invicta, in camera mia c’era una cassapanca nella quale conservavo i giocattoli. All’epoca, conteneva una decina di Masters, divisi tra buoni e cattivi; qualche G.I. Joe e pochi Cobra; due Tartarughe Ninja, Leonardo e Donatello; tutti i Transformers che componevano Devastator; Ray Stanz, di The Real Ghostbusters; King Atlas, il micronauta rosso, compreso di cavalcatura.
Un posto d’onore
Relegato in un angolo, per la vergogna d’essere l’unico pezzo singolo, giaceva il mitico Leone Nero di Voltron, ma solo lui, ché il pupazzetto del pilota non l’ho mai voluto prendere. Ora ha un posto d’onore in casa. Voltron era una serie particolare, vuoi per il design parecchio originale del robot, vuoi per le sue origini da Frankenstein.
Cinque leoni
Quando uscì non guadagnò fama imperitura, eccetto per una ristretta cerchia di fan che, ancora oggi, sono una nicchia. E normalmente hanno tutti e cinque i leoni. La storia è semplice, come sempre: il pacifico pianeta Althea è attaccato da cattivissimi invasori alieni. La Principessa Aurora, non quella di Starzinger, un’altra, chiede l’aiuto di cinque terrestri. Saranno loro gli eroi che risveglieranno i cinque leoni robot capaci d’unirsi in un unico mecha da combattimento, il valoroso Voltron.
Nulla di nuovo, dunque: ci sono cinque mezzi che diventano uno solo, i cattivi, una base tipo Fortezza delle Scienze e battaglie a suon di spade giganti e raggi laser. C’è però un elemento a differenziare Voltron da tutte le altre serie: una trama decisamente più matura dei sui colleghi più blasonati. I temi toccati, già dalle prime puntate, sono adulti e, forse per la prima volta, vediamo addirittura uno dei protagonisti morire assassinato dai terribili alieni. Il suo posto come pilota del Leone Azzurro sarà preso, poi, dalla stessa Principessa Aurora, in quota rosa.
Un ibrido americano
Si arriva al finale da copione, con la sconfitta del temibile Re Zarkon e la vittoria della Voltron Force. Nel parlare di Voltron sto considerando, però, solo la serie italiana trasmessa nel 1983, dal titolo omonimo. Devo precisarlo, perché nel 1982 era stata trasmessa Golion, la serie giapponese originale dalla quale nasce l’Operazione Voltron. Infatti, Voltron è un ibrido di matrice americana.
Golion e Dairugger XV
Toei Animation vende i diritti di questa e di altre serie a un licenziatario americano, la World Events Production, che monta e smonta due serie di cartoni animati, Golion e Dairugger XV: ne prende 52 episodi per ciascuno e compone l’ibrido che conosciamo.
Con l’editing della nuova serie americana cambiano alcuni particolari della storia: chi aveva visto Golion su Canale 5, sicuramente li ricorderà. Uno su tutti, per esempio, il finale aperto di Voltron rispetto a quello decisamente più conclusivo di Golion.
Perché? Per rispondere, serve un preambolo: nel 1984 sono commissionati a Toei Animation altri 20 episodi, destinati solo al pubblico occidentale e finalizzati a mettere una pezza alla scarsa ricezione del pubblico nei confronti della seconda stagione, quella con gli episodi tratti da Dairugger XV.
Questi nuovi episodi sostituirono la già prevista e poi cancellata terza stagione, la quale fondeva nell’ibrido anche la serie giapponese Kosoku Denjin Arubegasu, cioè Arbegas.
Un vizio americano
Gli americani non erano nuovi a spregiudicate operazioni di taglia e cuci, come dimostra la serie Robotech, nata da tre anime differenti, e le più recenti serie dei Power Rangers, in cui è possibile vedere in alcuni episodi sia spezzoni dell’originale giapponese, trasmesse, per esempio, sulla TV dei protagonisti yankee, sia gli attori giapponesi nelle scene di lotta, mal tagliate e montate pure peggio.
Oltre il cartone animato
Ma sto divagando. Torniamo ai nostri cinque leoni. Malgrado lo scarso successo italiano e quello poco superiore americano, Voltron riuscì a ritagliarsi uno spazio nel cuore di migliaia di appassionati, convincendo alcune menti illuminate a dedicagli alcuni progetti extra televisivi.
Esiste, ovviamente, un manga (o meglio, un comic); poi il videogioco per PS3 e XBOX 360, uscito nel 2011 solo in Digital Delivery, Voltron: difensore dell’Universo; fino ad arrivare a tempi recenti e alle serie animate uscite su Netflix.
Infine, s’è più volte parlato di un film live action. Nel 2005 Mark Gordon, produttore esecutivo di Speed, s’era detto interessato al progetto. L’anno successivo pare ci fosse già uno script pronto e nel 2007 si fece il nome di Max Makowski alla regia di un progetto che coinvolgeva anche 20th Century Fox. Ma nel 2009 la palla passò a Warner Bros., che sostituì tutta la crew, pur smentendo le voci sull’abbandono dell’idea. Anzi, l’anno successivo riaffermò con forza la volontà di proseguire il progetto sul film di Voltron e annunciò un’ipotetica data di uscita: il 2013… A oggi le uniche immagini del film sono alcuni concept art e un fan trailer su YouTube. Io continuo a sperare.
La sigla completa di Voltron
Titolo originale | Voltron: defender of the Universe |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anni | 1981-1982 |
Stagioni | 2 |
Episodi | 124 |
Genere | Anime Fantascienza Mecha |
Character design | Kazuo Nakamura Shigetaka Aoyama |
Regia | Hiroshi Sasagawa Kōzō Morishita |
Musiche | Asei Kobayashi Seiji Yokoyama Dale Schacker |
Studio | Toei Animation World Events Production |
Uscita italiana | 22 Settembre 1982 |