Il grande Lebowski: a volte s’incontra un (bellissimo) film
Il grande Lebowski
«A volte sei tu che mangi l’orso e altre volte è l’orso che mangia te».
Titolo originale | The big Lebowski |
---|---|
Lingua originale | inglese ebraico spagnolo tedesco |
Paese | Regno Unito USA |
Uscita | 6 Marzo 1998 |
Durata | 117 minuti |
Genere | Commedia |
Regia | Joel Coen |
Cast | Jeff Bridges John Goodman Julianne Moore Steve Buscemi David Huddleston John Turturro Tara Reid Ben Gazzara Philip Seymour Hoffman Sam Elliott Jack Kehler Warren Keith Leon Russom Peter Stormare Flea Torsten Voges Aimee Mann Jon Polito Jimmie Dale Gilmore Harry Bugin Irene Olga Lopez David Thewlis Philip Moon Luis Colina Richard Gant |
Dalla parte del Drugo
Il grande Lebowski è uno di quei film che ancora oggi continua a trovare estimatori nuovi e a confermarsi tra i preferiti di quanti lo videro per la prima volta, innamorandosene perdutamente. Strano a dirsi, la pellicola di Joel Coen al suo debutto in sala non fece il botto e andò invece a espandere le fila dei suoi fan nel tempo, in maniera esponenziale, fino a diventare un classico senza tempo, esposto in videoteca da tutti gli amanti di cinema e scelto nel National Film Registry statunitense.
Un cast incredibile e il Drugo
Difficile individuare il segreto del successo de Il grande Lebowski. O forse no. C’è una regia ispirata e ci sono le performance degli attori scelti nel cast, Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, Peter Stormare, Julianne Moore e John Turturro. C’è un personaggio geniale e iconografico come il Drugo, the Dude in originale, i suoi amici e le partite di bowling, sebbene è sempre meglio non «scherzare con Jesus».
I White Russian
Ci sono la piccola parte insieme ai Nichilisti di Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers, un tappeto rubato, un mignolo spedito e l’industria del porno, i baffi da cowboy del Narratore e la più incredibile dispersione delle ceneri vista al cinema. Tutto è mescolato, come nei White Russian bevuti in ogni momento dal Drugo, a rappresentare una certa fetta di società, disillusa e cinica.
La profonda crisi economica apertasi alla fine del solo e unico mandato di George Bush Sr. è ben evidenziata dal film, ne è anzi una parte importante dello scheletro a sorreggere il personaggio del Drugo. Allo stesso modo, trova spazio l’eco della Presidenza successiva, quella di Bill Clinton, a sintetizzare questo scontro tra USA passati e presenti, guidati ora da un uomo con una visione diversa della politica estera e in crisi di consenso interno.
Tra due Americhe
Al centro, il protagonista interpretato da un Jeff Bridges il quale, come molti hanno scritto, sembrava «nato per quel ruolo». Il grande Lebowski esce nel 1998, proprio l’anno in cui Clinton subisce l’impeachment per i suoi rapporti con la stagista Monica Lewinsky. Ma nel film c’è uno sguardo più ampio e dunque arriva l’eco della Guerra del Golfo, presente nelle profonde cicatrici interiori di Walter, l’amico del Drugo interpretato da John Goodman. Veterano del Vietnam, incarna l’America più conservatrice, destinata a trovare in Bush Jr. il megafono per fare la voce grossa.
Un’ispirazione reale
Il grande Lebowski riesce a colpire più bersagli con un unico colpo e va a segno in profondità: impossibile dire quanto fosse chiaro a Joel Coen mentre lo scriveva o se, semplicemente, siamo noi osservatori di ombelichi ad averci visto molto di più. Buona parte del merito è nella sensibilità del regista, certamente, ma le tante situazioni surreali di cui la vicenda è costellata e i personaggi fuori dagli schemi che ne compongono il progredire sono ispirati a fatti realmente accaduti.
Lo stesso Drugo, come pure Walter, sono infatti libere trasposizioni di alcuni amici dei fratelli Coen. Il primo è ispirato a Jeff the Dude Dowd, finanziatore del primo film del duo; il secondo è invece John Milius, regista che ci ha regalato Conan il barbaro e Un mercoledì da leoni, tra gli altri. Il percorso è stato fatto anche nel senso inverso, però: nel 2005 è stata fondata la Chiesa Dudeista, ispirata al Drugo e al suo carattere, visto come unica via per superare il materialismo e trovare una via zen alla vita.
Il creatore è Oliver Benjamin e la nuova religione ha preso parecchio piede: già nel 2012 contava più di 150.000 praticanti, mentre ora possiede una testata ufficiale e un libro sacro.
Una vera e propria religione
Ancora più succosa è stata la notizia che John Turturro, il giocatore di bowling Jesus Quintana, aveva ottenuto il permesso di riprendere il suo personaggio, per riportarlo sulle scene. Il progetto ha portato a uno spin-off, che avrebbe dovuto chiamarsi Going places, come il film francese del 1974 con Gerard Depardieu. Il film è uscito nel 2019, passando anche per la Festa del Cinema di Roma: purtroppo è stato un fiasco, per critica e pubblico.
A volte s’incontra un uomo…
Per fortuna possiamo sempre tornare alle atmosfere grottesche e uniche de Il grande Lebowski, sempre capace di conquistare e di strappare più di un sorriso. Meglio se comodamente seduti sul divano, coi piedi ad accarezzare un caldo tappeto nuovo, sorseggiando un White Russian.
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Titolo originale | The big Lebowski |
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Lingua originale | inglese ebraico spagnolo tedesco |
Paese | Regno Unito USA |
Uscita | 6 Marzo 1998 |
Durata | 117 minuti |
Genere | Commedia |
Regia | Joel Coen |
Cast | Jeff Bridges John Goodman Julianne Moore Steve Buscemi David Huddleston John Turturro Tara Reid Ben Gazzara Philip Seymour Hoffman Sam Elliott Jack Kehler Warren Keith Leon Russom Peter Stormare Flea Torsten Voges Aimee Mann Jon Polito Jimmie Dale Gilmore Harry Bugin Irene Olga Lopez David Thewlis Philip Moon Luis Colina Richard Gant |