Il naso o la cospirazione degli anticonformisti | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Нос, или Заговор нетаких |
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Lingua originale | russo |
Paese | Russia |
Anno | 2020 |
Durata | 89 minuti |
Uscita | 5 Maggio 2022 |
Genere | Animazione Commedia |
Regia | Andrey Khrzhanovsky |
Sceneggiatura | – |
Character design | Igor Skidan-Bosin |
Musiche | Dmitri Shostakovich |
Produzione | School-Studio “Shar” |
Distribuzione | Double Line Lo Scrittoio |
Doppiatori originali | – |
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
«L’arte è uno spazio-tempo che non conosce né morte, né distruzione»
Giovedì 5 Maggio è arrivato nei cinema italiani Il naso o la cospirazione degli anticonformisti, film d’animazione del veterano Andrey Khrzanovskij, tratto da uno dei racconti più famosi della letteratura, Il naso, di Nikolaj Gogol’, e dall’omonima opera buffa di Dmitrij Šostakovič. Il film è distribuito da Double Line in collaborazione con Lo Scrittoio.
Questione di fiuto
Ci sono persone che non hanno paura di sperimentare. Quelle persone curiose, perché a naso sanno riconoscere le cose buone. Quelle persone che ficcano il naso dappertutto e che, mettendo il naso fuori di casa, ampliano i propri orizzonti. Queste persone a volte diventano registi e creano un film insolito e complesso, che funziona a strati come una cipolla o una matrioska, con più livelli di lettura e di godimento.
Un progetto di lunga gestazione
Khrzanovskij medita sulla realizzazione di un progetto simile per decenni, da quando il suo amico e compositore Šostakovič, ormai anziano, gli concesse in esclusiva il permesso d’utilizzare le sue musiche per trarne un’opera visuale. Il risultato è uno straordinario film d’animazione che celebra tutti coloro che possono definirsi anticonformisti, tutti coloro che ebbero naso e che si opposero alle imposizioni culturali del regime staliniano, subendone le persecuzioni.
Il titolo dice tutto: Il naso o la cospirazione degli anticonformisti. C’è il riferimento letterario, Gogol’, e anche la traduzione musicale del racconto evocato, l’opera buffa composta da Šostakovič tra il 1927 e il 1928; c’è la spiegazione, perfino la parafrasi, che introduce un’allusione ironicamente complottista, tirando dentro e, nei fatti, sostenendo gli eroi che si oppongono ai regimi totalitari.
La lunga carriera del regista
È un cinema colto, coltissimo, quello che da oltre mezzo secolo porta avanti Andrej Khrzanovskij, classe 1939, esponente di mezzo di una stirpe di cineasti (figlio dell’attore e doppiatore Yurij e padre di Ilya, autore dell’opera mondo DAU), una lunga e complessa carriera che esplora le frontiere dell’animazione. Non fa eccezione l’ultimo film, che arriva in Italia in concomitanza con l’infiammarsi della guerra, e quindi si pone anche come monito civile e atto creativo contro l’oppressione.
Un film sperimentale
È un cinema alto, altissimo, perché dialoga con un panorama culturale complesso ed enciclopedico, compendio e al contempo analisi del carattere russo così com’è stato filtrato, mediato, sublimato, parodiato, sviscerato dai suoi artisti nel corso degli ultimi secoli. Che trova la sua forma compiuta nella sperimentazione di un patchwork che mette insieme i disegni a mano e gli inserti in live action, le figure ritagliate e i materiali d’archivio, seguendo il flusso musicale, il montaggio attrattivo, la potenza immaginifica.
È necessario sintetizzare di cosa stiamo parlando: il naso inizia in volo, a bordo di un aereo su cui viaggiano il regista e altre personalità del mondo culturale russo. Si rievoca il racconto di Gogol’, si ripensa all’opera di Šostakovič e ci si ritrova con Kovalev, assessore di collegio che una mattina si risveglia senza naso. Si scopre che il naso ha assunto vita propria, che va in giro per le strade di Pietroburgo fregiandosi del titolo di Maggiore.
La cultura russa
Ci si imbatte poi in Bulgakov, l’autore de Il Maestro e Margherita, che scopriamo assurdamente amico di Stalin. Quindi seguiamo quest’ultimo, che va a teatro per combattere la noia recandosi a teatro, e assiste all’opera Il naso, rimanendo turbato. L’allestimento così innovativo induce il leader a raccomandare il popolo sulla necessità di recuperare i classici e respingere i formalisti (l’allusione è a Rayok antiformalista, altra opera di Šostakovič, che fu accusato di formalismo assieme ad altri compositori come Prokof’ev e Kačaturjan).
Un volo iperbolico
La restituzione lineare non rende merito all’esperienza visiva e intellettuale di questo film, tanto ostico nella sua comprensione più superficiale quanto iperbolico nelle molteplici suggestioni che emana, e rischia di tarpare le ali a Chržanovskij e ai voli pindarici con cui si svincola dalle contingenze storiche per collocarsi in un tempo alternativo a quello ufficiale, dove gli smartphone d’oggi convivono con i proiettori delle origini e le immagini del passato si configurano altre da sé per rivelare significati velati.
In tre atti, anzi tre sogni, Il naso chiede allo spettatore di non affidarsi a una bussola, ma di farsi accompagnare in una cavalcata non rettilinea. Costeggia l’onirico per incidere sul reale, omaggia i pionieri delle avanguardie per leggere il presente e anticipare il futuro. Sul finale, i volti si moltiplicano: sono gli artisti, gli anticonformisti, perseguitati e talvolta giustiziati dal regime staliniano. Più militante di così.
Una pellicola coraggiosa
Un’opera postmoderna, con continui riferimenti alla musica classica e alle arti figurative, un vero carosello meta testuale, realizzato con diverse tecniche e stili, il disegno, il collage, gli inserti live degli operatori intenti a creare il film e i preziosi filmati d’archivio che connotano temporalmente l’opera. Una lezione importante, una pellicola coraggiosa contro tutti coloro che, arricciando il naso, schizzinosi di fronte alla realtà e non vedendo spesso più in là di esso, con le loro convinzioni sbagliate, sono dal regista messi alla berlina con un’opera d’arte cinematografica pura e cristallina. Che li lascia con un palmo di naso.
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Titolo originale | Нос, или Заговор нетаких |
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Lingua originale | russo |
Paese | Russia |
Anno | 2020 |
Durata | 89 minuti |
Uscita | 5 Maggio 2022 |
Genere | Animazione Commedia |
Regia | Andrey Khrzhanovsky |
Sceneggiatura | – |
Character design | Igor Skidan-Bosin |
Musiche | Dmitri Shostakovich |
Produzione | School-Studio “Shar” |
Distribuzione | Double Line Lo Scrittoio |
Doppiatori originali | – |