Dario Argento: gli aneddoti dell’incontro alla Casa del Cinema
Notte d’argento
Notte di terrore e di risate alla Casa del Cinema di Roma. Protagonista assoluto: Dario Argento. È stata infatti la serata d’esordio della rassegna Note d’argento, che vede ben 17 dei suoi film restaurati in 4K. La rassegna sarà poi mandata in tour in alcune delle città più importanti del mondo come New York, Los Angeles, Londra, Parigi e Tokyo.
Steve Della Casa ha moderato un incontro con il regista, presentando il da lui curato Dario Argento: due o tre cose che sappiamo di lui, dedicato proprio al celebre autore, che vede il contributo di stimati colleghi come John Carpenter, Banana Yoshimoto e George A. Romero. Protagonista dell’incontro, insieme al regista, è stata la musica, grande componente delle sue opere. Dai Goblin a Ennio Morricone, Dario Argento ha raccontato alcuni aneddoti riguardanti alcune collaborazioni con autori incommensurabili come Brian Eno, musicista verso cui il regista ha speso parole di grande ammirazione.
Aneddoti e risate
Il grande autore ha anche raccontato alcuni aneddoti divertenti, come quello che vede protagonista Bill Wyman il quale, dopo aver collaborato con soddisfazione di Dario Argento, che aveva avuto l’impressione d’aver avuto un ottimo rapporto con l’ex Rolling Stones, spese sulla sua autobiografia invece pessime parole. Il regista ha raccontato sorridendo l’accaduto.
Ennio Morricone
Da mostri sacri a mostri ancora più sacri: è arrivato il turno anche del racconto che vede protagonista il mitico Ennio Morricone. Durante la produzione di L’uccello dalle piume di cristallo, film d’esordio di Dario Argento, il regista si presentò a casa del compositore con alcuni dischi come suggerimento per la colonna sonora. Ennio Morricone, dall’alto della sua incommensurabile esperienza si spazientì, portando il regista a chiedere scusa per l’errore, la «cazzata» per l’esattezza.
Steve Della Casa ha voluto onorare il regista chiedendogli come reagisce il pubblico di tutto il mondo quando si trova fuori dal nostro Paese. Dario Argento ha raccontato di come, in Brasile, essendo il regista d’origine carioca, lo abbia sempre accolto a braccia aperte. Come in Corea del Sud, paese nel quale però ha sempre difficoltà ad approcciarsi ai colleghi, per via di insormontabili barriere linguistiche. Infine, il regista ha parlato della sua esperienza in territorio russo, Paese nel quale il doppiaggio non è l’arte erudita che conosciamo qui in Italia: lì una sola voce interpreta tutti i personaggi, dall’assassino al bambino, «assurdo», secondo il regista.
Da regista ad attore
Infine s’è parlato della breve parentesi attoriale di Dario Argento, il quale ha ultimamente recitato nel film di Gaspar Noé, Vortex. Un progetto basato sull’improvvisazione, che gli è valso il premio di Miglior Attore al Festival di Locarno. Dopo una breve pausa, s’è passati alla proiezione di Profondo rosso, film per cui è inutile spendere qualsiasi parola, essendo uno dei più grandi monumenti del cinema italiano. Il lavoro eccezionale di restauro della pellicola è da lodare, grazie a Cinecittà che ha donato una nuova linfa a un capolavoro inestimabile.