«La vita ti sta spingendo verso qualcosa?»

Sono passati quarantasette anni da quando Clint Eastwood è passato dietro la macchina da presa per la prima volta. Dopo 39 film, il regista non smette di stupire e arriva a toccare il numero 40 con un autentico classico da manuale. Ore 15.17: attacco al treno è una pellicola che mette in scena tutto l’amore di Clint Eastwood per la macchina da presa e per le storie dedicate agli eroi comuni. Mentre, però, per Sully e American Sniper, solo per citare gli ultimi, il lavoro si concentrò sull’effettiva impresa dei protagonisti e benché, a tutti gli effetti, Ore 15.17: attacco al treno rifletta su una tragedia sfiorata realmente nel 2015, a Clint Eastwood questa volta interessa l’uomo dietro la grande impresa, la sua storia.

La storia degli eroi di Clint

In questo caso, ha concentrato l’attenzione sulla storia di questi ragazzi, a partire dalla loro infanzia. L’ha ripercorsa con estrema delicatezza, soffermandosi sulla ricerca della loro identità e sulla passione condivisa dai due per la storia, soprattutto militare. Ore 15.17: attacco al treno si sofferma sulla loro solida amicizia, per sottolineare quanto ogni passo della loro formazione sia stato fondamentale nel momento di massimo bisogno.

21 Agosto 2015

Il 21 Agosto 2015 un tentato attacco terroristico coinvolse un treno diretto a Parigi. Il criminale, però, non poteva sapere della presenza sul convoglio di Alek Skarlatos e Spencer Stone, militari americani. Si trovavano entrambi sulla stessa corsa e lo fermarono. Erano in vacanza in Europa per una rimpatriata, insieme al loro terzo amico d’infanzia, Anthony Sadler, e di certo non rifletterono troppo quando fu ferito uno dei passeggeri.

La loro amicizia di lunga data e la conseguente capacità di comprendersi senza troppe parole fu la chiave del successo di quest’impresa eroica. Proprio questo aspetto ha interessato Clint Eastwood e il produttore Tim Moore, quando li hanno conosciuti. Stando alle parole di Moore, in fondo tutto il mondo sapeva del loro gesto eroico, ma nessuno era al corrente di cosa portò quei ragazzi a comportarsi in quel modo.

Un cast sorprendente

Sorprendente è la scelta del cast: i tre ragazzi e alcuni personaggi minori sono interpretati dai veri protagonisti della vicenda. Questa scelta azzardata s’è rivelata forse la più fortunata per Clint Eastwood il quale, grazie anche a una curatissima scenografia, è riuscito a ottenere da questi nuovi attori le stesse identiche reazioni emotive avute in quei drammatici minuti.

Un film estremamente classico

Clint Eastwood mette a segno l’ennesimo colpo con un film estremamente classico, eppure in un modo nuovo: alla messa in scena delle gesta eroiche, il regista desidera approfondire la figura di quegli eroi, ne delinea l’infanzia e le loro figure di riferimento, come le madri, che hanno lottato per loro e li hanno sempre sostenuti.

Tutto trova spazio grazie a una macchina da presa usata senza sbavature e a un montaggio che si concentra sui momenti salienti e non prolunga quasi mai una scena più del necessario. L’abile mano di Clint Eastwood, insomma, riesce a cogliere quasi perfettamente tutto il mondo dei protagonisti e a delineare un ritratto che faccia comprendere profondamente ogni loro gesto. Ore 15.17: attacco al treno è intenso, divertente e a tratti commovente, figlio di un’America che ama celebrare i propri eroi, con la sola differenza che a farlo è un profondo conoscitore di storie, come Clint Eastwood.