Pixels | Nerd alla riscossa | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Pixels |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Durata | 105 minuti |
Uscita | 29 Luglio 2015 |
Genere | Azione Commedia Fantascienza |
Regia | Chris Columbus |
Sceneggiatura | Timothy Dowling Tim Herlihy |
Fotografia | Amir M. Mokri |
Musiche | Henry Jackman |
Produzione | Columbia Pictures Happy Madison Productions |
Distribuzione | Warner Bros. Italia |
Cast | Adam Sandler Peter Dinklage Josh Gad Michelle Monaghan Kevin James |
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
«Ciao, io sono un nerd»
C’era un’epoca in cui socialità e aggregazione passavano anche nelle sale giochi piene di cabinati. Non c’era internet, non esisteva wi-fi, i like li scrivevamo sui foglietti di carta e li infilavamo di nascosto nelle giacche delle ragazze che ci piacevano e le community erano composte da persone vere, in carne e ossa. Erano gli anni ’80 ed erano bei tempi: stavamo gettando le basi di quella cultura nerd che oggi è diventata pop.
Le sale giochi
Nelle sale giochi vigeva una vera e propria etichetta di comportamento e si poteva osservare una serie di personaggi: c’era il consigliere, per esempio, dedito a dispensare suggerimenti per la tua partita, il più delle volte dannosi; c’era il commentatore, al quale avresti volentieri rifilare una combo, se solo non fossi stato troppo impegnato a far durare il più a lungo il tuo gettone; c’era quello forte, ma proprio tanto forte, attorno al quale ci si riuniva, seguendone il ritmo dei movimenti coordinati di joystick e pulsanti, osservandolo raggiungere livelli a noi preclusi e cercando di carpire i segreti della sua abilità. E lo invidiavamo in silenzio, naturalmente. E cercavamo di essergli almeno simpatici, se non proprio amici.
Gli anni ’80
Pixels raccoglie questa eredità e va oltre, o almeno ci prova, cercando di rappresentare e celebrare non solo i videogame responsabili d’averci svezzato, come Pac-Man, Tetris, Donkey kong, Space invaders, Centipede e via dicendo, ma pure di ricordarci quanto sia stata meravigliosamente intensa, kitsch e magnifica quella decade di permanenti e spalline, fascette e colori sparati. Anni luminosi e anche fatui, se vogliamo, ma capaci d’aver gettato radici profonde nel nostro immaginario, d’averci reso nerd (e dunque migliori), prima d’averci consegnato a epoche più cupe e disperate, nelle quali gli idoli del tempo si sparavano fucilate in bocca. Non che gli ’80 fossero privi di orrori, ma almeno erano equilibrati da uno slancio di cui oggi sentiamo la mancanza.
Questa caratteristica di Pixels è il suo punto di forza e la sua debolezza allo stesso tempo: una serie di gag e battute, infatti, se non proprio l’intera struttura del film, fa scendere lacrime a chi quegli anni li ha vissuti; rende tutto vagamente ridicolo e fastidioso a chi, invece, li ha solo sentiti raccontare. Il film è lo sviluppo di un’intuizione geniale di Patrick Jean, il quale circa cinque anni fa realizzò un corto dal titolo omonimo, nel quale immaginava i protagonisti dei videogame a 8 bit invadere e distruggere New York. Eccolo.
E dunque Pixels muove i suoi passi dal 1982, anno in cui tre amici nerd si ritrovano al primo campionato mondiale di cabinati e il più forte di loro, giunto in finale, naturalmente perde. I filmati dei vari videogame saranno spediti nello Spazio a mo’ di messaggio di pace e di testimonianza della cultura dell’epoca.
Un fraintendimento spaziale
Peccato, però, che una civiltà aliena li recupererà, li interpreterà come una minaccia di guerra e, giunti a oggi, attaccherà la Terra utilizzando forme e regole proprio di quei titoli. I nostri protagonisti, ormai cresciuti, saranno l’unica speranza di un pianeta responsabile d’aver dimenticato come giocare e vincere semplicemente ricordando schemi e movimenti dei nemici. Perché si dà il caso che uno di loro sia ora il Presidente degli USA (Kevin James) e affidi al suo migliore amico (Adam Sandler) l’incarico di salvare l’umanità. Alla partita, s’aggiungerà anche la nemesi di quest’ultimo sin dall’adolescenza, interpretata da Peter Dinklage.
Personaggi intellegibili e semplici
Pixels parte bene e nella sua stessa struttura è molto anni ’80: i personaggi sono intellegibili e semplici, sai già cosa succederà, chi sarà destinato a riscattarsi, chi a ravvedersi, chi a fare figuracce. Ma, andando avanti, si perde troppo in alcuni momenti nei quali il ritmo cala eccessivamente, oppure cede troppo facilmente alla commedia americana demenziale e alla caricatura dei protagonisti, cui finiscono tutti gli attori, Peter Dinklage a parte. Come se Adam Sandler, con la sua sola presenza, contaminasse l’intero film.
È un peccato, perché l’idea alla base di Pixels è forte e alcune intuizioni sono azzeccate. Per esempio, c’è un dialogo tra un piccolo nerd e proprio Adam Sandler: mentre il primo è intento a giocare a The last of us, il secondo gli dice quanto sia preoccupato e colpito dalla violenza di quel videogame. «Tranquillo, ci sono abituato», gli risponde il bambino e l’altro ribatte, dicendo d’essere preoccupato non tanto per lui, ma per Q*bert, terzo spettatore tutto tremante di paura e protagonista dell’omonimo gioco anni ’80. Come a dire: i tempi di oggi sono spaventosi non tanto per le persone che li vivono, anestetizzate e abituate sin dalla più tenera età agli orrori che li caratterizzano, ma per i sogni e lo spirito che sta uccidendo.
Game over
Altra nota positiva è la realizzazione visiva dell’invasione aliena: colorata, chiassosa e squadrata, com’era giusto che fosse. E i più stagionati si ritroveranno a cercare di riconoscere i videogame sui quali hanno maturato le più complesse bestemmie. Pixels è un film estivo e leggero, probabilmente troppo, ma vale la pena andare a vederlo. Game over.
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Titolo originale | Pixels |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Durata | 105 minuti |
Uscita | 29 Luglio 2015 |
Genere | Azione Commedia Fantascienza |
Regia | Chris Columbus |
Sceneggiatura | Timothy Dowling Tim Herlihy |
Fotografia | Amir M. Mokri |
Musiche | Henry Jackman |
Produzione | Columbia Pictures Happy Madison Productions |
Distribuzione | Warner Bros. Italia |
Cast | Adam Sandler Peter Dinklage Josh Gad Michelle Monaghan Kevin James |