Lady Oscar: la rosa di Versailles che mai appassirà
Lady Oscar
«Apparentemente sembra che tu abbia il sangue freddo come il ghiaccio, ma dentro di te c’è un fuoco che brucia».
Titolo originale | ベルサイユのばら |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1979-1980 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 40 |
Genere | Shōjo Storico |
Character design | Shingō Araki Michi Himeno |
Regia | Tadao Nagahama Osamu Dezaki |
Musiche | Kōji Makaino |
Studio | Tokyo Movie Shinsha |
Primo episodio | 10 Ottobre 1979 |
Uscita italiana | 1° Marzo 1982 |
La rosa di Versailles
La fama e il successo di Lady Oscar sono un dato di fatto ormai assodato. Nella sua prima edizione italiana, infatti, l’anime divenne uno dei più amati, ma la sorpresa è che nel Sol Levante, invece, ci mise parecchio a ingranare. Riyoko Ikeda, l’autrice del manga, rimane folgorata dalla biografia di Maria Antonietta e così propone al suo editore un fumetto storico, ambientato poco prima dello scoppio della Rivoluzione Francese.
La tenacia di Ryoko Ikeda
Siamo in Giappone, all’inizio degli anni ’70, e a nessuno sembra una buona idea, tanto che Riyoko Ikeda deve sudare ben più delle canoniche sette camicie per convincere tutti della bontà della sua proposta. Alla fine la spunta per fortuna, ma solo con la promessa d’interrompere subito la serie nel caso si fosse rivelata un flop. Inutile dire che, invece, Lady Oscar, o meglio Versailles no Bara, diventa un successo enorme. Tanto che alla fine del decennio l’ovvio passo è quello di realizzare un anime. È qui che le cose non vanno come previsto e la serie è bruscamente interrotta, a causa della clamorosa e inaspettata mancanza di ascolti.
Un successo tardivo
A occuparsi dei disegni era un allora bravo ma quasi sconosciuto Shingo Araki, il quale all’epoca incassa il flop, ma poco più avanti si rivelerà fondamentale. Sì, perché nel 1986, sei anni dopo la prima sfortunata messa in onda, è ormai famosissimo per aver firmato la serie de I Cavalieri dello Zodiaco. Così, quando Lady Oscar è messa nuovamente in onda, il suo nome fa da traino e ne suggella il meritato e tardivo successo.
Nel frattempo, tra il manga e l’anime aveva già trovato posto un film live action. Lady Oscar, che darà il titolo alle successive edizioni fuori dal Giappone, esce nel 1975 come una produzione franco-nipponica e presenta nel ruolo della protagonista l’attrice Catriona MacColl, tra le preferite di Lucio Fulci. Da evidenziare anche una giovanissima Patsy Kensit, nel ruolo di Oscar bambina.
La censura italiana
Malgrado gli anni, il film di Lady Oscar è molto conosciuto anche qui in Italia, trasmesso più volte avvalendosi pure dei doppiatori originali dell’anime. Quest’attenzione così speciale non ha però impedito ai curatori dell’edizione nostrana d’armarsi di forbici e tagliare tutto il tagliabile dal cartone. Il cambiamento più importante è sicuramente il mistero sul sesso della protagonista. In Giappone, Oscar è considerato un uomo e nessuno sa che in realtà si tratta di una madamigella.
Un’ambiguità ricercata
Giocando quindi su quest’ambiguità, va da sé che l’anime originale, così come il manga dal quale è tratto, presenta scene nelle quali Oscar è oggetto del desiderio di parecchie dame di corte. Essendo ambientato poco prima della Rivoluzione Francese, anche buona parte della miseria del popolo è mostrata e non è quindi raro trovare alcuni personaggi praticare il lavoro più antico del mondo.
In Italia, come sapete, il sesso di Oscar non è un mistero per nessuno. Tutti sanno che si tratta di una donna e questo ha portato al pesante rimaneggiamento di molti dialoghi, completamente riscritti, inventati o addirittura eliminati.
Difficile crederlo, ma Lady Oscar nella sua versione originale porta anche una certa vena erotica, che noi abbiamo solo potuto intuire durante una delle scene più celebri, nella quale Oscar è avvolta dalle spine, nuda e in balìa dei sentimenti che prova per André. D’altronde, il titolo originale dell’opera, tradotto, sarebbe Le rose di Versailles.
Un successo inevitabile
Inutile negare, poi, il target trasversale che l’anime è riuscito a conquistare, appassionando bambini di entrambi i sessi con una certa maestria; il successo della serie vale anche per le molteplici repliche delle quali ha goduto, arrivando a due generazioni, senza troppe difficoltà. Invecchiata bene, forse anche per lo stampo storico, Lady Oscar rimane tra gli anime non di robottoni più amato di sempre nel Bel Paese e, malgrado le normali inesattezze storiche, è indubbio che si tratti di un successo più che meritato.
Condividi il post
Titolo originale | ベルサイユのばら |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anni | 1979-1980 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 40 |
Genere | Shōjo Storico |
Character design | Shingō Araki Michi Himeno |
Regia | Tadao Nagahama Osamu Dezaki |
Musiche | Kōji Makaino |
Studio | Tokyo Movie Shinsha |
Primo episodio | 10 Ottobre 1979 |
Uscita italiana | 1° Marzo 1982 |