The amazing Spider-Man: i motivi per rivalutare questo film
The amazing Spider-Man
«Tutti abbiamo dei segreti, quelli che nascondiamo e quelli che ci vengono nascosti».
Titolo originale | The amazing Spider-Man |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 23 Giugno 2012 |
Durata | 136 minuti |
Genere | Supereroi |
Regia | Marc Webb |
Cast | Andrew Garfield Emma Stone Rhys Ifans Denis Leary Campbell Scott Irrfan Khan Martin Sheen Sally Field Embeth Davidtz Chris Zylka Max Charles |
Il primo nuovo universo
Una questione piuttosto spinosa, da quand’è nato l’MCU riguarda i diritti sul personaggio di Spider-Man e di tutti i comprimari alle sue storie. Ben prima che nascesse l’universo cinematografico che conosciamo, la Casa delle Idee li aveva ceduti alla Sony, che nel 2002 riuscì dopo lungo tempo a portare sullo schermo un film dedicato all’Arrampicamuri per la regia di Sam Raimi. Ne seguiranno altri due a firma dello stesso regista, il terzo dei quali girato in contrasto quasi totale con la casa di produzione e con gli esiti che ben conosciamo.
Una questione di diritti
Nonostante il terzo capitolo, la trilogia di Sam Raimi ebbe comunque il pregio di risvegliare la fantasia dei molti fan da sempre in attesa di una riduzione cinematografica di Spider-Man all’altezza, in grado di far dimenticare le pellicole degli anni ’70, quanto rimaneva di una serie televisiva mai andata in onda. Non solo: i tre film dimostrarono a Sony che il personaggio era capace di sfondare al botteghino e che i diritti valeva davvero la pena di tenerseli strettissimi. Per farlo, da clausola contrattuale bisognava sfornare una pellicola almeno ogni cinque anni. Così, dopo Spider-Man 3 del 2007, puntualissima nel 2012 Sony presenta The amazing Spider-Man.
Il reboot
Dopo la rottura con Sam Raimi e la cancellazione del suo quarto capitolo, si decise di puntare su un totale reboot, con attori nuovi e un nuovo regista. Fu scelto Marc Webb (nome omen), chiamato al non facile compito di bissare il successo delle pellicole precedenti. Il regista, però, decide di dare una sua personale interpretazione al personaggio e, invece d’imitare Raimi, prende direzioni nuove e, a volte, contrarie.
Parte, ovviamente, dalla genesi di Spider-Man, che adesso ha il volto di Andrew Garfield, in sostituzione di Tobey Maguire: Peter Parker diventa un po’ meno geniale e impacciato, ma guadagna in tenebrosità. La scelta non piacerà a tutti i fan della saga e intercetta invece i lettori della saga fumettistica Ultimate Spider-Man, ma denota comunque una direzione precisa, presa con decisione.
Le altre differenze con lo Spider-Man precedente
Si decide anche d’eliminare le ragnatele organiche, libertà stilistica presa invece da Raimi, per tornare ai più classici lancia ragnatele da polso; s’appronta pure un costume diverso, più atletico se vogliamo, per marcare il dinamismo del fisico snello di Andrew Garfield. Per il villain, poi, si sceglie Lizard, pallino proprio di Raimi, che aveva introdotto il suo alter ego, il Dottor Curt Connors, già nel secondo capitolo della sua trilogia e che probabilmente avremmo visto sviluppato nel quarto capitolo cancellato.
Le atmosfere cupe
Si lavora, inoltre, sulle atmosfere, ora più oscure e caratterizzate da una fotografia votata alle scene notturne. Come più oscuro è il personaggio di Peter Parker, qui impegnato anche nella ricerca dei suoi genitori naturali, oltre che dello zio Ben. Questa trama sarà sviluppata ulteriormente nel sequel di qualche anno più tardi.
The amazing Spider-Man si presenta, quindi, come punto di partenza non solo rispetto alla trilogia di Raimi, ma anche per l’intero universo cinematografico di Spider-Man e il pubblico lo premia sotto l’aspetto puramente materiale nel numero di biglietti staccati. Non mancano, però, le critiche. La fanbase, infatti, lo reputa una mera operazione commerciale e l’amarezza si somma alla conclusione della Fase Uno dell’MCU, in sala con The Avengers proprio lo stesso anno. In molti avrebbero voluto vedere l’Uomo Ragno tornare a casa.
Forse siamo stati troppo duri
Pur comprendendo le motivazioni alla base delle critiche, forse sono state troppo dure nei confronti di un film che, pur non essendo probabilmente allo stesso livello della trilogia di Raimi, non è niente di meno di quanto una pellicola di supereroi dovrebbe essere. Abbastanza ritmato non appena superati gli inevitabili minuti di presentazione dei personaggi, The amazing Spider-Man presenta scene d’azione godibilissime e un buon mood, che alterna dramma e commedia.
Il sequel
The amazing Spider-Man e il suo sequel, Il potere di Electro, sono stati bistrattati dai fan più duri e puri, ma hanno retto botta e conquistato il pubblico meno radicalizzato; in più sono diventati canonici nell’MCU dopo Spider-Man: no way home, tanto che si parla di riportare Andrew Garfield al cinema in un The amazing Spider-Man 3 insieme, ma qui è più un sogno che una voce confermata, a Venom.
Posto che i Sinistri Sei sono nell’aria, come si può facilmente intuire dalla scena post credit di Morbius, devo ammettere che non mi dispiacerebbe uno Spider-Man più adulto del Bimboragno attuale, con alle spalle eventi più tragici, una caratterizzazione con la quale il vecchio Venom dei fumetti sarebbe andato a nozze. Col Multiverso ormai sdoganato (e incasinato), mi piacerebbe vedere Andrew Garfield nel ruolo designato di Spider-Man di quello Sony. L’attore stesso s’è espresso con entusiasmo riguardo a un suo ritorno nel ruolo e a noi non resta che sperare ne esca qualcosa di buono. Anzi, di migliore.
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Titolo originale | The amazing Spider-Man |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 23 Giugno 2012 |
Durata | 136 minuti |
Genere | Supereroi |
Regia | Marc Webb |
Cast | Andrew Garfield Emma Stone Rhys Ifans Denis Leary Campbell Scott Irrfan Khan Martin Sheen Sally Field Embeth Davidtz Chris Zylka Max Charles |