«Pagheranno tutti»

È arrivata su Prime Video Terminal list, la serie action thriller prodotta e interpretata da Chris Pratt, il Peter Quill dei Guardiani della Galassia di James Gunn). James Reece è un Navy Seal. Durante una missione in Siria con l’obiettivo d’eliminare un esperto d’armi del regime di Assad, la sua squadra è decimata da un agguato che sembra essere stato preparato. Alla strage sopravvivono solo il protagonista e il suo amico Boozer.

Un complotto

A casa, James inizia ad avere strani episodi. La sua mente è confusa e offuscata e non riesce a distinguere i ricordi. Non solo: dopo poco tempo il suo amico e commilitone si toglie la vita, lasciando però qualche sospetto. Infatti, durante una visita dal medico, alcuni killer provano a far fuori Reece, il quale però riesce a salvarsi. Di lì si accorge che qualcuno sta cercando d’ucciderlo e che potrebbe anche essere coinvolto in una cospirazione che arriva fino ai piani alti del Governo.

Una sorpresa

A sorprendere di più di Terminal list è forse la sua competenza. Visti i trailer rilasciati da Prime Video, la serie sembrava più un classico action dal motto «Dio, Patria, Famiglia» in salsa Navy Seal, tipica di alcuni ambienti destrorsi americani. Sebbene questo aspetto sia decisamente presente, Terminal list è però in grado di regalare anche un buon thriller politico, che ricorda i fasti del cinema statunitense degli anni ‘70.

Siamo ben lontani dalla maestria di Sydney Pollack e Alan J. Pakula, ma lo show con Chris Pratt è comunque in grado di restituire un clima avverso ai governanti che non si vedeva da tempo, nonostante sia più interessato al lato action e vendicativo del suo protagonista. Proprio parlando dell’azione, Terminal list, nonostante abbia una trama di vendetta condita da centinaia di corpi freddi lasciati dal nostro Chris Pratt, è lontana dalla bellezza delle coreografie di John Wick.

Un protagonista sfaccettato

L’azione nello show è comunque chiara e comprensibile, senza ausilio di shaky cam o montaggi frenetici, però di certo non vi farà saltare sulla sedia in preda all’entusiasmo. Sicuramente, però, piacerà alla parte di voi più cruenta la cattiveria di James Reece. Il Navy Seal è un essere umano dalla concentrazione fuori dal comune, in grado di pianificare in modo certosino qualsiasi omicidio nei modi più cruenti possibili, pur rimanendo un personaggio sfaccettato, che non ha paura d’esternare le proprie emozioni, permettendosi addirittura di piangere, almeno agli uomini di Hollywood, ovvero mostrando gli occhi lucidi.

I limiti della serie

Ed è forse questo il difetto più grande di Terminal list. Pur presentando un protagonista abbastanza sensibile, la serie finisce per lasciarsi prendere dal lato più cinico della storia, con la vendetta che sembra essere l’unica soluzione ai problemi del mondo.Una volta viste le primissime puntate dello show vi risulterà facile tifare per la strage, avendo il protagonista perso ben più di un cane ma forse, vista anche la linea narrativa che coinvolge una reporter d’inchiesta, Terminal list rimane nel limbo fra l’action cruento e il thriller cospirativo anni ‘70.

Terminal list è sicuramente un progetto adatto alle sensibilità di alcuni di voi. Per chi non sopporta la retorica dei soldati americani, sarà un boccone difficile da mandar giù, mentre per quelli in grado d’andare oltre, la serie di Prime Video è sicuramente uno show che merita quantomeno una visione.