Peter Jackson e il suo folle Splatters: gli schizzacervelli
Splatters: gli schizzacervelli
«Qui ci vuole il ninja di Dio!».
Titolo originale | Braindead |
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Lingua originale | inglese spagnolo |
Paese | Nuova Zelanda |
Data d’uscita | 13 Agosto 1992 |
Durata | 104 minuti |
Genere | Horror Splatter |
Regia | Peter Jackson |
Cast | Timothy Balme Elizabeth Moody Diana Peñalver Jed Brophy Stuart Devenie Ian Watkin Brenda Kendall Stephen Papps Murray Keane Glenis Levesiam Lewis Rowe Harry Sinclair Elizabeth Mulfaxe |
Gli studi anatomici di Peter Jackson
Esiste un legame sottile tra l’arte e la morte. Un legame oggi ampiamente sdoganato sia dal metodo scientifico che dal mercato ma che, in passato, poneva rigidi confini morali, etici, perfino religiosi e, a violarli, si poteva incorrere in grossi guai. Artisti come Leonardo o Michelangelo, consapevoli dell’importanza della conoscenza, scesero a patti con potenti religiosi per avere la possibilità di studiare liberamente i cadaveri, praticando avanzati e proibiti studi anatomici.
Gli esempi dei Maestri
Se Leonardo scopre i segreti di tendini e vasi sanguigni presso l’Ospedale di Santa Maria Nuova, i capolavori del Buonarroti devono molto alle consapevolezze conseguite grazie allo scambio di favori tra il loro autore e il priore della chiesa di Santo Spirito che, in cambio degli accessi alle camere mortuarie, ebbe in cambio uno splendido crocefisso per l’altare maggiore.
Il macabro diventa pop
Secoli dopo, la fascinazione del macabro diventa pop e nuovi artisti ne fanno creta per la loro arte. Al cinema, l’horror e il filone splatter si sono sicuramente guadagnati il loro spazio, ma alcuni tra gli autori di questo mondo li hanno usati come palestre per mettere a fuoco mezzi, risorse e orizzonti. Sam Raimi, per esempio, partì da La casa e ce lo ricordò usando Bruce Campbell come memento in Spider-Man e in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Sulla mano di un fantastico King Kong è però salito ancora più in alto uno dei registi celebrati da un numero incredibile di Oscar. Con la trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli, Peter Jackson non è poi solo entrato nella storia del cinema, ha anche contribuito, insieme a Harry Potter, a dare al Fantasy l’impulso necessario a uscire dalla zona nerd per entrare in quella mainstream.
Braindead!
E pensare che il regista neozelandese era partito con il folle Bad taste, per poi virare sull’inusitatamente estremo e divertentissimo Braindead, da noi distribuito come Splatters: gli schizzacervelli. È il 1992 e nessuno, nemmeno Kubrick con la cascata di Shining, ha mai usato così tanto sangue in un unico film. E quello è solo un elemento decorativo. La pellicola è, ancora oggi, molto altro.
La trama
La missione sull’Isola del Teschio è stata un successo e la scimmia-ratto di Sumatra è stata catturata. A causa del suo morso, però, il leader della spedizione è infettato e bizzarramente macellato dai suoi uomini, spaventati del potere zombizzante della orrenda creatura. Comincia così un susseguirsi di vicende che ruoteranno intorno al destino di Lionel, ragazzo soffocato da Vera, abietta madre, possessiva e castrante, ossessionata dal di lui rapporto con la bella Paquita, cui le carte hanno garantito un lungo amore.
A Vera toccherà in sorte di spargere il morbo zombificante della schifosa bestiaccia che però, a differenza del canone romeriano, vedrà i morti viventi agire secondo piani demenziali ma articolati, cui prenderanno parte inesorabilmente, com’è giusto che sia, tutti i personaggi della vicenda. Dopo avere cercato inutilmente di gestire la situazione tramite interventi di chirurgia estetica con la colla, tranquillanti, veleni e amuleti, Lionel si troverà costretto ad affrontare il problema radicalmente, usando un tagliaerba per frullare letteralmente ogni zombie, in un’indimenticabile apoteosi di arti e frattaglie a oggi probabilmente insuperata.
Un’epoca irripetibile
Quando tutto sembra essere risolto, però, arriva il boss finale, nella versione di una Super Vera gigante che inghiotte intero il figlio, per fare però la fine del lupo di Cappuccetto Rosso. Per i tempi, veramente tanta roba. Oggi Splatters: gli schizzacervelli mantiene inalterata l’atmosfera di fascino di quell’epoca irripetibile, fatta di pionieristici effetti speciali, oggi percepiti forse come un po’ ridicoli, ma avveniristici per i tempi e prevalentemente artigianali. La palestra di cui sopra, per intenderci, la libertà di sperimentare, provare ogni strada, cercare ogni soluzione, alla ricerca del risultato, come a voler portare lo spettatore il più possibile all’interno di una casa degli orrori.
Il ninja di Dio
Disgustoso, provocatorio, irriverente e divertentissimo, Splatters: gli schizzacervelli non rinuncia a uno stile ambizioso, a dispetto dei mezzi non ancora hollywoodiani. La regia, mai arrangiata e anzi già ricca, ispirata, perfino sperimentale di Peter Jackson ha un buon ritmo, ottimo in alcune situazioni. Buona anche la direzione degli attori, che rendono l’opera godibile e a tratti appassionante. A dispetto di critiche non sempre felici, Peter Jackson seppe far tacere ogni detrattore, come solo i grandissimi sanno fare, coi fatti. Tra le scene entrate nella leggenda, quella di Jon McGruder, prete esperto di arti marziali che, alla vista dei teppisti zombie entra in scena gridando «stai indietro, ragazzo, qui ci vuole il ninja di Dio!», battuta meritevole d’imperitura memoria.
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Titolo originale | Braindead |
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Lingua originale | inglese spagnolo |
Paese | Nuova Zelanda |
Data d’uscita | 13 Agosto 1992 |
Durata | 104 minuti |
Genere | Horror Splatter |
Regia | Peter Jackson |
Cast | Timothy Balme Elizabeth Moody Diana Peñalver Jed Brophy Stuart Devenie Ian Watkin Brenda Kendall Stephen Papps Murray Keane Glenis Levesiam Lewis Rowe Harry Sinclair Elizabeth Mulfaxe |