«I’m a good lawyer»

È disponibile su Disney+ il primo episodio della nuova serie Marvel She-Hulk: attorney at law, accompagnata come ormai tradizione vuole dal solito codazzo di polemiche e dissertazioni sull’aderenza dello show al personaggio originale creato da Stan Lee e da John Buscema nel 1980.

Pure il bombing

Troll e puristi della prima ora hanno esaminato le sequenze del trailer per polemizzare, con argomenti importanti come: può She-Hulk lanciare un masso più lontano di  Smart Hulk e può quest’ultimo avere timore di lei? Come se non bastasse, a queste domande d’indubbio spessore sembra si sia associato anche un fenomeno di bombing, organizzato dai detrattori per demolire di recensioni negative la serie già al suo debutto.

Commedia o farsa?

Ci sarebbe da sorridere per tale impiego d’energie contro uno show che non hai mai nascosto la sua volontà di farsi commedia esso stesso: se il clamore intorno a She-Hulk: attorney at law sia in linea col suo tono o abbia travalicato per divenire farsa, lo lasciamo decidere a voi. Qui ci limiteremo a dare le impressioni del primo episodio.

She-Hulk: attorney at law già dai primi minuti abbatte la quarta parete e presenta la sua protagonista, ben interpretata da Tatiana Maslany, in quello che potrebbe essere il leit motiv dei complessivi 9 episodi della serie Disney+: la volontà della donna di non cedere ai desiderata altrui, almeno per ora espressi solo dal cugino Bruce Banner, che la vorrebbero dedicarsi totalmente al suo ruolo di super eroina.

Un donna anticonformista

Ma Jennifer Walters è una donna anticonformista anche quando non è She-Hulk e si sente una brava avvocatessa prima ancora che nella possibilità di rivaleggiare ad armi pari con Smart Hulk. Questo primo episodio è costruito intorno al momento in cui dovrà capire se voglia o meno conciliare le due facce della stessa medaglia e soprattutto in che modo.

I dettagli fanno la differenza

Il pubblico aveva apprezzato Ms. Marvel per l’attenzione data alla condizione di genere, etnica e religiosa della giovane protagonista. In She-Hulk: attorney at law, invece, questa cura è data a una donna desiderosa d’affermarsi per il suo valore e oltre lo stereotipo con cui i colleghi la vedono, compreso Bruce Banner. Sono i dettagli di alcuni dialoghi e inquadrature, come quella deliziosa dedicata a una paio di scarpe, a raccontare meglio di qualsiasi recensione possibile il suo carattere. She-Hulk: attorney at law dunque incuriosisce, sapendo tra l’altro del ritorno, accertato o presunto, di molti personaggi dell’MCU nelle prossime puntate.