«La chirurgia è il nuovo sesso»

Dopo ben otto anni di pausa, torna al cinema David Cronenberg, famoso per i suoi capolavori di body horror come La mosca e Crash. Dopo l’esperienze avute con Robert Pattinson in Cosmopolis e Maps to the stars, celeberrimo regista canadese s’è affidato ancora a una vecchia conoscenza, Viggo Mortensen, col quale aveva collaborato ne La promessa dell’assassino e in A dangerous method.

Un futuro non troppo lontano

In un futuro non troppo lontano, il corpo umano inizia a mostrare le sue prime velleità evolutive. Saul, un artista, vede ogni giorno la crescita di organi sconosciuti al suo interno. Le loro esportazioni sono al centro di uno spettacolo che, periodicamente, è messo in scena da lui e dalla sua compagna, Caprice.

Dilemmi

Il tutto sembra procedere bene fin quando, un giorno, il padre di un bambino che ha sviluppato la capacità di cibarsi di plastica chiede alla coppia di sottoporre a un’autopsia pubblica il piccolo, ucciso dalla madre. Sapendo che le conseguenze potrebbero avere grandi ripercussioni sul mondo, mostrando uno stato evolutivo a un nuovo livello, i dilemmi etici e filosofici non mancano.

David Cronenberg decide di portare all’attenzione del pubblico l’ossessione della società per il cambiamento del corpo. Inoltre il regista, che figura anche come sceneggiatore, decide di ragionare su come il nostro fisico sia destinato a modificare la propria connotazione e funzione in base a quanto abbiamo creato. In un mondo fatto di microplastiche, gli esseri umani dovranno per forza adattarsi ai cambiamenti ai quali hanno assoggettato il pianeta. Chiaramente questa visione dell’evoluzione umana sarà ostacolata da chiunque veda nel diverso un pericolo: portando il discorso su temi a noi cari, come una sorta di X-Men ma con poteri decisamente meno accattivanti.

Una regia classica

Da un punto di vista della regia, il registro utilizzato da David Cronenberg è piuttosto classico, con la macchina da presa che segue la storia senza essere preponderante. Da notare alcuni inserti di CGI che, nonostante la qualità altalenante, non inficiano la visione del film.

Domande difficili

Crimes of the future riesce a intrattenere lo spettatore anche dopo la sua visione grazie alle domande di difficile risposta cui sottopone il pubblico: nel periodo cinematografico di oggi non è cosa da poco.