Fallout: ovvero come imparammo ad amare la bomba

il casco dell'armatura anti atomica di fallout - nerdface

Fallout

«War… War never changes».

Titolo originale Fallout
Lingua originale inglese
Paese USA
Data d’uscita 30 Settembre 1997
Piattaforme PC
Mac
Genere RPG
Sviluppatore Interplay Entertainment
Distribuzione Interplay Entertainment

Una bomba atomica

A cavallo fra gli anni ‘90 e i 2000, una delle battaglie più accese portate avanti dal mondo nerd fu quella di rendere agli occhi dell’opinione pubblica i videogame da semplice intrattenimento a vera e propria arte. Nonostante l’industria del gaming, salvo rarissime eccezioni, abbia completamente abbandonato l’idea di ricercare l’arte nelle sue creazioni, c’è stato un tempo in cui dal nulla uscivano veri e propri capolavori. Sto parlando ovviamente di Fallout, l’RPG isometrico del 1997, sviluppato da Interplay Entertainment.

Lo sviluppo

Nato come un successore di Wasteland, titolo distribuito nel 1988 dalla EA, Fallout dovette cambiare presto identità a causa di problemi legati ai diritti del franchise, detenuti dalla casa canadese. A lavorare inizialmente al videogame, nel lontano 1994, fu il solo Tim Cain, il quale lavorò con l’aiuto di altri membri di Interplay che, per via del poco interesse suscitato dalla casa di sviluppo, lo aiutarono nel tempo libero. Poco dopo però, si aggiunsero il lead designer Leonard Boyarsky, che ha collaborato con Tim Cain per il recente The outer worlds, e Christopher Taylor.

Da GURPS a S.P.E.C.I.A.L.

Nell’arco di due anni, il team arriverà a raggiungere le 30 unità. Basato inizialmente su GURPS, il sistema di regole dei giochi di ruolo inventate da Steve Taylor, per via di alcuni problemi legati all’esclusività dell’accordo Tim Cain e colleghi ripartirono da zero, mettendo alla luce l’ormai noto S.P.E.C.I.A.L.

Una piccola introduzione alla lore di Fallout

La parola capolavoro, riferita a un prodotto di un’industria che odio con tutto me stesso, non la uso con leggerezza. Eppure Fallout, per lore e ambientazione, è da annoverare nel ristretto gruppo di opere di cui fanno parte Il Signore degli Anelli e Watchmen, in grado di travalicare i confini del regno del prettamente nerd per finire in quello della cultura più alta.

un vault di fallout - nerdface

Siamo nella California del 2161, quasi cento anni dopo una terribile guerra nucleare combattuta tra USA e Cina, che ha distrutto il mondo intero. Fallout è un’ucronia in cui l’URSS è implosa, lasciando il posto vacante di paura rossa alla Cina. A causa del consumismo sfrenato, legato alla natura capitalistica degli USA, e alla forte ossessione di crescita della nazione asiatica, ben presto le risorse del pianeta finiscono per scarseggiare. I giacimenti di petrolio diventano esigui in breve tempo e le nazioni di tutto il mondo cercano in ogni modo d’accaparrarsene il più possibile. Il commonwealth europeo decide di prendere il territorio mediorientale, mentre la Cina cerca, invano, l’Alaska. Dopo la fine del conflitto, le tensioni fra le due potenze crescono fino allo scoppio delle bombe, due ore in cui il mondo che conosciamo cessa d’esistere.

La trama di Fallout

Fortunatamente (qui andrebbero aggiunte vistose virgolette), la Vault-Tec costruisce diversi rifugi atomici, che preservano la vita degli abitanti degli USA. Il nostro protagonista è una delle persone nate in questi luoghi, rimasti isolati per 200 anni dalla distruzione esterna. Un giorno, però, il filtro dell’acqua del Vault 13 si rompe, mettendo in pericolo la vita di tutti gli abitanti del rifugio. Il sovrintendente decide quindi di mandare il nostro PG alla ricerca di un chip, in grado di risolvere il problema, costringendo così il nostro eroe a terminare il suo periodo d’isolamento.

la dura vita nel deserto post atomico di fallout - nerdface

Una volta uscito, si renderà subito conto di quanto il mondo sia ostile, nonostante qualche barlume di civiltà sia rimasto. Anch’essa, però, rischia d’essere minacciata da una presenza oscura che, alla guida di un esercito di super mutanti, vuole trasformare l’umanità in mostruose creature.

Ladri, geni… Matti!

Da subito e sin dal primo sguardo, tolte le grandi influenze dell’arte retro-futuristica, è lampante il riconoscimento dovuto nei confronti di George Miller. Dal look palesemente rubato al protagonista di Mad Max, fino ai predoni che sembrano letteralmente usciti dal mondo creato dal regista australiano, è ammirevole constatare come distanza di così tanti anni dall’uscita, George Miller non abbia mai pensato di denunciare nessuno. Scherzi a parte, Fallout ha assorbito molteplici influenze culturali, creando uno dei mondi più originali mai visti nel mondo dei videogiochi.

Il gameplay

Per essere un videogame del 1997, Fallout è invecchiato manco fosse un elfo o un vampiro. Al confronto di titoli isometrici di oggi, grafica a parte, regge benissimo il confronto. Sebbene il sistema di combattimento mi sia ancora oscuro  e ancora mi domando come, alle volte, in alcuni combattimenti si subisca un primo colpo da 0 danni per poi vedere il mio PG spappolato con quello seguente, le meccaniche RPG, invece, tengono testa a tutti i colleghi tripla A.

un dialogo surreale di fallout - nerdface

Sebbene surclassare Ubisoft e quelle schifezze degli Assassin’s creed sia piuttosto facile, avere un mondo da poter modellare in base alle nostre caratteristiche è quanto di più soddisfacente si possa trovare in un gioco di ruolo. Le scelte nella narrativa sono importanti e possiamo decidere l’andamento della storia attraverso i dialoghi, in più occasioni. Approcciare, però, una determinata situazione calcolando la riuscita di una quest in base a quali statistiche abbiamo deciso di pompare, aiuta decisamente a immergersi meglio nel gioco.

Nessun aiuto

A differenza degli RPG moderni, inoltre, Fallout non tende mai la mano al giocatore. Non esistono mappe dettagliate, suggerimenti o quant’altro: le soluzioni dobbiamo trovarle analizzando quanto ci circonda. Un aneddoto che dimostra tutto ciò potete trovarlo nella sezione spoiler, qui di seguito.

Il boss finale

Dopo il settimo tentativo fallito di battaglia contro il boss finale, decisi di smettere d’affrontarlo a testa bassa, preferendo esplorare l’area circostante. Dopo un po’, vidi un ordigno nucleare situato a un piano inferiore della sua stanza. Avevo evitato sin troppe scorciatoie fino a quel momento e, colto dalla frustrazione, premetti il pulsante di detonazione, skippando totalmente così il confronto finale col boss. Di possibilità simili ce n’erano a bizzeffe al punto che esisteva un modo per derubare dei poveri ghoul del loro chip, permettendoci di terminare la storia ore e ore prima.

[riduci]
Sebbene le scelte nei dialoghi siano ormai lo standard per gli RPG moderni, giocare con la fantasia del giocatore è sicuramente più soddisfacente.

Cosa ci lascia Fallout

Nonostante il futuro non abbia sorriso alla serie, a eccezione di New Vegas, Fallout è a oggi il più grande RPG della storia del medium ed è da considerarsi il vero padre dei giochi di ruolo contemporanei. La struttura open world, insieme al sistema di creazione del personaggio e ai suoi dialoghi, hanno reso il titolo dell’ormai defunta Interplay il caposaldo del genere.

uno scontro contro un mutante in fallout - nerdface

La sua eredità ha lasciato il segno, anche se indirettamente, in centinaia di altri titoli che ne hanno catturato l’essenza. Oggi qualsiasi titolo RPG isometrico deve fare i conti con Fallout. Invitarvi a giocarlo è il modo migliore per onorarlo.

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Titolo originale Fallout
Lingua originale inglese
Paese USA
Data d’uscita 30 Settembre 1997
Piattaforme PC
Mac
Genere RPG
Sviluppatore Interplay Entertainment
Distribuzione Interplay Entertainment