«Digli che è stato l’uomo in nero a mandarti»

Annunciato al pubblico nel lontano 2014, è arrivato finalmente in sala Black Adam, il film supereroistico con protagonista The Rock, supportato dall’attore in modo quasi ossessivo, attraverso una campagna di marketing che è arrivata anche a toccare il prato di San Siro, durante una partita del Milan. Le aspettative sono sicuramente alte e lo stesso The Rock è stato il primo a definire Black Adam «dirompente», in grado di cambiare i connotati all’universo cinematografico DC. Sarà riuscito nell’impresa? Prima la trama.

La trama

Migliaia di anni fa, il Kahndaq era una nazione florida e libera. Un giorno, però, un reggente decide di portare in schiavitù il suo popolo, per estrarre dalla terra un minerale in grado di soddisfare la sua brama di potere , così da ricreare un artefatto in grado di donargli abilità magiche inimmaginabili. Un bambino, però, gli si opporrà e, grazie al suo coraggio, riceverà i poteri di Shazam.

Dopo poco, però, si perdono le sue tracce. Anni dopo, il Kahndaq è ancora sotto il dominio di una forza autoritaria e mercenari stranieri sfruttano le sue risorse. È in questo momento che Teth Adam ritorna, liberando il suo popolo con la violenza. Questo approccio non va a genio alla Justice Society, che farà di tutto per fermare la furia del protagonista.

Una struttura già vista

Un investimento d’immagine così importante da parte di The Rock per un film del genere, in gestazione da ormai otto anni, potrebbe far pensare che Black Adam sia davvero la forza distruttiva in grado di rilanciare il DCEU. Ovviamente chi la penserà così rimarrà piuttosto deluso.

Black Adam, forse davvero a causa di un processo di sviluppo troppo lungo, s’affida alle solite formule delle pellicole supereroistiche di fine anni 2000, cui hanno guardato film come Venom e Morbius.

Sebbene il nostro mago del Kahndaq non sia brutto come i suoi colleghi di Sony e Marvel, di certo emana per tutta la durata di Black Adam un forte odore di stantio. Come per i biopic musicali, le pellicole supereroistiche sono arrivate a un punto in cui è facile sovrapporle, notando quanto le loro strutture siano pressoché identiche. Purtroppo, non è l’unico problema ad affliggere il povero Black Adam…

I problemi tecnici

Anche a livello prettamente tecnico il film soffre di un montaggio scadente, che vive di momenti completamente slegati l’uno dall’altro. Inoltre, il mixaggio dell’audio di alcuni personali è piuttosto approssimativo.

Conclusioni

Nel complesso, però, Black Adam è una pellicola tutto sommato capace d’intrattenere. Sebbene, soprattutto sul finale, lasci perplessi in alcuni momenti, lo charme di The Rock riesce a salvare dalla deriva un progetto che, se davvero avrebbe dovuto rappresentare il punto di svolta del DCEU, avrebbe dovuto ricevere più cura.