La faccia nel vento: addio al compositore Nico Fidenco
La notizia sta rimbalzando su tutti i siti d’informazione da pochi minuti: e morto venerdì notte a Roma, all’età di 89 anni, il cantautore e compositore Nico Fidenco, nome d’arte di Domenico Colarossi. Nato a Roma il 24 Gennaio 1933, fu un cantautore brillante fin dagli esordi e raggiunse il successo nel 1961, con la sua Legata a un granello di sabbia, considerata da molti come primo esempio di tormentone estivo italiano, con ben 14 settimane di permanenza al top della hit parade, primo 45 giri a superare in Italia 1 milione di copie vendute.
La voce di un immaginario
Non è per questo, però, che noi lo ricordiamo. Nico Fidenco, infatti, al pari di molti colleghi di quegli anni, prestò la sua arte al servizio del nostro immaginario a partire dagli anni ’70, in quella decade che aprì la strada all’invasione dei cartoni animati giapponesi (così li chiamavamo, prima dell’affermazione del termine «anime») e del cinema di genere.
Cinema e anime
Nico Fidenco, dunque, firmò le colonne sonore di alcuni cult come All’ombra di una Colt e Zombi holocaust, per poi approdare nei primi anni ’80 all’animazione giapponese che si andava imponendo in tutto il Paese: sue le sigle di Don Chuck Castoro, Hela supergirl, Cyborg 009, Sam il ragazzo del West e Bem il mostro umano, queste ultime due tra i capolavori delle sigle italiane per musiche e testi.