Susanna Messaggio: la valletta divenuta professoressa
Susanna Messaggio
«Ero un topo da biblioteca. Poi arrivavo in TV e mi trasformavano».
Ribaltare le prospettive
L’industria televisiva, per quanto il paragone possa sembrare incongruo, è facilmente assimilabile a quella della pesca: tanto sei capace di tirare a riva, tanto mangi o rivendi al mercato. La storia della televisione Italiana, che docilmente segue il passo della storia del nostro dopoguerra, come una paranza ha trascinato davanti alla quarta parete tutto quel che ci è finito (o ci è voluto finire) impigliato.
Figure televisive
Al fianco di figure mitologiche come Alberto Manzi, che insegnò a leggere e scrivere a mezza penisola, o alla famiglia Angela, che con garbo e caparbietà divulga cultura e scienza da generazioni, sguazzano centinaia di creature d’ogni genere, specie e plasticità fenotipica.
Un sorriso sconvolgente
Oggi Nerdface, che di televisione s’è nutrito per tutti i secoli che si accumulano sommando l’età dei membri della sua Redazione, si trova a celebrare Susanna Messaggio: creatura dotata ancora oggi di un sorriso sconvolgente, esemplare di spicco di una forma di vita, quella delle vallette che, al netto delle continue evoluzioni cui è andata incontro, ha popolato in fitte schiere i nostri teleschermi, perdurando, con alterne fortune, fino ai giorni nostri.
A metà tra la soubrette che canta e balla, spesso attorniata da gregari, e dell’annunciatrice, dotata di voce ma non della metà inferiore del corpo, la valletta nasce come essere piacente, tendenzialmente solitario, che nell’ecosistema dei primi show televisivi doveva accompagnare ospiti e concorrenti al loro posto, passare buste al conduttore e sorridere, muta.
Una grande resistenza
Susanna Messaggio, purtroppo o per sua fortuna, compare sullo schermo alla fine degli anni ’70, un’epoca in cui le leggi dell’evoluzione hanno donato alle vallette la parola, ma non il diritto di replica. Tempi duri, in cui al di là di saluti e frasi di circostanza era facile sbagliare, specie se l’archetipo dell’interlocutore è rappresentato da mostri marini del calibro di Mike Bongiorno, di cui lei, proveniente dagli studi di Antenna 3 (La bustarella) e poi della RAI (Portobello), resse gli imbarazzanti urti per sei anni consecutivi.
Agli albori del cringe
In uno spezzone ai limiti del grottesco (e forse ancora reperibile), il granitico Mike impiega tre minuti di trasmissione indicando le (bellissime) estremità inferiori di Susanna Messaggio per dimostrare al mondo che «le gambe perfette hanno tre buchi». Il termine cringe non era ancora in uso allora, ma è probabile che in quel momento abbia emesso uno dei primi vagiti.
Eppure, quel sorriso non le si scollò di dosso: né durante le innumerevoli puntate degli oltre 30 show in cui ha espletato con eleganza la sua funzione, né quando recitò nello sgangherato ma divertente Lui è peggio di me (1985), e in Italian Fast Food (1986), ovvero la misera fuga su celluloide del Drive-In.
Sorprendente Susanna
Mentre l’Italia sempre più allupata godeva di un trattamento intensivo a base d’allargamento di scollature e accorciatura di gonne, che sfoceranno nel mitologico Colpo grosso prima e in Forza Italia poi, Susanna Messaggio continuava a sorridere con grazia, a schermirsi imbarazzata… E a studiare, laureandosi nel 1987 in Lingue con una tesi su Heinrich Böll e nel 1996 in Pedagogia, continuando a collaborare con l’università.
Ribaltare gli obiettivi
Lascia perplessi, nel 2023, scoprire che quanto oggi appare essere il fine ultimo per migliaia di persone, nella sua epoca d’oro poteva essere invece soltanto un mezzo. Al tempo stesso, confonde sapere che la nostra Susanna Messaggio, oltre a occuparsi con successo dei suoi campi d’interesse accademico, abbia continuato a lavorare in televisione fino ai primi anni 2000 e sia addirittura tornata sul grande schermo nel 2011, per l’Asfalto rosso di Ettore Pasculli.
«Allora avevamo le roulotte fuori da Mediaset e ci accontentavamo di poco. Ricordo Vianello che correva nei corridoi con Sandra Mondaini. Si rideva, si giocava». ha raccontato Susanna Messaggio, interrompendo il contorto ragionamento emerso dall’osservazione di questa sorprendente carriera ibrida di professoressa e valletta. Esattamente come la pesca, la televisione può essere un modo di sbarcare il lunario, un semplice hobby, o un’immane, frustrante perdita di tempo. Tutto sta nel sapere che pesci pigliare.