Bussano alla porta | Questione di scelte | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Knock at the cabin |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2023 |
Durata | 100 minuti |
Uscita | 2 Febbraio 2023 |
Genere | Thriller |
Regia | M. Night Shyamalan |
Sceneggiatura | M. Night Shyamalan Steve Desmond Michael Sherman |
Fotografia | Jarin Blaschke |
Musiche | – |
Produzione | Blinding Edge Pictures Wishbone Entertainment Inc. |
Distribuzione | Universal Pictures |
Cast | Dave Bautista Jonathan Groff Ben Aldridge Nikki Amuka-Bird Kristen Cui Abby Quinn Rupert Grint |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Se fallite nelle scelta, il mondo finirà»
Nella sua carriera, M. Night Shyamalan ha spesso giocato con le nostre aspettative, coi nostri pregiudizi e con le nostre paure, sempre seguendo una sua idea di cinema, con grande passione. Il regista indiano naturalizzato statunitense torna a parlare di apocalisse nel suo nuovo Bussano alla porta, thriller basato sul romanzo di Paul G. Tremblay del 2018, dal titolo The cabin at the end of the world.
Una famiglia in vacanza
Il film racconta la storia di Andrew (Ben Aldridge), suo marito Eric (Jonathan Groff) e della loro figlia adottiva Wen (Kristen Cui), in procinto di partire per una vacanza tranquilla e intima. Destinazione? Un cottage situato tra i boschi, nel bel mezzo della natura, un posto per così dire selvaggio, ma al contempo di grande bellezza e serenità.
Un uomo inquietante
Motivo questo per cui i due genitori non sembrano poi preoccupati dal repentino allontanarsi della bambina, che decide una mattina d’andare a caccia di cavallette; anzi, i due la utilizzano quasi come una scusa per potersi pienamente rilassare. Dal nulla, appare però Leonard (Dave Bautista), che sbuca dai boschi in modo improvviso e implora Wen d’ascoltarlo e di fidarsi di lui. Inutile dirlo, la ragazzina scapperà terrorizzata, non lasciando all’uomo la possibilità di spiegarsi.
Scopriremo presto che l’uomo non viaggia da solo: con lui ci sono altre tre persone, altrettanto strane e inquietanti, a formare un quartetto mosso da un unico e grande obiettivo: perseguitare i nostri protagonisti, ma non nel senso tradizionale del termine.
Sulla scia di cult del passato
Bussano alla porta è un thriller che s’imposta sulla scia di grandi nomi, quali L’ultima casa a sinistra e The strangers, cui il regista aggiunge qualche sfumatura angosciante ricordandoci Aronofsky e il suo Madre!.
Una scelta impossibile
Leonard, l’infermiera di nome Sabrina (Nikki Amuka-Bird), la cameriera Adriane (Abby Quinn) e Redmond (Rupert Grint), il ragazzo rossiccio con problemi di gestione della rabbia, hanno infatti viaggiato in diverse parti del paese per cercare Wen, Eric e Andrew, convinti che l’apocalisse sia vicina e che siano in qualche modo stati incaricati di trovare l’unica famiglia scelta per determinare se tutta l’esistenza umana debba essere distrutta oppure salvata sulla base dalla decisione della famiglia stessa d’uccidere volontariamente uno dei suoi membri.
Le implicazioni ideologiche alla base du Bussano alla porta sono molte e tutte complesse, prima fra tutte la richiesta implicita rivolta allo spettatore su cosa farebbe se, d’improvviso, si trovasse nei panni di uno dei personaggi. La stessa sceneggiatura spinger in questa direzione, all’immedesimazione d’ognuno di noi nelle vite e nelle vicende dei protagonisti.
Nessun carnefice
Nulla è quindi lasciato al caso: i quattro ospiti inattesi non ci sono dipinti semplicemente come misteriosi e terrificanti, anzi. Bussano alla porta si prende il dovuto tempo per offrire brevi scorci delle loro vite, appena il tempo sufficiente per farci capire che anche loro, dopotutto, sono vittime di un meccanismo molto più grande.
Quale futuro?
La storia prosegue con un insieme catastrofico di eventi, che si intensificano man mano e seguendo in maniera efficace la crescita angosciante del ritmo narrativo. Bussano alla porta tiene in pugno per la maggior parte della sua durata e riesce a coinvolgere anche grazie alla performance egregia offerta dal cast. Ci vuole un po’ perché tutto diventi chiaro, ma Dave Bautista, Amuka-Bird, Quinn e Rupert Grint incarnano ciascuno un tipo diverso di paura e di speranza per il futuro. Bussano alla porta ci lascia decidere se si tratti di persone in preda alla follia o semplicemente di gente comune chiamata a servire uno scopo troppo più alto.
Inoltre, Groff e Aldridge interpretano una coppia gay, pensata per essere oggetto di dibattito fin dai primi minuti. Bussano alla porta li propone consapevolmente in maniera da tale da spingere gli spettatori se siano presi di mira proprio a causa della loro sessualità. In più di un momento, infatti, i due parlano d’essere perseguitati proprio per la loro differenza e di come, di conseguenza, l’umanità potrebbe non meritare di essere salvata, offrendo dunque un diverso piano di letture del film.
Una questione di scelte
Bussano alla porta combina razionale e paura, anche grazie allo spazio limitato di scena in cui si svolge la trama e all’uso del soprannaturale. Soprattutto, però, parla di scelte. Nella grande tradizione di M. Night Shyamalan, Bussano alla porta invita a mettere tutto in pausa e a riflettere sulla nostra quotidianità, così come sull’importanza che diamo ai legami che ci uniscono.
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Titolo originale | Knock at the cabin |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2023 |
Durata | 100 minuti |
Uscita | 2 Febbraio 2023 |
Genere | Thriller |
Regia | M. Night Shyamalan |
Sceneggiatura | M. Night Shyamalan Steve Desmond Michael Sherman |
Fotografia | Jarin Blaschke |
Musiche | – |
Produzione | Blinding Edge Pictures Wishbone Entertainment Inc. |
Distribuzione | Universal Pictures |
Cast | Dave Bautista Jonathan Groff Ben Aldridge Nikki Amuka-Bird Kristen Cui Abby Quinn Rupert Grint |