L’archeologo sul grande schermo | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | L’archeologo sul grande schermo |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2022 |
Genere | Saggio |
Autore | Francesco Bellu |
Editore italiano | Edizioni NPE |
Pagine | 266 |
Prezzo | 16,90 |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Saggio
È in libreria con Edizioni NPE un saggio dedicato a una delle figure più significative e amate anche dall’immaginario nerd, quella dell’archeologo. Il libro in questione si chiama L’archeologo sul grande schermo ed è curato da Francesco Bellu.
Non è un elenco!
Chiunque approcci alla lettura di questo volume pensando si tratti di un semplice elenco di film rimarrà invece piacevolmente sorpreso per il taglio diremmo accademico del libro, che punta certamente a passare in rassegna le pellicole che, sin dalla prima in assoluto, The princess in the vase, del 1908, hanno gettato le basi di un archetipo, ma anche a porlo in relazione al vero mestiere dell’archeologo.
Maledetto Indiana Jones
Specialmente col debutto di Indiana Jones al cinema, infatti, l’immaginario legato a questa figura è virato con decisione verso le rive della letteratura d’avventura, del fantastico e del sentimentale, immaginando ogni archeologo dotato di cappello a falda larga e frusta d’ordinanza, una sorta di ibrido frutto di suggestioni esotiche e realtà, magia e scienza.
Francesco Bellu conduce il lettore lungo un percorso che mette in parallelo i primi archeologi, più vicini a razziatori in verità, e le opere di finzione legate alle suggestioni d’Oriente e Medioriente, tra tombe violate e firmate dai suoi scopritori e maledizioni di faraoni o mummie parlanti.
Tra palco e realtà
Non deve stupire questo procedere in parallelo tra finzione cinematografica e realtà, perché la prima s’è nutrita della seconda, specialmente delle dicerie legate a essa, in particolar modo dalla scoperta della tomba di Tutankhamon e delle presunte maledizioni che falcidiarono la spedizione, in un processo immaginifico che vide anche il contributo di Arthur Conan Doyle.
Un esercito di mummie
Così, tra innumerevoli declinazioni e sfumature di bende, il cinema ha consegnato a un pubblico mai sazio un vero e proprio esercito di mummie d’ogni sesso e razza, travalicando gli universi narrativi propri del cinema d’avventura e creando un vero e proprio filone a sé, che pare però essersi arenato dopo il flop de La mummia con Tom Cruise e Sofia Boutella che avrebbe dovuto lanciare il MonsterVerse di Universal.
Benedetto Indiana Jones!
Di tutta questa enorme e viva tradizione si fanno carico Steven Spielberg, George Lucas e Lawrence Kasdan per dare vita a Indiana Jones, personaggio che attingerà a un’infinita varietà di ingredienti per diventare l’incontrastato dominatore dell’immaginario collettivo in fatto di archeologi, fino a divenire «paradigma dell’avventura stessa».
E le donne?
Molto interessante è, inoltre, il capitolo dedicato alle figure femminili dell’archeologia, il cui simbolo è giustamente individuato in Lara Croft, protagonista della saga videoludica prima e cinematografica poi di Tomb raider. Francesco Bellu non esita a individuare nell’eroina un modello fortemente sessualizzato e distante dalla reale figura delle reali archeologhe: le pagine in cui ne analizza i motivi riporteranno alla memoria di tanti videogiocatori le sensazioni provate durante le sessioni di gioco, alla ricerca del pixel giusto.
L’archeologia è pop
Il saggio di Francesco Bellu, infine, offre numerosissimi spunti d’interesse per la capacità di giocare con la disciplina, andandola a ricercare, come farebbe un archeologo, in generi apparentemente lontanissimi. In questo scavare divertito, sarà possibile rintracciare i tanti elementi caratterizzanti una materia davvero pop. L’archeologia vive nei film horror come L’esorcista e nelle infinite declinazioni delle mummie, nella fantascienza di Alien e via via fino ad arrivare al cinema erotico, se non pornografico, che attiva le fantasie legate all’Oriente e alle sue arti.
Come il greco
Insomma, L’archeologo sul grande schermo è una lettura intrigante e ricchissima di spunti. Francesco Bellu riesce a portare su carta un bagaglio di informazioni e di aneddoti che attiveranno la memoria storica e ricca di nostalgia nei fruitori dei film d’avventura, così come la curiosità di chi magari ha conosciuto l’archeologia tramite i lavoro della Wonder Woman di Gal Gadot. L’archeologia è ben viva, come il greco antico.
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Titolo originale | L’archeologo sul grande schermo |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2022 |
Genere | Saggio |
Autore | Francesco Bellu |
Editore italiano | Edizioni NPE |
Pagine | 266 |
Prezzo | 16,90 |