Daisy Jones & the Six | E la musica dov’è? | Recensione
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Daisy Jones & the Six |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2023 |
Stagione | 1 |
Episodi | 10 |
Ideatore | Scott Neustadter Michael H. Weber |
Genere | Commedia Drammatico Mockumentary Musicale |
Soggetto | Taylor Jenkins Reid |
Durata | 48/51 minuti a episodio |
Produzione | Half a Person Circle of Confusion Big Indie Pictures Hello Sunshine Amazon Studios |
Distribuzione | Prime Video |
Prima TV | 3 Marzo 2023 |
Cast | Riley Keough Sam Claflin Camila Morrone Suki Waterhouse Will Harrison Josh Whitehouse Sebastian Chacon Nabiyah Be Tom Wright Timothy Olyphant |
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
«Oh, we could make a good thing bad»
A vent’anni dal loro ultimo concerto insieme, tenutesi allo stadio Soldier Field di Chicago il 4 Ottobre 1977, i componenti di Daisy Jones & the Six, da sempre restii a raccontare i fatti che hanno portato alla fine della band, accettano di raccontare a un giornalista le loro esperienze. Questa è la premessa della serie omonima disponibile su Prime Video, tratta dall’omonimo bestseller di Taylor Jenkins Reid: un modo per guardare più da vicino la scena musicale degli anni ’70 attraverso una band fittizia, che sembra ricalcare molto da vicino i Fleetwood Mac e in particolare il turbolento concepimento del loro disco più famoso, Rumors.
Dal libro alla serie
Se il libro permetteva a tutti i personaggi di raccontare il proprio punto di vista, la serie firmata da Scott Neudstadter e Michael H. Weber preferisce invece mostrare un’unica verità attraverso i flashback, che privano la storia d’ogni possibile ambiguità. Rimangono alcuni brevi inframezzi a intervista coi diversi personaggi, invecchiati di vent’anni anziché 40, come nel romanzo.
Daisy Jones & the Six, nei suoi 10 episodi, ripercorre la storia della band, fin dalla sua forma embrionale, i Dunne Brothers con Billy (Sam Claflin) e Graham Dunne (Will Harrison), per arrivare al discreto successo coi The Six e all’effettiva esplosione nel mainstream, avvenuta solo con l’ingresso di Daisy Jones (Riley Keough), uno spirito libero e tormentato, e l’uscita dell’album Aurora.
Troppo spazio ai sentimenti
La serie lascia spesso in disparte il processo creativo della band per occuparsi degli intrecci sentimentali tra i protagonisti e, nello specifico, al triangolo amoroso che lega Billy, sua moglie Camila (Camila Morrone) e Daisy. Dovrebbe essere una metafora legata alla tensione d’ogni artista tra i propri doveri familiari e la voglia di girare il mondo per suonare la propria musica, ma non è mai esplorata come avrebbe meritato.
Sarebbe impossibile parlare di Daisy Jones & the Six senza citare altre opere che hanno provato a parlare di band inventate, come Quasi famosi di Cameron Crowe coi Stillwater e Music graffiti di Tom Hanks coi The Wonders. Al contrario loro, però, i Daisy Jones & the Six non sono presentati come una band meteora o all’esordio, ma al pari di un vero fenomeno su scala mondiale.
E la musica dov’è?
Il racconto non riesce mai, tuttavia, a mostrare al pubblico il perché di quell’incredibile successo. Le canzoni, suonate dal cast protagonista e che vedono la partecipazione di autori come Marcus Mumford dei Mumford & Sons, riescono a richiamare alla mente il meglio della scena musicale di quegli anni, ma Daisy Jones & the Six, quasi completamente disinteressata alla musica, le rende dei meri stacchetti in mezzo al melodramma amoroso.
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Titolo originale | Daisy Jones & the Six |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2023 |
Stagione | 1 |
Episodi | 10 |
Ideatore | Scott Neustadter Michael H. Weber |
Genere | Commedia Drammatico Mockumentary Musicale |
Soggetto | Taylor Jenkins Reid |
Durata | 48/51 minuti a episodio |
Produzione | Half a Person Circle of Confusion Big Indie Pictures Hello Sunshine Amazon Studios |
Distribuzione | Prime Video |
Prima TV | 3 Marzo 2023 |
Cast | Riley Keough Sam Claflin Camila Morrone Suki Waterhouse Will Harrison Josh Whitehouse Sebastian Chacon Nabiyah Be Tom Wright Timothy Olyphant |