65: Fuga dalla Terra | Un film in ritardo | Recensione
Il voto di Nerdface:
2.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | 65 |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2023 |
Durata | 93 minuti |
Uscita | 27 Aprile 2023 |
Genere | Fantascienza |
Regia | Scott Beck Bryan Woods |
Sceneggiatura | Scott Beck Bryan Woods |
Fotografia | Salvatore Totino |
Musiche | Danny Elfman |
Produzione | Columbia Pictures |
Distribuzione | Sony Pictures |
Cast | Adam Driver Ariana Greenblatt Chloe Coleman Nika King |
Il voto di Nerdface:
2.0 out of 5.0 stars
«C’è qualcosa di alieno qua fuori»
L’ultimo film con protagonista Adam Driver ad arrivare nelle nostre sale s’era fatto notare dai trailer per la particolare ambientazione. Un mondo primitivo, abitato da dinosauri e su cui vaga un guerriero dotato di armi fantascientifiche. A chiudere la breve anteprima, il titolo composto solo dal numero, 65. Dinosauri e 65: un binomio che di certo ha illuminato molte lampadine, fornendo così la giusta chiave di lettura per anticipare, almeno in parte, la trama.
Bentornati nel Cretaceo
Era ovvio che il personaggio di Adam Driver si trovasse nella Terra del Cretaceo e che parte del pericolo sarebbe arrivata anche dal meteorite che colpì il nostro pianeta, un po’ più di 65 milioni di anni fa.
In breve, 65: Fuga dalla Terra si presenta come un film su un naufragio in un territorio ostile, ma si perde purtroppo in una scrittura che, sebbene a tratti appaia articolata e interessante, riesce a banalizzare la storia fino al finale, senza valorizzare nulla del plot originale, che sembra anzi apparire ingombrante ed è forzatamente messo in secondo piano, in favore di una superficiale introspezione del protagonista.
Un topos narrativo
Il topos dell’eroe disperso è tra i più diffusi nel cinema d’avventura ed è anche tra i più apprezzati in generale, perché mostra un uomo più o meno normale sopravvivere dove noi non saremmo in grado di durare nemmeno una notte. Eppure, In 65: Fuga dalla Terra questo spunto narrativo è quasi completamente ignorato. Il nostro protagonista si trova solo una volta in balia del pericolo ambientale, ma per il resto non impara a sopravvivere nella natura selvaggia: si limita ad attraversarla e mai ne diventa parte.
Un alieno su un mondo alieno
Forse 65: Fuga dalla Terra voleva andare proprio in questa direzione, mostrandoci quello che a tutti gli effetti è un alieno su un mondo alieno e staccandolo dal resto dell’ambientazione, tuttavia mai si percepisce la tensione che può scaturire dall’essere soli in un mondo sconosciuto e ricco di pericoli diversi, alcuni dei quali mortali.
Lo stesso discorso può farsi per i dinosauri presenti nel film. Non prenderemo in esame la loro correttezza scientifica bensì, ancora una volta, il modo nel quale sono trattati da una scrittura che lavora con archetipi e non con figure a tutto tondo. I dinosauri di 65: Fuga dalla Terra non sono animali come lo erano quelli della serie Jurassic Park, per esempio, e invece sono inquadrati nella carta del mostro.
Da dinosauri a mostri
Sono i predatori che spuntano nel buio per mangiarti, ma sembra quasi lo facciano per cattiveria e non per un istinto naturale, per quanto letale. Così, mostri zannuti arrivano, provano a predare e poi tornano nell’oblio, fino alla scena successiva. A riprova di una scelta precisa di caratterizzazione, in tutto 65: Fuga dalla Terra vediamo un solo erbivoro, e una specie, ma un solo esemplare di numero. Per il resto, i dinosauri sono tutti famelici.
Un meteorite di contorno
Anche in questo caso il mondo affascinante di 65 milioni di anni fa è fin troppo banalizzato, diventando un semplice sfondo per l’ennesima scena d’azione, sacrificando il feeling generale di tutto il film. C’è poi il meteorite, quel pericolo imminente che da solo potrebbe muovere un’intera trama. Immaginate di sapere che un grosso sasso stia per precipitare dal cielo e che le sue dimensioni sono tali da distruggere tutto quanto esiste per migliaia di chilometri. Voi ci siete praticamente sotto.
Sarebbe una presenza opprimenti, una luminosa stella di notte e di giorno a ricordarvi che il conto alla rovescia sta andando inesorabilmente. Eppure, anche questo formidabile assist al ritmo di 65: Fuga dalla Terra è relegato a figura di contorno. Il protagonista non ci si rapporta quasi mai, non è una Spada di Damocle pronta a cadere sulla sua testa. C’è, ma sembra più un comprimario in attesa della chiamata in scena del regista, per recitare male il suo monologo e poi uscire dall’inquadratura. Insomma, si tratta di un’ulteriore occasione sprecata per costruire una atmosfera di sofisticata tensione, che avrebbe di certo giovato al film.
Ogni uomo è un’isola
Fin dalle prime scene, 65: Fuga dalla Terra tiene a farci sapere che il protagonista ha delle motivazioni imprenscindibili per aver accettato una missione pericolosa che lo avrebbe portato via dal suo pianeta e dalla sua famiglia per ben due anni. Sono il fulcro della vicenda e sarebbero normalmente usate per dare un background al personaggio e rendere più facile identificarci in esso. A un certo punto però diventano protagoniste assolute e, quasi senza accorgercene, ci troviamo a guardare non un personaggio dalle motivazioni chiare, bensì solo un fantasma maledettamente narcisista.
Lingue diverse
Adam Driver interpreta un uomo inizialmente preda dello sconforto della solitudine, finché s’imbatte in un’altra sopravvissuta, una ragazzina. Sarebbe stato interessante approfondire l’incomunicabilità tra i due, che parlano lingue diverse, per vedere l’evoluzione del loro rapporto ma, ancora, in 65: Fuga dalla Terra è appena abbozzato, come un ingrediente secondario della ricetta.
Mai percepiamo un vero affetto da parte dei protagonisti l’uno verso l’altra: lui vuole salvarla e pare sia solo più per dovere; lei pare pronta a sopportare il suo tossico salvatore a patto di tornare a casa.
In breve, 65: Fuga dalla Terra è un film che mal s’adatta ai tempi. Fosse uscito molti anni fa, diciamo negli anni ’50, allora avrebbe potuto essere ricordato, ma oggi si presenta con uno spirito vintage e privo del necessario tratto naive dei vecchi lungometraggi di genere. Si prende fin troppo sul serio, forse sbagliando la valutazione del suo target, che probabilmente arriverà in sala per vedere i dinosauri e Adam Driver, non Adam Driver infilato in un horror generico con mostri dalle forme di dinosauro.
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Titolo originale | 65 |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2023 |
Durata | 93 minuti |
Uscita | 27 Aprile 2023 |
Genere | Fantascienza |
Regia | Scott Beck Bryan Woods |
Sceneggiatura | Scott Beck Bryan Woods |
Fotografia | Salvatore Totino |
Musiche | Danny Elfman |
Produzione | Columbia Pictures |
Distribuzione | Sony Pictures |
Cast | Adam Driver Ariana Greenblatt Chloe Coleman Nika King |