Henry Cavill: storia di un nerd che ce l’ha fatta
Henry Cavill
«My version of Superman is essentially of a guy who has spent his whole life alone».
Dalla S alla W
Se anche Henry Cavill fosse stato prima un perfetto sconosciuto, e non lo era, sicuramente, dopo l’uscita di Black Adam e le dichiarazioni alla stampa di The Rock, sarebbe arrivato allo stesso livello di popolarità cui gode ora, pur essendo a tutti gli effetti scomparso dalla luce dei riflettori. La storia è non proprio lunga, ma densa, e ci arriveremo, ma coi nostri consueti tempi.
Gli esordi
Iniziamo intanto col dire che Henry Cavill, inglesissimo, s’avvicina alla recitazione già dopo le scuole primarie, sebbene fare l’attore sia solo una delle sue aspirazioni. Il giovane, infatti, è appassionato di storia antica e di videogiochi, senza nemmeno escludere la carriera militare prima d’approdare ai set. C’è da dire che la sua carriera d’attore non inizia proprio col botto e nel suo carnet ci sono alcuni ruoli minori in serie e film. Poca cosa fino a metà circa degli anni 2000.
Due provini per svoltare
Henry Cavill si sente pronto per il grande passo e partecipa a ben due provini che potrebbero far svoltare la sua carriera: uno è per interpretare Edward Cullen in Twilight, l’altro per vestire i panni di un certo figlio di Krypton, in Superman returns. Per il primo film la spunta Robert Pattinson, più giovane e quindi più in parte, mentre per il secondo progetto a spuntarla è Brandon Routh. Col senno di poi, qualcuno potrebbe pensare che fosse comunque il destino d’Henry Cavill quello d’indossare il mantello rosso e la grande S.
Nel 2007 l’attore ha modo d’accrescere la sua fama partecipando alla serie I Tudors, contemporaneamente è presente anche sul grande nel film Stardust. Nel 2009 invece lavora con Woody Allen in Basta che funzioni e nel 2011 in Immortals, mentre è dell’anno successivo La fredda luce del giorno, che lo vede recitare a fianco di Bruce Willis e Sigourney Weaver. Ma è inutile girarci attorno: l’anno che lo consacra tra il grande pubblico è il 2013.
È un aereo? È un uccello? No, è un cosplayer
La DC sta disperatamente cercando di contrastare lo strapotere dell’MCU al cinema e decide di puntare sui suoi classici eroi e di dar vita a un universo condiviso, nel quale Superman, Batman e Wonder Woman possano convivere, per la gioia dei fan. Man of steel, quindi, nasce con questo fardello da portare ed Henry Cavill è ripescato per il ruolo di Clark Kent.
Ne esce un film che non funziona del tutto e dopo tanti anni dalla sua uscita siamo ancora dell’idea che il problema non fosse tanto Henry Cavill, sicuramente credibile Uomo d’Acciaio, quanto il tono dark dato alla pellicola, che non si sposava affatto col personaggio di Superman, caratterizzato da sempre per essere solare e positivo, in netta contrapposizione al crepuscolare Batman.
Henry Cavill comunque fa il suo lavoro e interpreta Superman anche in Batman vs Superman e in Justice League, sia nella versione vanilla che, ovviamente, nella Snyder’s Cut, che aggiunge minutaggio e oscurità alla versione originale. Ancora, tornerà un’ultima volta a indossare il mantello in un cammeo non accreditato in grado di fare più rumore del film nel quale sarà inserito.
E Strigo sia!
Altro ruolo che ha fatto la felicità dei fan è quello che Henry Cavill inizia a interpretare nel 2019, nella serie prodotta da Netflix dedicata al personaggio Geralt Di Rivia, protagonista della serie di libri di The Witcher e di una fortunatissima e apprezzatissima serie videoludica di CD Project Red.
Nei panni dello Strigo, per quando sia decisamente più muscoloso dell’originale, Henry Cavill si comporta bene e le prime due stagioni hanno un ottimo riscontro tra i fan.
Troppo bello per durare
Troppo bello per durare e infatti Henry Cavill sconcerta il suo pubblico dichiarando che la terza stagione di The Witcher sarà l’ultima a vederlo come protagonista. Dalla quarta, infatti, il ruolo sarà affidato a Liam Hemsworth, fratello di quel Chris Hemsworth che è il Thor dell’MCU.
Sui motivi che l’hanno portato ad abbandonare The Witcher s’è discusso molto e alcune teorie si riagganciano proprio al quell’ultimo cammeo nei panni di Superman: potrebbe essere uno spoiler per alcuni di voi e se decidete di proseguire nella lettura cliccate il pulsante, altrimenti proseguite oltre.
Il cammeo in questione è quello contenuto nel Black Adam con protagonista The Rock nella parte dell’antieroe. Dwayne Johnson è un abilissimo promotore di se stesso e, secondo le voci, è stato lui a insistere sulla presenza di Henry Cavill nei panni di Superman in una scena che avrebbe fatto pensare a un film successivo con i due personaggi insieme.
Ancora, secondo le voci Henry Cavill si fida delle rassicurazioni di The Rock e rinuncia al ruolo di Geralt per tornare sul grande schermo con mantello e S, solo che poco tempo dopo sono gli stessi vertici di Warner Bros. a puntualizzare che non ci sono progetti in vista che prevedano. James Gunn e Peter Safran, messi a capo dei DC Studios, mettono definitivamente la parola fine quando annunciano i loro progetti per il futuro con il reboot Superman: Legacy.
Verso Warhammer 40K
Gunn precisa anche che l’allontanamento di Henry Cavill avviene perché, tecnicamente, non era più sotto contratto. Per farla breve, l’attore si ritrova senza i due ruoli che l’hanno reso famoso e, per tamponare, annuncia la produzione di una serie Amazon ambientata nel mondo di Warhammer 40K, della quale sarà anche produttore.
Il gamer
Accanto alle voci di corridoio ce ne sono altre più reali, che puntano il dito sull’atteggiamento tenuto da Henry Cavill sul set di The Witcher. L’attore, è riferito, avrebbe avuto un atteggiamento da gamer tossico, rivolgendosi ai colleghi e alla troupe non sempre in maniera appropriata. Zelantissimo nella sua interpretazione, pare mettesse bocca su tutto e modificasse anche i copioni alle spalle della showrunner Lauren Schmidt Hissrich.
Divergenze creative?
Ammonito più volte, Henry Cavill avrebbe reiterato questi comportamenti fino al suo allontanamento dalla serie per «divergenze creative», formula che può significare tutto e niente. Non fa piacere di certo pensare a un attore come un gamer che ti insulta fino alla quarta generazione se lo batti a COD, ma di certo questa versione sembrerebbe molto più credibile di tante altre.
Sia come sia, Henry Cavill ha fatto il suo lavoro e sicuramente, da nerd qual è, potrebbe essere in grado di portare sul piccolo schermo una buona trasposizione dell’universo di Warhammer 40K e forse un giorno lo ricorderemo più nelle vesti di produttore che come attore. Siamo molto curiosi di vedere cosa succederà. Curiosi davvero.