Helen Hunt: una campionessa delle commedie romantiche
Helen Hunt
«It’s getting too late in my life to care about the small things. It’s getting too late to not be brave, to not live my life fully, to not try to be an artist».
Buon sangue non mente
Forse non tutti sanno che Robin Hood: un uomo in calzamaglia ha un antenato molto più divertente e irriverente, che però aveva il suo habitat sul piccolo schermo: Le rocambolesche avventure di Robin Hood contro l’odioso sceriffo. Serie firmata anch’essa da Mel Brooks, si componeva di solo 13 episodi e chi ebbe il piacere di vederla probabilmente la ricorda ancora.
Lo spettacolo nei geni
Lo ammettiamo, l’abbiamo presa piuttosto alla larga: quattro di quei 13 episodi erano diretta da Peter H. Hunt e il lungo preambolo ci serviva solo per poter dire che sua figlia Helen nasce col mondo dello spettacolo nei suoi geni. Il padre regista, ben inteso, non girò solo la serie parodistica sugli Allegri Compagni di Sherwood, ma si cimentò con moltissime altre serie, compresa anche Baywatch ed Ellery Queen.
Gli esordi televisivi
Tornando alla giovane, anzi giovanissima Helen Hunt, è già possibile scorgerla in un episodio de La donna bionica, parte che recita alla tenerissima età di 9 anni. D’altra parte è proprio il piccolo schermo a portarla alla ribalta, ma prima d’arrivarci servirà un po’ di gavetta. Nel 1975 è nel cast de La famiglia Robinson, una serie statunitense che racconta le disavventure di una famiglia svizzera, i Robinson appunto, che fanno naufragio su un’isola deserta. Con mare in burrasca e forti venti, inizia la loro avventura e, pur spendendo tutta la notte a cercare gli assenti, i Robinson si rendono conto d’essere gli unici sopravvissuti.
Tratto da un romanzo, ispirato ovviamente al Robinson Crusoe di Daniel Dafoe, la serie conta 21 episodi e se sentite dei feel come da déjà vu è perché dallo stesso romanzo sarà tratta anche la serie a cartoni animati Flo la piccola Robinson.
L’approdo al cinema
Appena due anni dopo, Helen Hunt è sul grande schermo in un piccolo ruolo nel film Rollercoaster: il grande brivido, pellicola che immagina un Unabomber che però se la prende con le montagne russe, incurante degli ignari passeggeri: da recuperare, sebbene invecchiato male, perché fa leva su paure ataviche, anche se non salite sulle montagne russe. Basta immaginare un pazzo che faccia lo stesso con gli ascensori, per esempio…
Innamorati pazzi
Fino agli anni ’90 Helen Hunt si destreggia tra piccolo e grande schermo, ma è sul primo che ha la sua prima grande soddisfazione. Nel 1992, infatti, è la co-protagonista della serie Innamorati pazzi, al fianco di Paul Reiser. La serie è un piccolo gioiellino di scrittura e, come spesso accade per prodotti del genere, in Italia è un po’ sacrificata dal palinsesto, mentre negli USA affianca il successo di Friends, firmato dalla stessa casa di produzione, e col quale gli sceneggiatori creano anche dei cross over. E l’MCU muto! Innamorati pazzi le fa vincere diversi Golden Globe e aumenta la sua fama.
Lo stesso anno è in Mr. Sabato Sera di Billy Crystal e poco dopo la possiamo ritrovare anche in quello strano film di genere catastrofico che è Twister. Apprezzatissimo all’epoca della sua uscita, è invece un po’ dimenticato dal pubblico odierno, che predilige lo spettacolo fracassone à la Roland Emmerich. Sia come sia, Twister rafforza ancora di più la presenza di Helen Hunt sul grande schermo e l’anno successivo, il 1997, è già momento di Oscar.
Qualcosa è cambiato
La statuetta dorata arriva per Qualcosa è cambiato, dove Helen Hunt recita al fianco di Jack Nicholson, anch’egli premiato lo stesso anno e per lo stesso film. Qualcosa è cambiato è una commedia romantica, una delle migliori a dire il vero, ma noi siamo qui per qualcosa di un tantino più nerd e, quindi, meglio fare un lungo balzo in avanti, fino al 2000.
Se a metà degli anni ’70 era Helen Hunt a naufragare su un’isola deserta, all’inizio del nuovo millennio questa sorte le è risparmiata. In Cast away è infatti Tom Hanks a perdersi su uno scoglio circondato dal mare, lasciando Helen Hunt a casa a piangere la scomparsa dell’uomo amato. Cast away è uno dei film più conosciuti e apprezzati da tutti e la storia d’amore dei due protagonisti (non quella con Wilson!) è ancora capace di commuovere gli animi più nobili.
Lo stesso anno, il 2000, vede Helen Hunt anche come co-protagonista di What women wants insieme a Mel Gibson, una commedia che non ha bisogno di alcune presentazione; come non ne ha bisogno a La maledizione dello scorpione di giada, dove Helen Hunt recita al fianco e diretta da Woody Allen.
Dietro la macchina da presa
Tralasciando la carriera d’attrice, dobbiamo tornare là da dove siamo partiti, ricordando il patrimonio genetico di Helen Hunt. Non è quindi sorprendente sapere che l’attrice ha fatto la sua esperienza anche dietro la macchina da presa, come regista di 6 episodi di Innamorati pazzi, per esempio, o anche di Californication.
Il teatro
Per non farsi mancare nulla, Helen Hunt ha pure calcato i palcoscenici teatrali, nemmeno troppo tempo fa e con una predilezione per le opere del Bardo, William Shakespeare. Buon sangue non mente, ancora, e in effetti l’unico rammarico nei confronti di Helen Hunt è di averla vista troppo poco ultimamente. Speriamo che la situazione cambi quanto prima!