Matthew Fox: l’attore rimasto prigioniero dell’Isola
Matthew Fox
«I’m not really a tropical paradise kind of person».
Naufrago per sempre
Nel lontano 2004 il mondo delle serie TV fu scosso dalla comparsa di quella che sarebbe diventata presto un cult, se non forse il cult televisivo per antonomasia. C’è chi la seguì all’epoca, puntata dopo puntata, stagione dopo stagione; chi l’ha recuperò una volta conclusa, nel 2010; chi ha odiato il finale e chi, come me, l’ha invece apprezzato nei suoi significati profondi e metafisici.
Lost
C’è poco da dire, che vi sia piaciuta o meno, Lost era e rimane uno degli show più coinvolgenti mai realizzati, l’unico fino a quel momento ad allungare l’esperienza ben oltre la visione dei 40 minuti scarsi di ogni singolo episodio. L’unico in grado di generare pagine e pagine di appassionati intenti a interpretare gli oscuri segnali lanciati dagli autori. Lost andava oltre la visione e chi vi rimase avvinghiato all’epoca certamente ricorda le millemila speculazioni fatte e lette su questo o quel particolare, a iniziare dalla sequenza fortunata: 4, 8, 15, 16, 23, 42.
Jack Shephard
Questo preambolo era necessario per introdurre Matthew Fox, attore in Lost chiamato a interpretare il chirurgo Jack Shephard. Per quanto serie corale, Lost si apre e si chiude con lui, col primo piano del suo occhio: è innegabile come il suo personaggio sia tra i più importanti all’interno della trama.
Matthew Fox deve infatti moltissimo al suo personaggio perché, sebbene a molti non sia risultato congeniale (non come Sawyer, per dire), è indubbio che abbia contribuito non poco a permettergli un passo avanti alla sua carriera. Oppure no.
Prima di Lost, in effetti, Matthew Fox era aveva nel suo carnet molti ruoli minori in altre serie, come Wings e Cinque in famiglia. Al cinema, invece, aveva già interpretato un piccolo ruolo in Fantasma per amore, ma non fatevi fuorviare dall’italianissimo titolo: il protagonista del film è uno zombie, in una black comedy per teenager che segna l’esordio come attore non solo per lui, ma anche per Matthew McConaughey e Renée Zellweger, la cui unica scena fu però tagliata in fase di montaggio.
Speed racer
Questo avveniva, ovviamente, prima dell’inizio della serie di J.J. Abrams. Dopo, le cose per Matthew Fox diventeranno più facili. Arrivano i Wachowski (all’epoca) Brothers i quali, nel 2008, avevano un progetto ambizioso: portare al cinema il manga, poi anche anime, di Speed racer. Matthew Fox è scritturato per la parte di Racer X, misterioso pilota alleato del protagonista. Per chi ha amato il cartone animato e sono certo che anche tra voi ci sono moltissimi estimatori, Speed racer non riuscì ad andare oltre la memorabilia visiva.
Graficamente esaltante, si perse invece nel resto e, sebbene non sia tutto da buttare, lascia in bocca il retrogusto amaro dell’obiettivo mancato solo di un soffio. Matthew Fox fa il suo lavoro in maniera egregia, bisogna dirlo, e la sensazione di straniamento, tipico quando si vede un attore per tanto tempo calato in un solo e unico personaggio legato a un altro ruolo, scompare davvero in fretta.
Ma il film non piace e, addirittura, è candidato ai Razzie Awards come Peggior Remake. Oltre a Matthew Fox, escono illesi anche gli altri attori e attrici del cast: Christina Ricci, Susan Sarandon e John Goodman.
Le campagne promozionali
Ancora, dopo Lost arrivano per Matthew Fox anche le campagne pubblicitarie e l’attore diventa nel 2007 testimonial di L’Oreal per una crema anti invecchiamento. E non poteva essere altrimenti, poiché aveva già quarantun anni, ma sembrava più giovane di almeno dieci. Il tempo, però, passa anche per lui e la sua partecipazione in film e serie si dirada sempre di più.
Alex Cross
Bisogna aspettare il 2012 per vederlo nuovamente sul grande schermo, col terzo episodio della saga nata dai romanzi di James Patterson, comprendenti Il collezionista e Nella morsa del ragno. Alex Cross: la memoria del killer è purtroppo il meno riuscito dei tre e si becca la consueta candidatura ai Razzie nella categoria Peggior Attore (Tyler Perry, per la cronaca), il quale avrebbe dovuto far dimenticare l’ottimo Morgan Freeman protagonista dei capitoli precedenti.
Lo stesso anno, però, a Matthew Fox è concesso il ruolo da co-protagonista nell’interessantissimo The Emperor. Al fianco di Tommy Lee Jones, l’attore ha la possibilità d’interpretare un ruolo non facile, ma di sicuro impatto. È, infatti, uno dei consiglieri del generale Douglas McArthur, colui il quale, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, divenne padrone del Giappone sconfitto. La trama del film ruota attorno al mai perdonato attacco di Pearl Harbour da parte delle forze nipponiche e starà al personaggio interpretato da Matthew Fox il compito di fare chiarezza sull’accaduto, soprattutto nello svelare le responsabilità dell’imperatore Hiroito.
World War Z
The Emperor è passato e dimenticato, ma andrebbe recuperato. Dici «qualità e non quantità» e, a vedere il film si direbbe che Matthew Fox abbia preso finalmente la strada giusta per sfondare oltre Lost: poi, però, nel 2013 arriva World War Z e l’attore si becca un ruolo da carta da parati che, intendiamoci, non rovina un film già brutto di suo ma, semplicemente, non passa e non conta.
Altri flop
Rimane, dunque, una sola strada da tentare: arriva nel 2015 la serie animata di Netflix Bojack Horseman. Per Matthew Fox c’è un episodio nel quale doppia se stesso. Rimangono ancora un paio di film: uno, Extinction, è di quelli carini per una serata tra amici, trattandosi di un horror post-apocalittico; l’altro, Bone Tomahawk, è un western-horror con protagonisti una tribù di pellerossa cannibali. Nel primo Matthew Fox è protagonista quasi assoluto, nel secondo è al fianco di Kurt Russell e Patrick Wilson.
A complicare le cose, interviene anche un lungo periodo di assenza dalle scene, macchiato in più da un episodio che lo vide accusato d’aver picchiato l’autista di un autobus a Cleveland: Matthew Fox respinse le accuse e in effetti non fu incriminato. Ci pensò, però, l’ex collega di Lost Dominic Monaghan a rincarare la dose, respingendo la richiesta di una follower su Twitter a invitare l’attore al suo sito di micro blogging, in quanto «picchia le donne, non sono incidenti isolati, lo fa spesso».
Il ritorno
Recentemente Matthew Fox ha rotto il silenzio, motivando la sua assenza da Hollywood per motivi di famiglia, nel desiderio d’affiancare la moglie Margherita Ronchi nella crescita dei figli. E, così, l’attore è tornato in Last light, di cui è protagonista e produttore esecutivo, serie disponibile su Prime Video dedicato a un mondo finito nel caos per effetto di una crisi petrolifera, raccogliendo critiche discordi.
Un destino comune
Viene da pensare a un destino in parte simile a quanti, come lui, hanno avuto la fortuna e allo stesso tempo la condanna d’incontrare personaggi entrati talmente tanto nel profondo della memoria collettiva, quasi da incarnarli nella realtà. In parte come avvenne per David Duchovny in X-Files, ma senza la fortuna avuta da quest’ultimo d’aver intercettato un’altra serie di successo come Californication. Sebbene, poi, anche Fox Mulder recentemente sia tornato al fianco di Dana Scully, a dimostrazione che dall’Isola, qualsiasi essa sia, non si fugga mai per davvero.