Chris Hemsworth: oltre la sfera del Dio del Tuono
Chris Hemsworth
«Being a superhero is a lot of fun».
Oltre Asgard
Come molti colleghi e colleghe dell’MCU, Chris Hemsworth basa buona parte della sua popolarità per l’interpretazione del Dio del Tuono norreno, in forza agli Avengers. L’attore australiano godeva già di una discreta popolarità prima d’interpretare Thor, in realtà, nata grazie ad alcune soap opera e alla partecipazione al Ballando con le Stelle della terra dei canguri.
I primi provini
Il mondo dei cinecomic era ancora distante, ma Chris Hemsworth probabilmente aveva già intuito che doveva dirigersi lì per puntare alla fama mondiale. Partecipa, così, ai provini sia per X-Men le origini: Wolverine e per G.I. Joe: la nascita dei Cobra, ma è scartato per entrambi. Nel 2009, invece, ottiene una piccola soddisfazione, quando J.J. Abrams lo sceglie per il ruolo, piccolo ma significativo, di George Samuel Kirk, padre del più famoso James Tiberius, nel suo reboot dell’universo cinematografico di Star Trek.
Appena due anni, Chris Hemsworth sarà fagocitato dall’MCU, che lascerà pochissimo spazio alle altre produzioni. Fra Thor, Avengers e rispettivi sequel, l’attore ha comunque il tempo di partecipare ad alcune pellicole interessanti. Su queste mi concentrerò, andando oltre Asgard e sperando d’offrire un’immagine diversa dell’attore.
Quella casa nel bosco (2012)
La prima pellicola da recuperare è datata 2012 ed è firmata dal bravissimo Drew Goddard: oltre a dirigere il film, ne scrive anche la sceneggiatura, insieme a Joss Whedon, col quale aveva già lavorato per la serie Buffy: l’Ammazzavampiri.
Quella casa nel bosco è una pellicola horror e gioca sugli stereotipi degli slasher e dei film di genere in maniera sagace e particolarmente divertente. Chris Hemsworth interpreta un palestratissimo quarterback da cliché ed è protagonista di una scena in motocicletta particolarmente azzeccata.
Il film, in più, credo sia uno dei pochi a meritare una serializzazione, perché il mondo appena abbozzato è molto più interessante di tanti universi condivisi e già consolidati.
Rush (2013)
Nel 2013, invece, è la volta di Rush, per la regia di Ron Howard e la sceneggiatura di Peter Morgan, il nome dietro la fortunata serie The Crown. Il film racconta la storica rivalità che infiammò la F1 degli anni ’70 tra i piloti James Hunt, interpretato da Chris Hemsworth, e Niki Lauda, dal volto di Daniel Bruhl, curiosamente anch’egli destinato all’MCU, nel ruolo di Helmut Zemo.
Rush riesce a riportare in vita il duello tra i due campioni, in pista e non solo, con tanta efficacia da condurre anche lo spettatore che non ha vissuto quegli anni a sentirla.
Non ci sono buoni e cattivi, come nei film degli Avengers. Lauda e Hunt sono proposti semplicemente come persone diverse e con approcci differenti al loro lavoro; hanno pregi e difetti, ma sono uniti da una grandissima passione. Da Ron Howard non mi aspettavo nulla di meno.
Heart of the sea (2015)
Volendo tralasciare i due capitoli della serie Tyler Rake, che suonano come l’incipit di numerosi sequel nel più classico stile dei film d’azione, e accantonando anche film assolutamente meno riusciti, come Il cacciatore e la regina di ghiaccio o Ghostbusters del 2016, quello declinato al femminile in cui Chris Hemsworth interpreta un belloccio stupido, resta una pellicola che vorrei consigliare, con alcune riserve però.
Non si tratta affatto di un capolavoro ed è forse il film con Chris Hemsworth più difficile da piazzare al pubblico generalista. Uscito nel 2015, ancora con la regia di Ron Howard, Heart of the sea: le origini di Moby Dick fu un discreto flop al botteghino. Tratto da un romanzo basato sui fatti realmente accaduti alla baleniera Essex, affondata da un capodoglio, Heart of the sea non può ambire alla lirica evocativa che caratterizza le pellicole dedicate alla grande balena bianca, ma riesce comunque a trovare una sua cifra stilistica.
Il film prestò bene il fianco a critiche giuste, che però peccarono forse in ferocia. Non è bello, ma non è nemmeno da buttare e, onestamente, c’è molto, molto di peggio in giro. Chris Hemsworth fa il suo lavoro da protagonista e offre una serie di emozioni credibili e perfettamente in linea col tono tragico della pellicola.
Il consiglio è ovviamente di vederlo col giusto spirito
Chris e l’Alzheimer
Recentemente l’attore ha dichiarato di volersi concedere una pausa dal mondo dello spettacolo, dopo aver scoperto di avere una predisposizione genetica all’Alzheimer. «Non sono dimissioni», ha detto a Vanity Fair, ma «il desiderio di prendermi un po’ di tempo libero. Se si guarda alla prevenzione dell’Alzheimer, […] influisce sul resto della vita: si tratta di gestione del sonno, dello stress, di nutrizione, movimento e fitness».