«Ognuno ha il suo scopo»

Prendete Spider-Man, ma cambiate il ragno con uno scarafaggio. Modificate poi il costume pensando a Iron-Man e, sempre da casa Marvel, guardate ad alcuni elementi della trama di Ant-Man. Spostate poi la location da New York a Città del Messico e, rapiti dalla cultura locale, fate un salto alle atmosfere di Coco. Mescolate il tutto con gli immancabili anni ’80 in stile Stranger things e otterrete Blue Beetle, il nuovo supereroe DC approdato al cinema il 17 Agosto e ultimo capitolo di un universo cinematografico fallimentare, affidato per il futuro alle sante manine di James Gunn.

Jaime Reyes

Blue Beetle, in verità, vanta ben tre cicli narrativi fumettistici differenti e una nascita fissata nel lontano 1940; ha saputo conquistare una propria nicchia di lettori affezionati, specialmente nella terza versione affidata al giovane messicano Jaime Reyes, da cui il film pesca a piene mani con le inevitabili differenze.

Un eroe proletario

Tra gli elementi più caratterizzanti di Blue Beetle, c’è sicuramente la sua estrazione sociale, che lo rende per attitudine e approccio un eroe proletario, cresciuto in una famiglia umile e molto unita, con tanto di nonna dal passato rivoluzionario.

La vita di Jaime Reyes muterà drasticamente quando incontrerà Jenny, giovane rampolla della multinazionale Kord in rotta con la zia a capo del colosso, interpretata da una perfida Susan Sarandon, la quale sta tentando di diventare la regina globale della guerra sfruttando la tecnologia di un manufatto alieno a forma di scarabeo.

Quando una serie di circostanze fortuite porteranno il ragazzo a entrare in possesso dello scarabeo blu, quest’ultimo lo sceglierà per le sue doti d’onestà e coraggio, fondendosi al suo corpo e dandogli una serie di poteri che dovrà imparare a gestire, in una difficile convivenza con l’entità aliena, di cui sente la voce nella testa.

Una famiglia contro i potenti

Aiutato dalla sua famiglia, con tanto di zio complottista, Blue Beetle dovrà fronteggiare la minaccia della Kord, decisa a tornare in possesso dello scarabeo a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo; al contempo, Jaime farà il più classico percorso dell’eroe per comprendere e accettare il destino al quale è chiamato, non senza diversi passaggi dolorosi.

Dopo il disastroso The Flash, forse fin troppo penalizzato al botteghino, DC e Warner Bros. portano sullo schermo il film probabilmente più fresco, divertente e solo apparentemente leggero del proprio universo cinematografico, dopo The Suicide Squad.

Non siamo di fronte a un capolavoro, ma certamente a una pellicola onesta e con parecchio cuore, al cui centro c’è un protagonista molto lontano dagli stereotipi cui ci ha abituato il DCEU. Speriamo che James Gunn non lasci che Blue Beetle resti una meteora estiva.