Zatoichi: il palcoscenico dell’eroe cieco con la katana
Zatoichi
«Chi non vede sente meglio degli altri».
Titolo originale | 座頭市 |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Data d’uscita | 6 Settembre 2003 |
Durata | 111 minuti |
Genere | Arti marziali Azione Storico |
Regia | Takeshi Kitano |
Cast | Takeshi Kitano Tadanobu Asano Michiyo Ookusu Gadarukanaru Taka Daigorō Tachibana Yuuko Daike Yui Natsukawa Ittoku Kishibe Saburo Ishikura Akira Emoto Ben Hiura |
Uscita italiana | 14 Novembre 2003 |
Un eroe popolare
La figura di Zatoichi, lo spadaccino cieco, è una delle più amate in Giappone. Tra film e serie TV, lo possiamo trovare sugli schermi fin dai primi anni ’60, per un totale di 28 pellicole, la maggior parte delle quali interpretate da Shintaro Katsu.
Un plot semplice
Il plot è semplice, ma accattivante allo stesso tempo: l’eroe viaggia per il Sol Levante, di solito riparando i torti subiti dalla povera gente, e dimostra, malgrado l’impossibilità di vedere alcunché, una straordinaria abilità con la katana. Non c’è da stupirsi se le storie di Zatoichi abbiano goduto nel tempo di una fama sempre enorme tra i fan giapponesi; la natura delle sue imprese ha non poco contribuito anche alla serializzazione.
La versione di Kitano
A stupire davvero è, invece, il fatto che un personaggio così carismatico abbia dovuto aspettare il 2003 per approdare in Italia, per merito di Takeshi Kitano. L’eclettico regista e attore era già molto conosciuto in patria e, più o meno dalla metà degli anni ’90, aveva iniziato a essere apprezzatissimo anche in Occidente.
Fu probabilmente grazie a questa fama giustamente guadagnata che il film Zatoichi, da lui diretto e interpretato, varcò i confini del Sol Levante, per approdare anche da noi. La pellicola ebbe un successo enorme e quasi inaspettato, conquistando trasversalmente sia i fan dal palato più raffinato, che Takeshi Kitano aveva già ingolosito con L’estate di Kikujiro, sia il pubblico generalista, che invece apprezzava il lato più action di altri lavori .
Prima di Zatoichi
Non si può parlare di successo inaspettato: sebbene il personaggio di Zatoichi apparisse per la prima volta sugli schermi nostrani, è altrettanto vero che diverse rivisitazioni occidentali della sua storia erano arrivate fino a noi. Uno per tutti, per esempio, è Furia cieca, interpretato da Rutger Hauer, la storia del ritorno a casa dal Vietnam di un soldato diventato cieco in guerra, ma poi addestrato nell’uso della spada da un maestro del luogo.
Occidente e Oriente
Ovviamente le pellicole occidentali risentono della nostra cultura e dunque mettono in risalto le straordinarie capacità del protagonista; quelle orientali, invece, si soffermano anche sulla poetica delle scene, pure le più sanguinarie.
Zatoichi non è un samurai: le sue riflessioni sono più semplici, vicine alla gente comune, eppure non mancano di profondità. Ancora, l’eroe non è perfetto e non è la sua mancanza di vista a renderlo tale; è imperfetto in quanto un uomo, buono ma coi suoi vizi. Certamente, però, vederlo immaginare lo svolgersi di un duello che sta per affrontare, mossa dopo mossa, per adattare la sua strategia, ci riporta quel senso di meraviglia necessario nei film con protagonista un eroe straordinario.
La poetica del film
C’è una poetica particolare perfino nel sangue che schizza a fiotti dalle ferite, esaltato da una fotografia che lo fa risaltare ancor di più. I combattimenti sono, sì, spettacolari, ma soprattutto sono tecnici: ci ricordano che l’esito di un duello con le katane è deciso prima ancora che siano estratte le armi dal fodero.
Il ritmo della vita
Ma forse, più e meglio di una storia di spade, criminali e giustizieri, Takeshi Kitano con Zatoichi ritrae un Giappone feudale percorso da storie straordinarie, un palcoscenico di cui l’eroe si fa narratore indiretto, secondo il ritmo della vita d’ognuno dei protagonisti già dalle prime sequenze, quando i contadini arano il terreno su un groove dato dai loro attrezzi da lavoro, e chiuso dal ballo collettivo finale.
Nella sua complessità, Zatoichi non propose concetti nuovi a chi, fin da piccolo, masticava prodotti d’origine giapponese, fossero cartoni animati o serie TV come Samurai. Il merito di Takeshi Kitano fu di farsi ponte, portando alla ribalta anche in tutto il mondo una pellicola dal sapore classico eppure fresco, carico di una sua ironia preziosissima.
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Titolo originale | 座頭市 |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Data d’uscita | 6 Settembre 2003 |
Durata | 111 minuti |
Genere | Arti marziali Azione Storico |
Regia | Takeshi Kitano |
Cast | Takeshi Kitano Tadanobu Asano Michiyo Ookusu Gadarukanaru Taka Daigorō Tachibana Yuuko Daike Yui Natsukawa Ittoku Kishibe Saburo Ishikura Akira Emoto Ben Hiura |
Uscita italiana | 14 Novembre 2003 |