«You could try being happy for yourself»

Volti nuovi, sei sceneggiatori, morale spiccia, un numero sorprendentemente alto di fantasmi e tante lacrime. Questi sono gli ingredienti che troverete guardando la nuova serie di 6 corti disponibile su Disney+ dal 29 Settembre, Launchpad.

Volti nuovi

Il cast scelto per Launchpad risulterà nuovo al grande pubblico e in alcuni casi sembra lasciar trasparire poca esperienza alle spalle, ma non influisce in modo negativo sull’esperienza; la sceneggiatura, invece, risulta estremamente interessante, nonostante sia evidente quanto i registi si siano concentrati sulla lezioncina da impartire al pubblico più giovane e non manchi un pizzico di pura follia.

Una valle di lacrime

Si può parlare di un prodotto Disney senza citare le lacrime che fa versare? Impossibile. Sebbene il tentativo d’insegnare qualcosa ogni tanto possa apparire leggermente forzato, l’impatto emotivo di Launchpad è importante, soprattutto per chi sente vicini gli argomenti trattati.

Nei 6 corti della seconda stagione è stato infatti svolto un ottimo lavoro di rappresentazione culturale e della comunità LGBTQIA+. In un periodo delicato come quello attraversato dalle comunità americane, Launchpad risulta essere un prodotto d’estrema importanza e porta alla luce tradizioni e realtà poco conosciute.

Nessun pregiudizio

La seconda stagione di Launchpad è piacevole, emoziona e a tratti fa riflettere, riuscendo a comunicare anche a un pubblico più adulto, se disposto a superare la morale più di superficie. È una serie consigliata, da vedere senza pregiudizi.