The war: il pianeta delle scimmie | Un bel finale | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | War for the planet of the apes |
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Lingua originale | ASL inglese |
Paese | USA |
Anno | 2017 |
Durata | 140 minuti |
Uscita | 13 Luglio 2017 |
Genere | Fantascienza |
Regia | Matt Reeves |
Sceneggiatura | Mark Bomback Matt Reeves |
Fotografia | Michael Seresin |
Musiche | Michael Giacchino |
Produzione | TSG Entertainment Chernin Entertainment |
Distribuzione | 20th Century Fox |
Cast | Andy Serkis Karin Konoval Amiah Miller Woody Harrelson Ty Olsson Gabriel Chavarria Steve Zahn Judy Greer Terry Notary Roger R. Cross Toby Kebbell |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«È selezione naturale»
Giunge a conclusione Il pianeta delle scimmie, franchise capace di sfornare con quest’ultimo capitolo il miglior film della saga, contro ogni tradizione in materia di trilogie. Eravamo rimasti tiepidi di fronte alle pellicole precedenti: pur rimanendo impressionati dal loro impatto visivo, avevamo sempre ravvisato un forte distacco dai temi del film originale del 1968, di cui costituivano nelle intenzioni un lungo e articolato prequel, e una certa superficialità nella trama.
Il miglior film della saga
Con The war, invece, riesce l’operazione di saldare l’epopea di Cesare e compagni all’eredità del passato, grazie a una sceneggiatura scarna, eppure efficace, e un’atmosfera per alcuni versi dal gusto retrò. Concorrono anche una colonna sonora splendida, firmata da Michael Giacchino, ed effetti speciali ancora più impressionanti di quelli visti prima.
È guerra
Le scimmie guidate da Cesare vivono nascoste nella foresta, braccate da un gruppo paramilitare capitanato da uno spietato e folle leader, interpretato da Woody Harrelson. È guerra, ormai, con quanto resta degli umani sopravvissuti al virus che li ha sterminati e che ha invece dato ai primati intelligenza e, in alcuni casi, l’uso del linguaggio.
Una situazione di grande e costante tensione, insomma, che porterà Cesare a decidere di muovere il suo popolo verso una nuova terra da colonizzare e altri suoi compagni, invece, a tradire. Gli eventi precipiteranno al punto da spingere il leader delle scimmie a cercare vendetta personale, facendo costantemente i conti con la propria coscienza, consapevole d’essere diventato come Koba, l’antagonista della pellicola precedente.
Contro la schiavitù
Si uniranno a Cesare alcuni compagni e sulla loro strada troveranno una bambina e una scimmia di uno zoo, che sembra la versione adattata di Gollum per questa pellicola e fornirà gli unici momenti leggeri e comici di The war: il pianeta delle scimmie. Il loro viaggio li porterà all’avamposto umano, un campo nel quale le scimmie sono usate come schiave per la costruzione di fortificazioni, vessate e torturate in ogni modo.
Un leader crudele
L’attenzione è così spostata su di esse e sulle loro dinamiche; gli umani, invece, fanno quasi da sfondo. Sono divisi e brutali, burattini in mano al loro leader crudele e alla sua visione di come la selezione naturale vada contrastata.
The war: il pianeta delle scimmie vive di lunghe sequenze panoramiche, molto anni ’70, accompagnate da musiche evidentemente scritte in loro funzione, tra temi corali e parti interamente percussive, molto efficaci.
I colori la fanno da padrone, tra scenari innevati, brulle rocce arancioni e intricati grovigli verdi delle foreste. Anche i pochi accampamenti umani sono ben rappresentati, decadenti e post-apocalittici.
I dubbi di Cesare
A questi scenari ampi fanno da contrappunto i numerosi primi piani, finalizzati a descrivere al meglio i caratteri e le evoluzioni dei personaggi del film. Dai dubbi di Cesare al rapporto tra l’orango e la bambina, dal gorilla collaborazionista e marchiato come «donkey» al soldato impaurito nonostante abbia beneficiato della grazia delle scimmie, gli effetti speciali sono impressionanti e incredibilmente realistici, capaci di mostrare sentimenti e mutamenti d’animo, anche quando non apertamente dichiarati.
La natura è un giudice
La trama di The war: il pianeta delle scimmie è semplice e ben costruita; ogni passaggio è funzionale alla storia, nonostante i 142 minuti di durata della pellicola. È la natura a primeggiare, a emergere quale giudice delle vicende umane (e non solo).
Non si gioca con essa e, quando accade, le conseguenze sono incontrollabili: è grazie a questo tema di fondo che il film recupera e amplifica il senso della pellicola originale, grazie a una sequenza finale che diviene quasi catartica, purificatrice.
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Titolo originale | War for the planet of the apes |
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Lingua originale | ASL inglese |
Paese | USA |
Anno | 2017 |
Durata | 140 minuti |
Uscita | 13 Luglio 2017 |
Genere | Fantascienza |
Regia | Matt Reeves |
Sceneggiatura | Mark Bomback Matt Reeves |
Fotografia | Michael Seresin |
Musiche | Michael Giacchino |
Produzione | TSG Entertainment Chernin Entertainment |
Distribuzione | 20th Century Fox |
Cast | Andy Serkis Karin Konoval Amiah Miller Woody Harrelson Ty Olsson Gabriel Chavarria Steve Zahn Judy Greer Terry Notary Roger R. Cross Toby Kebbell |