Funny games | Il capolavoro torna al cinema | Recensione
Il voto di Nerdface:
5.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Funny games |
---|---|
Lingua originale | tedesco |
Paese | Austria |
Anno | 1997 |
Durata | 109 minuti |
Uscita | 11 Dicembre 2023 |
Genere | Drammatico |
Regia | Michael Haneke |
Sceneggiatura | Michael Haneke |
Fotografia | Jürgen Jürges |
Musiche | – |
Produzione | Österreichischer Rundfunk Wega Film |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Cast | Susanne Lothar Ulrich Mühe Arno Frisch Frank Giering Stefan Clapczynski |
Il voto di Nerdface:
5.0 out of 5.0 stars
«Scommettiamo che entro dodici ore voi morirete?»
Il legame tra la finzione e la realtà: un dibattito millenario che mai potrà esaurirsi. Con una destabilizzante audacia e una provocatoria sfida alle convenzioni, Funny games di Michael Haneke si erge come opera cinematografica che osò mettere in discussione le nostre aspettative e la nostra stessa partecipazione alla violenza rappresentata sullo schermo, inserendosi in questo dibattito. Questo cult, che ebbe un remake a firma dello stesso regista nel 2007, torna in sala l’11 Dicembre in versione restaurata grazie a I Wonder Pictures: si tratta di un film unico, un esempio di sovversione dei canoni di un genere.
Abbattere la quarta parete
Funny games racconta quella che sembrerebbe una classica storia horror: due ragazzi entrano in un’abitazione con una scusa, sequestrano la famiglia che vi abita e dà inizio a una spirale di violenza terrificante. Una delle caratteristiche più sorprendenti del film fu l’abile rottura della quarta parete voluta da Michael Haneke, per coinvolgere direttamente lo spettatore. Attraverso interruzioni del flusso narrativo e sguardi diretti in macchina, Funny games si rivolgeva direttamente al suo pubblico, costringendolo ad affrontare la realtà della violenza rappresentata sullo schermo.
Spettatori responsabili
Michael Haneke volle che lo spettatore si sentisse in parte responsabile, complice dell’evolvere della trama. La rottura della quarta parete non fu semplicemente un espediente formale, quanto un mezzo per portare lo spettatore a ragionare sul suo ruolo attivo nel consumo e nella reazione alla violenza mediatica, già diventata un prodotto d’intrattenimento.
Funny games, ancora oggi e ancora di più in questa versione restaurata, riesce a porsi come profonda riflessione sulla rappresentazione della violenza nei media, evidenziando come spesso sia banalizzata o glorificata. Michael Haneke non intendeva solo provocare disgusto, ma pure stimolare le coscienze sul modo in cui la società accettava e consumava questa tipologia di contenuti.
Violenza senza violenza
Nonostante Funny games tratti il problema della violenza, non troviamo scene particolarmente efferate come ci si potrebbe aspettare: l’attenzione di Michael Haneke si concentra, infatti, più sulle conseguenze emotive che sulla spettacolarizzazione dell’atto.
Una regia perfetta
A livello tecnico, siamo davanti a un capolavoro della cinematografia europea: la regia è statica e piuttosto asciutta, ma riesce a essere tremendamente efficace, con alcuni piani sequenza che lasciano il segno sia a livello narrativo, che a livello di complessità. La fotografia, per stessa ammissione di Michael Haneke, voleva quanto più possibile mantenere i colori naturali, per sottolineare ancora una volta la vicinanza allo spettatore.
Un altro dei grandi pregi di Funny games risiede, poi, nelle interpretazioni dei protagonisti, capaci di essere coerenti e credibili nonostante debbano interpretare personaggi molto intensi e disturbanti. Gli interpreti di Paul e Peter, rispettivamente Arno Frisch e Frank Giering, hanno una sintonia in scena pazzesca, che giova moltissimo alla buona riuscita drammatica del film.
Un inno al cinema
Funny games è un inno d’amore al cinema inteso come mezzo: la riflessione meta-cinematografica calza ancora a pennello alla contemporaneità, caratterizzata da una quantità di informazioni spaventose, bombardati continuamente come siamo da immagini di violenza. Le guardiamo, sentendoci distanti e impotenti; il film di Michael Haneke, invece, ci invita a riflettere come solo il grande cinema sa fare.
A partire dall’11 Dicembre, quindi, I Wonder Pictures ci permetterà di tornare in sala per ammirare un film lontano nel tempo, eppure in grado di parlarci in maniera spaventosamente attinente: la deriva dell’insensibilità alla rappresentazione della violenza così temuta da Michael Haneke è effettivamente divenuta realtà.
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Titolo originale | Funny games |
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Lingua originale | tedesco |
Paese | Austria |
Anno | 1997 |
Durata | 109 minuti |
Uscita | 11 Dicembre 2023 |
Genere | Drammatico |
Regia | Michael Haneke |
Sceneggiatura | Michael Haneke |
Fotografia | Jürgen Jürges |
Musiche | – |
Produzione | Österreichischer Rundfunk Wega Film |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Cast | Susanne Lothar Ulrich Mühe Arno Frisch Frank Giering Stefan Clapczynski |