«Perché non dormi un po’?»

In un periodo in cui la proposta di film e serie TV a tema post-apocalittico è diventata più sconfinata che mai, ecco arrivare un nuovo tassello di questo grande puzzle: Awake, disponibile su Netflix dal 9 Giugno 2021. Probabilmente, avendo vissuto anni difficili a causa della pandemia da Covid-19, il grande pubblico ha piacere nel vedere prodotti in cui le persone versano in condizioni peggiori delle nostre, altrimenti la situazione non si spiega. Awake racconta un’America in ginocchio da uno strano evento elettromagnetico, che ha messo fuori uso quasi tutti gli apparecchi elettronici.

Non è, però, questa la conseguenza più grave: infatti, dal momento del blackout nessuna persona è più in grado di dormire. Questo impedimento crea, ovviamente, numerose conseguenze devastanti sulla psiche e sul corpo di tutti, costretti a rimanere svegli a oltranza, avvicinandosi pian piano alla pazzia e, inevitabilmente, alla morte. Inspiegabilmente, l’unica persona a salvarsi da questa terrificante condizione è Matilda, la giovane figlia di Jill, ex soldatessa dell’esercito USA.

Un viaggio pericoloso

Mentre la lucidità della popolazione comincia a vacillare, i nostri protagonisti vengono a sapere di un centro di ricerca che sta studiando un’altra persona in grado di dormire, per cercare una cura. Inizia così il viaggio di una famiglia in un pericoloso mondo allo sbando, fatto dei dubbi di una madre, divisa dal desiderio di proteggere la propria bambina a ogni costo, o rischiarne la vita per dare una chance di sopravvivenza all’umanità.

Senza sonno

Il post-apocalittico è stato un genere spolpato fino all’osso, con una miriade di titoli piovuti addosso al pubblico come una pioggia di fuoco degna di uno qualsiasi di questi titoli. Dunque, per poter essere davvero godibile, un film di questo genere dovrebbe essere davvero molto originale, per spiccare nella massa. Awake lo è fino a un certo punto. Il tema dell’improvvisa mancanza d’energia elettrica è stato già trattato profusamente: viene in mente una serie TV su tutte, Revolution. L’impossibilità nel trovare il necessario sonno ristoratore è una trovata più interessante e riesce a rendere il film abbastanza accattivante per poter avvicinare anche gli spettatori più scettici.

Purtroppo, però, a una buona premessa non corrisponde una grande realizzazione. La pecca fondamentale di Awake risiede sicuramente nel non riuscire a dare in maniera adeguata quella tensione che ci aspetteremmo da un thriller così. Ovviamente non si tratta di un titolo dalla vocazione adrenalinica, à la John Wick, e per questo però dovrebbe trovare nell’esercizio della tensione e del ritmo i propri punti fondamentali.

Una trama scricchiolante

Awake purtroppo non ci riesce, scadendo in diverse occasioni nella noia, appigliandosi in alcuni casi a colpi di scena un po’ bislacchi. Inoltre, una trama scricchiolante non è supportata da attori capaci di pareggiare le pecche, che ci portano a un finale degno del più svogliato operatore call center in ambito d’elettronica.