Lupin | Recensione della seconda stagione
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Lupin |
---|---|
Lingua originale | francese |
Paese | Francia |
Anno | 2021 |
Stagioni | 2 |
Episodi | 10 |
Ideatore | George Kay François Uzan |
Genere | Avventura Commedia |
Soggetto | Monkey Punch |
Durata | 45 minuti a episodio |
Produzione | Gaumont |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 8 Gennaio 2021 |
Interpreti | Omar Sy Vincent Londez Ludivine Sagnier Clotilde Hesme Nicole Garcia Hervé Pierre Soufiane Guerrab Antoine Gouy Fargass Assandé Shirine Boutella |
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
«Allora, qual è il tuo piano?»
Ad appena sei mesi dal debutto su Netflix, arriva l’11 Giugno 2021 la seconda parte della serie TV Lupin. Questa volta lo showrunner George Kay non ha più bisogno di spiegare al pubblico l’identità del progetto, completamente diverso dai romanzi di Maurice Leblanc o dal manga Lupin III, e di conseguenza può dedicarsi più essenzialmente alla costruzione di intrecci rocamboleschi in cui inserire il suo protagonista, Assane Diop (Omar Sy).
Se la prima parte di Lupin era una vera e propria origin story, questi 5 episodi sono una raccolta di avventure che si susseguono forse troppo velocemente e senza concedere sufficiente tempo per assimilarle o comprenderne l’importanza ai fini narrativi.
Un tragico rapimento
L’azione riparte dalla fine della scorsa stagione, dal tragico rapimento del figlio di Assane, Raoul, durante un festival dedicato ad Arsène Lupin nella cittadina di Etretat. Le conseguenze di quell’evento portano il protagonista a riconsiderare il suo piano, a scegliere collaboratori inusuali e a nascondere tante verità alle persone a lui più care.
La serie non perde però l’occasione per interrompere spesso l’azione, soprattutto nel corso del primo episodio, con innumerevoli flashback per presentare in prima persona backstory e altri eventi ritenuti (erroneamente) importanti ai fini di comprendere la storia principale. Lupin 2 sembra una serie diversa in questi episodi, più incentrata sulla missione di Diop che sulla spettacolarizzazione delle sue strategie.
Abbandonare Leblanc
Mette da parte anche i riferimenti ai romanzi di Leblanc, puntando ad affermarsi come un prodotto indipendente dai suoi ingombranti predecessori. Seguendo questa strada, è annullato l’aspetto più nerd e forse anche più coinvolgente di Lupin. In questa nuova stagione si ha solo raramente l’impressione che Assane Diop sia un passo avanti allo spettatore: le sue strategie risultano più trasparenti e meno fugaci e il fattore sorpresa viene purtroppo a mancare.
Una serie anonima, salvo Omar Sy
George Kay vuole realizzare in questi episodi un lavoro d’ulteriore umanizzazione del suo protagonista. Ogni momento di respiro nella narrazione è dedicato all’esplorazione del suo conflitto interiore, tra il lavoro e le sue responsabilità di padre. Se questa scelta risulta essere un ottimo palcoscenico per le doti attoriali di Omar Sy, la serie finisce per appiattirsi su toni più melodrammatici, che eliminano ogni elemento di tensione. Se rimane l’intrattenimento, Lupin diventa un prodotto più anonimo in questa seconda stagione, perdendo quegli elementi che lo distinguevano dal resto del panorama seriale.
Titolo originale | Lupin |
---|---|
Lingua originale | francese |
Paese | Francia |
Anno | 2021 |
Stagioni | 2 |
Episodi | 10 |
Ideatore | George Kay François Uzan |
Genere | Avventura Commedia |
Soggetto | Monkey Punch |
Durata | 45 minuti a episodio |
Produzione | Gaumont |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 8 Gennaio 2021 |
Interpreti | Omar Sy Vincent Londez Ludivine Sagnier Clotilde Hesme Nicole Garcia Hervé Pierre Soufiane Guerrab Antoine Gouy Fargass Assandé Shirine Boutella |