«Non posso immaginare una favola senza di te»

Annunciata a settembre 2023 tra la line-up delle produzioni nostrane, è ormai realtà anche su Netflix, disponibile dal 4 Aprile, la trasposizione cinematografica dell’omonimo bestseller più venduto in Italia nel 2022, Fabbricante di lacrime. Un vero e proprio fenomeno editoriale, che ha esordito dapprima sulle piattaforme social Wattpad e TikTok, per mano di una giovane autrice dal nome (di fantasia), che svia facilmente sulle origini, Erin Doom.

In realtà è italianissima, precisamente dell’Emilia Romagna, e si chiama Matilde. La sua vera identità è stata infatti svelata, dopo non poco mistero, nel salotto di Che tempo che fa, da Fabio Fazio, che l’ha intervistata nel maggio 2023.

Tra romance e drama

Il libro ha conquistato da subito sui social la generazione Zeta e gli Alpha, per poi essere pubblicato da Magazzini Salani, è stato così riadattato per il cinema da Colorado Film, con la sceneggiatura di Alessandro Genovesi. A metà tra romance e drama, non è propriamente definibile come romanzo dark, ma in esso si rinvengono tutti questi generi e sono scandagliate le emozioni, per lo più tormentate, dei protagonisti, quasi sempre caratterizzati da problematiche emotive ed esistenziali.

Oscurità

Il clima un po’ crepuscolare e cupo della scrittrice è stato ben riversato nelle immagini del film, dove l’oscurità e le penombra la fanno da padrone. Certamente, anche la colonna sonora de Il fabbricante di lacrime, firmata da Andrea Farri, compositore di soli 39 anni, figlio e nipote d’arte, fa propri questi temi in Rigel child.

Mentre ci si aspetta un notevole riscontro di pubblico, monitorando l’andamento degli streaming, qualcuno ha già azzardato l’ipotesi di un sequel. Staremo a vedere. In ogni caso, i protagonisti de Fabbricante di lacrime sono due teenager: Nica, interpretata dall’attrice esordiente Caterina Ferioli, e Rigel, dal volto di Biondo, pseudonimo di Simone Baldasseroni.

Nica e Rigel

I due crescono in un orfanotrofio, non a caso chiamato «grave» e definito da Nica «tomba dell’anima». Lì, subiscono violenze fisiche e soprattutto psicologiche e ancora Nica descrive la loro condizione: «Lui graffi, io cerotti». Dopo diciassette anni, finalmente si affacciano a una nuova vita grazie a una coppia, segnata anch’essa da un evento tragico, disposta ad adottarli entrambi.

Che tipo d’amore?

Ben presto, però, l’idilliaca immagine di fratello e sorella sarà incrinata dagli atteggiamenti di Rigel verso Nica, che non lasciano molto alla fantasia e manifestano, invece, un sentimento prepotente e contraddittorio, forse tormentato o morboso, se non violento. È forse odio, oppure esploderà in altre declinazioni, acquistando i connotati di purezza e profondità del vero amore?

Fabbricante di lacrime indaga sulle ferite  di due giovani anime, sui sentimenti perduti, al pari dell’amore per la vita, dell’amicizia e della famiglia, cacciati come mostri da sconfiggere. È la storia di chi è sempre stato dipinto come il lupo cattivo delle favole e finisce per crederci, con cui è impedito parlare o fidarsi, figuriamoci innamorarsi o essere felici.

Sconfiggere i demoni

Riusciranno i protagonisti a fuggire dalle false credenze in cui erano intrappolati, a togliere le bende dagli occhi, a sconfiggere i loro demoni? Fabbricante di lacrime, dunque, è un film sulla necessità di tornare a volare, sull’urgenza di dare un senso al proprio nome. Ha il merito di narrare una storia anche attraverso diverse immagini dal forte potere evocativo.