Un messicano sulla Luna | Tante verità | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Un mexicano en la luna |
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Lingua originale | spagnolo |
Paese | Italia Messico |
Anno | 2024 |
Durata | 99 minuti |
Uscita | 19 Luglio 2024 |
Genere | Commedia |
Regia | José Luis Yanes Cecilia Guerrero |
Sceneggiatura | Francis Levy Lavalle |
Fotografia | Héctor Ortega |
Musiche | Giuseppe Cassaro |
Produzione | Arte Mecanica Solaria Film |
Distribuzione | No.Mad Entertainment |
Cast | Héctor Jiménez Alessio Lapice Ausencio Cruz Roberto Ballesteros Carlos Valencia Klothilde Campos Maryfer Santillán Conchi León Fermín Martínez |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Il dovere del giornalista è la ricerca incessante della verità»
A rinfrescare quest’afosa estate, arriva al cinema il 19 Luglio Un messicano sulla Luna, una co-produzione di Solaria Film con Arte Mecànica, bandiera dello sviluppo, produzione e distribuzione del cinema indipendente messicano. Il film, frutto di una cooperazione registica tra José Luiz Yanes e Cecilia Guerrero, si propone d’essere la riconferma dell’impegno di Solaria Film nella collaborazione con società cinematografiche indipendenti latino-americane. Il risultato, c’è da dire, è quantomeno interessante.
Un po’ di trama
Ci troviamo in Messico, nello stato di Colima, all’inizio del mese di Luglio del 1969, pochi giorni prima di quello che si prospetta essere il primo allunaggio di successo nella storia dell’umanità. Simón Gonzales è un giornalista sensazionalista che, però, aspira a qualcosa di più per la sua vita: vorrebbe diventare un cronista di successo e arrivare addirittura a vincere l’ambito premio Pulitzer.
Una proposta da sogno
Al momento, di giorno è costretto a scrivere di alieni, presunti avvistamenti e storie di dubbia credibilità per un giornale della sua cittadina, mentre di notte dà una mano come cameriere nel ristorante della moglie incinta, Mary. Un giorno, Simón riceve la proposta dei suoi sogni: un posto come cronista nel giornale La Verdad, uno dei maggiori quotidiani messicani.
La strada verso il successo, però, non è facile. Simón, per ottenere il posto, dovrà cimentarsi in un concorso la cui richiesta è tanto banale quanto allucinante: scrivere un articolo che possa portare all’attenzione della nazione e della comunità internazionale uno scoop degno di fare concorrenza alla notizia dell’allunaggio. Da bravo giornalista, Simón drizza le orecchie in attesa d’essere colpito dall’illuminazione che gli permetterà di dare una svolta alla sua vita. E l’illuminazione, difatti, arriva.
Un gossip clamoroso
Una sera, a cena con degli amici, un gossip cattura l’attenzione del protagonista: Neil Armstrong, destinato a essere il primo uomo a mettere piede sulla Luna, sarebbe segretamente messicano e originario di un paese poco distante da quello di Simón, Llano Grande. Per quanto l’idea possa sembrare assurda, il nostro speranzoso protagonista brucia ormai del sacro fuoco giornalistico e parte alla volta della ridente cittadina a bordo dello sgangherato aeroplano dell’amico Carlo, lasciando indietro una preoccupata e quasi rassegnata Mary.
E un indicibile segreto
Una volta arrivato a Llano Grande, Simón dovrà affrontare la reticenza del paese a parlare del mitico Armstrong: s’imbatterà in un improbabile sindaco, in un misterioso parroco e in un’intera, peculiare popolazione, che tenterà di mettergli i bastoni tra le ruote. Tutto, infatti, sembra suggerire che il gossip che ha spinto Simón a partire sia in realtà un indicibile segreto e che il suo ruolo sia proprio quello smascherare l’agognata verità che lo porterà al successo.
L’epica impresa di Simón lo porterà a imbattersi in un groviglio labirintico di verità apparenti o nascoste, che lo intrappoleranno in equivoci e situazioni assurde, capaci di strappare un sorriso anche al più severo degli spettatori. Punto di forza di Un messicano sulla Luna è sicuramente quello d’aver saputo coordinare tutte le forze a disposizione della produzione nella direzione dell’effetto comico sperato; una menzione onorevole va sicuramente alla scelta delle musiche, che commentano in modo impeccabile ogni situazione in cui il protagonista si ritrova.
La resa comica di Héctor Jiménez
Indubbiamente, però, il propulsore comico di Un messicano sulla Luna è il protagonista: interpretato da un brillante Héctor Jiménez: Simón è un Charlie Brown, un talentuoso catalizzatore di equivoci che fanno impazzire le sue conoscenze, soprattutto Mary, che sopporta i guai provocati dal marito con bonaria (non sempre) comprensione. Simón è la causa e il centro di tutte le situazioni socialmente assurde che sono fonte di risata nel film e Héctor Jiménez, con la sua straordinaria espressività e con dei tempi comici perfetti, ne regala un’interpretazione degna di nota.
Gli altri personaggi
Eppure, Un messicano sulla Luna risulta vagamente lento, proprio perché la resa comica si regge unicamente sulle spalle di Simón che, per quanto larghe, a tratti stentano a sostenere l’intero pool di personaggi. A proposito di personaggi, un altro aspetto di Un messicano sulla Luna che sicuramente colpisce è come ogni povero sciagurato che incroci il cammino di Simón, seppur per poco, sia caratterizzato fino al minimo dettaglio.
Ogni personaggio, anche il più secondario, è perfettamente riconoscibile e peculiare a suo modo: l’atteggiamento, il modo di parlare e di vestirsi definiscono, spesso anche in pochissime battute, delle personalità mai banali, che danno l’impressione di poter essere anch’esse, eventualmente, protagoniste del proprio film. Particolare è la scelta dei costumi: molto diversi, quasi al punto da far sembrare che a diverse persone corrispondano altrettanti universi di provenienza; sono essi i maggiori responsabili della memorabilità di ogni personaggio.
La ricerca della verità
Centrale nelle vicende di Un messicano sulla Luna è la tematica della verità e della sua ricerca: Simón, in questo senso, si configura come eroe e paladino del vero, disposto ad affrontare ogni difficoltà pur di portare alla luce ogni dettaglio della realtà dei fatti. Questa curiosità lo porta a un incessante inseguimento dello scoop che potrà cambiare la sua vita e, in più, a recare onore al Messico.
Neil Armstrong
La verità, però, pare sempre scivolargli via dalle dita appena la afferra, tanto da portare a domandarsi se esista o meno. Il dilemma posto da Un messicano sulla Luna è reso ancora più misterioso da una consapevolezza di cui Simón è privo, ma che non può abbandonare lo spettatore per la durata di tutto il film: Neil Armstrong, effettivamente, non era messicano.
E, allora, perché fare di questa ricerca di una verità che noi sappiamo essere falsa il motivo e nucleo centrale di un’intera trama? La domanda è sicuramente lecita, ma Un messicano sulla Luna ci lascia con un insegnamento: quello che sembra non è, mentre quello che è non sembra. Quando la verità arriva e nonostante non sia assolutamente quella che ci aspettiamo, regala una degna conclusione e un ribaltamento di prospettiva a un film che, altrimenti, rischiava d’andare fuori rotta.
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Titolo originale | Un mexicano en la luna |
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Lingua originale | spagnolo |
Paese | Italia Messico |
Anno | 2024 |
Durata | 99 minuti |
Uscita | 19 Luglio 2024 |
Genere | Commedia |
Regia | José Luis Yanes Cecilia Guerrero |
Sceneggiatura | Francis Levy Lavalle |
Fotografia | Héctor Ortega |
Musiche | Giuseppe Cassaro |
Produzione | Arte Mecanica Solaria Film |
Distribuzione | No.Mad Entertainment |
Cast | Héctor Jiménez Alessio Lapice Ausencio Cruz Roberto Ballesteros Carlos Valencia Klothilde Campos Maryfer Santillán Conchi León Fermín Martínez |