JDM: rise of the Scorpion entra in scena nel vialetto assolato della nostra estate con una bella derapata. Il titolo, gratuito su Steam, è offerto da Gaming Factory come prologo del videogioco principale, JDM: Japanese Drift Master. Un assaggio, dunque, per farci cominciare ad assaporare l’odore degli pneumatici bruciati sull’asfalto.

Trama

La storia, introdotta da un fumetto in stile manga, presenta Hatori Hasashi. È il rampollo di una ricca famiglia giapponese e un amante dei motori. Al volante dell’auto nuova di zecca regalatagli dai genitori, sarà presto conosciuto sotto il nome di Scorpion, giovane promessa del drift in Giappone. E il suo carattere spavaldo e spaccone è sicuramente quel che ci vuole per farsi un nome nel mondo delle corse automobilistiche.

Gameplay

Trattandosi di un prologo, JDM: rise of the Scorpion ha la funzione d’illustrare il gameplay che sarà del titolo principale. Sicuramente ci sarà bisogno di limare e bilanciare qualcosa, perché il videogioco è basato sul drift, ma la macchina tende un po’ troppo a sfuggire al controllo in strada, proprio per favorire lo slittamento delle ruote. Ne perde, così, un po’ l’esperienza complessiva.

Se nella guida canonica c’è qualche sbavatura di troppo, nel drift l’esperienza è certamente migliore, divertente e sfidante. Quindi, per quanto riguarda il focus dichiarato del gioco, ci siamo sicuramente. Il controllo dell’auto e, soprattutto, delle derapate risulta forse leggermente migliore da pad piuttosto che da tastiera, ma non si tratta di una differenza tanto marcata da precludere l’utilizzo di quest’ultima. La mappa è abbastanza contenuta, ma comunque di dimensioni ragguardevoli, se pensiamo che si tratta di poco più che una demo.

Feeling

Se si cerca in JDM: rise of the Scorpion un titolo di simulazione di guida realistico, sarebbe meglio guardare altrove ma, effettivamente, non è questo il fine con cui il videogioco è stato sviluppato. Lontano dall’accuratezza degli ultimi Forza Horizon, è molto più simile a dei Need for speed ben più attempati, di cui è facile ricordare il capitolo Carbon, proprio per l’introduzione delle sfide di drift.

Anche graficamente, JDM: rise of the Scorpion tende a riportarci indietro nel tempo, in questo caso, però, si tratta di una pecca, perché sono passati molti anni e ci saremmo aspettati una resa migliore. Le texture, così come il loro caricamento, sono eccessivamente pesanti in relazione alla resa finale, non così rifinita. È un peccato, considerando la piacevolezza dell’ambiente circostante, deliziosamente giapponese. JDM: rise of the Scorpion fa ben sperare gli amanti del drift per il prossimo JDM: Japanese Drift Master, al momento un po’ meno i giocatori casuali.