Se non sapete come conciliare la passione per i titoli in 2D in stile Nintendo e il frenetico e punitivo gameplay dei soulslike, arriva in vostro soccorso NanoApostle, videogame sviluppato da 18Light Game Limited per Nintendo Switch e PC Windows.

Trama

Anita è una fragile bambina rinchiusa in un tetro e oscuro ambiente non precisato. Qui è costretta a subire sperimentazioni per modificare il suo corpo e le sue capacità. Seppur inizialmente non sembrano sortire grossi effetti, la fusione con la nano tecnologia definita Apostolo trasforma Anita in una vera e propria macchina da guerra.

Da qui inizierà il viaggio dei protagonisti di NanoApostle: seppur diversi tra loro, saranno costretti a convivere con le rispettive divergenze caratteriali, sino a finire in questo modo a influenzarsi e a cambiare reciprocamente. La loro strada, però, non sarà per niente facile, perché piena di nemici e combattimenti mortali dietro ogni angolo.

Gameplay

NanoApostle propone un frenetico action in 2D con visuale isometrica. L’arsenale di attacchi, difese e combo è molto variegato e richiede sicuramente parecchia pratica per essere governato al meglio. Eccellere nel controllo del personaggio è imprescindibile, visto il ritmo forsennato degli scontri. I boss sono molto aggressivi e possono contare su diversi tipi di colpi, che sapranno sempre spiazzarci e metterci in difficoltà.

Un’eroina fragile

Procedendo nel gioco, potremo accedere ai punti con cui sbloccare abilità passive in una sorta di skill tree, ma avremo anche la possibilità di guadagnarne ulteriori attraverso attività e combattimenti secondari o facoltativi. Pur beneficiando dei potenziamenti, Anita rimane comunque fragile e vulnerabile agli attacchi avversari, di conseguenza sarà limitata la quantità di colpi che saremo in grado di incassare.

I boss sono diversi e costituiscono la vera anima hardcore di NanoApostle. Come nella migliore tradizione dei soulslike, spesso mutano in fasi diverse a seconda del livello di punti vita, modificando considerevolmente attacchi e stile di gioco. Ad aiutarci abbiamo, però, la possibilità di sfruttare una funzionalità che ci consentirà di individuare i punti deboli del nemico.

Feeling

NanoApostle ha nella sfida, più che nella trama, il proprio punto di forza. Non per questo, però, la vicenda è tralasciata. Seppur molti snodi suonino come già sentiti, il gioco riesce comunque a funzionare e offre piacevoli intermezzi tra i combattimenti. I misteri non mancano, sebbene l’intreccio finale non sarà particolarmente soddisfacente.

Un gameplay forse troppo punitivo

Il gameplay punitivo e frenetico renderà felici gli amanti della sfida e degli scontri all’ultimo respiro, ma si percepisce comunque una certa esagerazione nella vulnerabilità del personaggio. I pattern d’attacco dei boss vanno quindi studiati e imparati, a costo di subire parecchie morti. In questo aspetto, NanoApostle ricorda molto Sekiro, forse il più punitivo tra i soulslike di FromSoftware.

Qualche scivolone in combattimento è fisiologico e vedersi soccombere dopo pochi colpi potrebbe allontanare quei giocatori non propriamente a loro agio per farsi maltrattare violentemente. Molto interessante è, invece, il design dei personaggi, per quanto molto meno curato di quello degli ambienti. La grafica è coerente, senza particolari picchi in positivo o in negativo.

Conclusioni

NanoApostle non è un titolo per tutti, essendo completamente focalizzato sulla sfida e costruito per prosciugare ogni energia del giocatore. Ogni altro aspetto lontano dagli scontri è posto in secondo piano, probabilmente una scelta precisa operata già in fase di sviluppo. Per gli amanti del genere è assolutamente consigliato, poiché è molto appagante la soddisfazione dopo aver abbattuto un boss. Per gli amanti di titoli meno hardcore, al contrario, suggeriamo caldamente di guardare altrove per salvaguardare i nervi.