The substance | Un inno alla superficialità | Recensione

le due protagoniste di the substance - nerdface

Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars

Titolo originale The substance
Lingua originale inglese
Paese Regno Unito
Anno 2024
Durata 140 minuti
Uscita 30 Ottobre 2024
Genere Horror
Fantascienza
Regia Coralie Fargeat
Sceneggiatura Coralie Fargeat
Fotografia Benjamin Kračun
Musiche Raffertie
Produzione Working Title Films
A Good Story Productions
Distribuzione I Wonder Pictures
Cast Demi Moore
Margaret Qualley
Dennis Quaid

Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars

«Non puoi scappare da te stessa»

Dopo una calorosa accoglienza al Festival del Cinema di Cannes, dove ha vinto anche il premio per la Miglior Sceneggiatura, è in arrivo in Italia The substance, un body horror che verte sulla tematica dello scorrere del tempo e che I Wonder Pictures distribuirà a partire dal 30 Ottobre.

Una stella in declino

Elizabeth Sparkle (Demi Moore) è una vecchia gloria di Hollywood che, però, alla soglia dei cinquant’anni col firmamento di Los Angeles non ha più nulla da spartire: la sua bellezza, infatti, è in decadenza e gli standard del grande e del piccolo schermo sono troppo severi per permetterle di continuare a brillare come vorrebbe. L’unico ruolo che è riuscita a mantenere è quello di «fitness guru» nel coloratissimo e luccicante programma Pump it up!, prodotto da Harvey, un disgustoso barone della TV (interpretato da un grottesco ma assolutamente credibile Dennis Quaid).

Rivivere la giovinezza

Anche questo, però, le è portato via: Elizabeth è licenziata proprio nel giorno del suo cinquantesimo compleanno. Ed è proprio allora che, come per magia, le si presenta la potenziale soluzione a tutti i suoi mali: la Sostanza. Si tratta di un medicinale sperimentale che, assunto un’unica volta, le permetterà di rivivere il mondo della gioventù attraverso gli occhi di un alter ego, una versione più giovane e migliore di se stessa, generata direttamente dalle sue stesse cellule per partenogenesi, a patto che la vecchia e nuova versione si alternino, vivendo una settimana per una.

demi moore davanti allo specchio in the substance - nerdface

Sette giorni una, sette l’altra. È una regola semplice ed Elizabeth accetta: è così che nasce Sue (Margaret Qualley), una nuova versione di Elizabeth, ma più giovane e vitale. Se dapprima tutto sembra filar liscio, Elizabeth scoprirà a sue spese che quell’equilibrio perfetto promesso dalla Sostanza non è poi tanto facile da mantenere…

Un’intuizione geniale

The substance parte da un’intuizione geniale: la possibilità di un moderno retelling della vicenda di Dorian Gray che al suo interno possa ospitare in modo credibile tutte le caratteristiche che un buon body horror dovrebbe avere. In una certa misura, la promessa corrisponde alla realizzazione: Elizabeth, infatti, paga il prezzo dell’eterna giovinezza tramite un rapido, imprevedibile e innaturale decadimento proprio di quell’aspetto fisico che avrebbe voluto tanto preservare.

Il trucco e le musiche

L’invecchiamento e la metamorfosi di Elizabeth sono resi in modo magnifico da un trucco prostetico a dir poco magistrale e che, insieme all’uso di un audio in grado di rendere raccapricciante anche il più normale dei suoni, regge in piedi l’intera struttura del film. Non ci sono jumpscare o elementi spaventosi in sé, ma l’aspetto visivo di The substance riesce perfettamente a respingere e ripugnare lo spettatore.

Margaret Qualley osserva il suo poster in the substance - nerdface

Al di la della perfezione tecnica del trucco, però, di questo film c’è poco altro da salvare. È sicuramente una pellicola costellata di ottimi spunti di riflessione, come la mercificazione del corpo della donna, il non sentirsi mai abbastanza per la società o la superficialità dell’industria televisiva e cinematografica, ma tutti questi elementi passano purtroppo in secondo piano.

Cosa non funziona

Per quanto sia una scelta registica comprensibile, l’obiettivo finale di The substance sembra essere unicamente quello di disturbare lo spettatore il più possibile tramite sequenze crude, cruente e, tutto sommato, spesso anche immotivatamente lunghe: il risultato è che la riflessione è solo vagamente suggerita e assolutamente non accompagnata, poiché a ogni accenno di profondità emotiva è puntualmente sovrapposto un elemento gore che fa virare l’attenzione dello spettatore su altro.

I meriti del cast

Questa scelta porta con sé una serie di conseguenze, tra cui delle interpretazioni povere, poiché appunto soffocate dalla necessità di portare lo spettatore altrove: la bravura di Demi Moore e Margaret Qualley non riesce a salvare un film che, in fin dei conti, ha tanto il sapore di potenzialità sprecate. Leggermente diverso è il discorso da fare per Dennis Quaid: chiamato a dare vita un personaggio becero e superficiale, l’attore s’è calato perfettamente nel ruolo, regalando un’interpretazione che respinge e, a tratti, fa anche sorridere amaramente.

L’ottimo trucco prostetico e la godibilità visiva, nei limiti del possibile per un film di genere, non riescono quindi a salvare The substance: un film che avrebbe potuto invece avere tanto da dire. A volte, a un horror non può bastare l’essere solo horror e in questo caso non c’è altro, se non un altissimo e riuscitissimo inno alla superficialità.

Titolo originale The substance
Lingua originale inglese
Paese Regno Unito
Anno 2024
Durata 140 minuti
Uscita 30 Ottobre 2024
Genere Horror
Fantascienza
Regia Coralie Fargeat
Sceneggiatura Coralie Fargeat
Fotografia Benjamin Kračun
Musiche Raffertie
Produzione Working Title Films
A Good Story Productions
Distribuzione I Wonder Pictures
Cast Demi Moore
Margaret Qualley
Dennis Quaid

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