Bo Derek: l’icona forte e fragile di un’epoca
Bo Derek
«Glorifying violence is terrible. Simulating sex is nothing, it’s something so impersonal really».
Storia di un’icona
Nata in California, ma con radici che vanno dall’Irlanda all’Olanda, passando per la Germania, Bo Derek è stata un sex symbol per più di una generazione. La sua bellezza statuaria, unita a due occhi azzurrissimi, non poteva che spalancarle le porte di Hollywood, ma non nel modo usuale. Infatti l’attrice, il cui vero nome è Mary Cathleen Collins, era ancora giovanissima quand’è scoperta dal regista John Derek. Per essere più specifici, la ragazza aveva 16 anni e s’innamora perdutamente di quest’uomo di trent’anni più anziano di lei e, per di più, sposato.
Il primo film
John Derek divorzia dalla moglie, l’altrettanto bella Linda Evans, e si trasferisce con Mary in Germania, probabilmente per scansare le dure leggi californiane sulla minore età di lei. In terra tedesca, John Derek lavora a un film, C’era una volta un amore, con protagonista proprio la giovanissima compagna, la quale appare anche in scene di nudo.
Da Mary a Bo
La pellicola ha ovviamente difficoltà di distribuzione e, finita di girare nel 1973, vedrà la luce nel mercato internazionale solo nel 1981, quando Bo Derek ha cambiato nome ed è già diventata una sex symbol. Strano a dirsi ma, in ogni caso, il suo primo ruolo importante non ha nulla d’erotico: il film d’esordio è infatti L’orca assassina, del 1977.
Due anni prima era uscito e aveva sbancato il botteghino Lo squalo di Steven Spielberg e De Laurentiis voleva produrre un film simile. Fu cambiato il predatore marino e si scelse l’orca, seguendo l’idea di un maschio desideroso di vendicarsi del pescatore che gli ha ucciso la compagna, per giunta incinta. Come dargli torto? Il risultato è un piccolo cult che vi consiglio di vedere, tanto più per la presenza della bellissima Bo Derek, che potrebbe pure passare in secondo piano, ma non guasta mica!
Dalle stelle alle stalle
Bisogna aspettare due annetti per vedere Bo Derek in un ruolo da co-protagonista, votato a valorizzare la sua bellezza: si tratta di 10, commedia di Blake Edwards. Il numero è il voto che il protagonista dà alla giovane attrice e noi lo consideriamo parecchio tirato. Si meritava almeno un 30. Insomma, la stella è in ascesa, ma di certo non per le qualità recitative, come dimostra quanto succede col film Tarzan: l’uomo scimmia (1981) e Bolero extasy (1984). Entrambe le produzioni mostrano una Bo Derek al suo massimo splendore, ma per entrambi l’attrice è criticata aspramente proprio per le sue capacità interpretative.
I premi indesiderati
I maligni iniziano subito a dichiarare che, se non fosse per il marito, ancora alla regia di Tarzan, la sua carriera d’attrice sarebbe stata già finita ancor prima d’essere iniziata. Con Bolero extasy, poi, s’arriva quasi all’insurrezione: si narra, infatti, che i produttori, dopo aver visionato parte delle scene del film, fossero seriamente intenzionati a sostituirla con una sosia. La circostanza scosse molto Bo Derek, la quale optò per la fuga con disonore e un lungo periodo di riposo, durato circa sei anni. Bisogna essere onesti: per entrambe le produzioni vinse il Razzie come Peggior Attrice e nel 1990 ottenne anche un Razzie alla Carriera, come Peggior Attrice degli Anni ’80.
Ma Bo Derek non s’arrende e, finito il periodo d’allontanamento dalle scene, ci riprova e torna sul grande schermo con I fantasmi non possono farlo, ancora firmato dal marito. La storia è un po’ autobiografica, poiché Bo Derek interpreta la giovane e fedele moglie di un uomo molto anziano che muore d’infarto, ma il cui fantasma la spinge ad assassinare un uomo più giovane, per permettergli di reincarnarsi.
Il bollino di qualità
La pellicola piace tantissimo, soprattutto alla giuria dei Razzie, e così Bo Derek s’assicura il terzo premio come Peggior Attrice. Dopo questa serie di successi, il passo successivo è già scritto: deve necessariamente venire in Italia, Paese dove sicuramente le sue qualità saranno subito apprezzate. E infatti nel 1992 lavora con i Vanzina per Sognando California e mettendo il bollino blu alla sua straordinaria carriera d’attrice.
Il successo in TV
Contemporaneamente, però, Bo Derek recita in Amore al cioccolato, un film per la TV dove, invece, risulta straordinariamente brava, tanto da essere candidata come Miglior Attrice del Secolo. Il piccolo schermo sembra darle, quindi, quella soddisfazione professionale che il cinema le aveva sempre precluso; in televisione tornerà ancora, con una fiction italiana. Sarà infatti ne L’onore e il rispetto.
A parte le facili ironie, bisogna dire che Bo Derek forse non sarà mai una grande attrice e le sue simpatie per la destra americana sono un tantinello troppo difficili da digerire, come anche il suo sostegno dato all’epoca a George W. Bush, forse il peggiore dei presidenti americani, almeno fino all’epoca Trump. Si tratta, però, pur sempre di una donna che conobbe l’amore quand’era molto giovane, rimanendo sempre accanto al marito fino alla fine, ignorando malelingue e benpensanti e venendo catapultata in un mondo letteralmente più grande di lei. Elegante e sensuale, forte e fragile allo stesso tempo, è comunque un’icona di un’epoca.