Il fortunatissimo manga Crayon Shin-chan torna a mostrarsi in veste videoludico con Shin chan: Shiro and the Coal Town, dopo il successo del suo predecessore Shin chan: me and the professor on summer vacation | The endless seven-day journey, uscito nel 2021. Questo nuovo capitolo si discosta leggermente dal precedente dal punto di vista delle ambientazioni, ma mantiene comunque il medesimo spirito.

Trama

Per motivi di lavoro, la famiglia di Shinnosuke si trasferisce nel paesino d’origine del papà, Hiroshi, dove ancora vivono i nonni. La cittadina di Akira offre così al nostro protagonista un ambiente del tutto nuovo a quello cui è abituato, portandolo in un mondo fatto di campagne, campi coltivati, risaie e ridenti ruscelli.

Shin conoscerà, però, anche un’altra realtà, quella di Coal Town, un paese vicino abitato da minatori che, seppur mantenendo la stessa dimensione rurale, mostra un lato più industriale. Sarà proprio tra questi due ambienti che si svolgeranno le bucoliche avventure del nostro Shinnosuke, che arriverà persino a salvare la tranquillità della zona da una modesta minaccia.

Gameplay

Shin chan: Shiro and the Coal Town riprende il gameplay di Summer vacation abbastanza fedelmente, proponendo una serie di attività d’esplorazione e di svago quotidiano di un ragazzino in campagna. Tra cattura di insetti e pesca, talvolta andremo a coltivare qualcosa o a cercare piante particolari, con l’unico scopo di passare il tempo in relax, persi tra la natura.

Potremo dedicarci, così, a completare collezioni di oggetti o ad aiutare gli abitanti del posto alle prese coi loro problemi quotidiani. Da segnalare il minigioco della corsa coii carrelli, che riesce a movimentare un po’ il rilassato andamento del normale gameplay.

Feeling

L’esperienza offerta da Shin chan: Shiro and the Coal Town è una rilassata immersione in una campagna d’infantile memoria del Giappone di qualche decennio fa, condita da scorci di piccola industria locale. Il piacere che possiamo trovare in questo titolo dev’essere necessariamente quello provato dal protagonista stesso: svago e spensieratezza nella natura e chiacchiere in libertà.

I personaggi secondari sono costruiti con una buona attenzione e risultano coerenti e credibili nelle loro attività e nei loro problemi. Allo stesso modo, l’ambiente è sognante, sospeso tra immaginazione e realtà, come se lo stessimo effettivamente ammirando attraverso gli occhi di un bambino, reso benissimo dal comparto grafico. Quando ci si discosta da questa pur eccellente immersione nel mondo di gioco, arrivano però i problemi.

Le attività e le quest proposte difficilmente possono reggere l’intera esperienza di un videogioco e, forse, sono più adatte a essere minigiochi all’interno di un titolo più vasto. La stessa trama generale, quando si apre dopo qualche ora di gioco, un tempo troppo lungo, non crea uno sconvolgimento o un pericolo tale da risultare appassionante.

Conclusioni

Shin chan: Shiro and the Coal Town è un titolo basato su un’ambientazione sognante, in cui ritrovare il nostro io bambino. Nell’approcciarlo, non dobbiamo cercare missioni appassionanti, né tantomeno un ritmo frenetico, perché non li troveremo. Più di un gioco, andrebbe affrontato come un’esperienza da vivere in fusione totale coi pensieri e le emozioni del nostro giovane Shinnosuke.

Da questo punto di vista, è difficile pensare che ci sia un pubblico particolarmente vasto disposto ad accettare tali condizioni ma, per gli amanti del genere, si tratta sicuramente di un titolo da non perdere.