Emma Watson: un punto di riferimento per tante donne
Emma Watson
«The less you reveal, the more people can wonder».
Emanciparsi da Hogwarts
Quante volte volevamo sentirci belle, ma allo stesso tempo acqua e sapone? Oppure abbiamo sognato d’essere sexy, ma neanche troppo provocanti? Insomma, quante volte ci siamo sentite un po’ Hermione Granger nelle nostre relazioni personali? Probabilmente davvero tante, nel desiderio di stare a nostro agio e con un perenne raggio di sole a illuminare i nostri capelli, a dipingerli d’oro. In poche parole: quante volte avremmo voluto somigliare, anche poco, a Emma Watson
Ed è subito Harry Potter
L’attrice è stata ed è tuttora un riferimento per molte di noi. È una ragazza fresca, nata a Parigi il 15 Aprile 1990, ma di stampo ampiamente britannico. I suoi genitori divorziano quando lei ha solo 5 anni e all’età di 10 entra a far parte di un progetto destinato a diventare un solido e amatissimo universo narrativo, la saga di Harry Potter.
Hermione
Nel ruolo della piccola maga, zelante e studiosa, incontra i due bambini che diventeranno i sodali d’avventura e i suoi migliori amici, anche nella realtà: Daniel Radcliffe (inutile dirlo, il predestinato dalla cicatrice a forma di saetta) e Rupert Grint (il rosso e pasticcione Ron Wesley).
Da subito, l’entrata in scena di Emma Watson nel mondo del cinema diventa leggenda: Hermione Granger è una bambina dal carattere forte, intraprendente e impavido. Possiede un immenso amore per la cultura e nella saga più di una volta salva la vita ai suoi amici, risolvendo problemi apparentemente insormontabili.
E dopo Hogwarts?
Per questo è amata, temuta e anche un pò invidiata. La classica «so tutto io». Nel tempo, però, e con l’approssimarsi della fine della lunga vicenda di Harry Potter, l’attrice ha avuto modo di mostrare anche altri lati del personaggio, contribuendo a renderlo più ricco e articolato. E poi, salutata Hermione Granger, cosa ne è stato di Emma Watson?
È spesso successo ai giovani attori travolti dal successo, una volta finito il loro tempo o semplicemente perché divenuti schiavi del personaggio interpretato, di sparire dalle sale cinematografiche, magari per poi cadere in depressione, di non sapere gestire il successo e la pressione, abusando con alcol e droghe. Su tutti, basti ricordare l’esempio paradigmatico di Macaulay Culkin protagonista di Mamma, ho perso l’aereo.
Emma Watson, fortunatamente, non resta prigioniera di Hermione Granger. Continua la sua carriera nel mondo del cinema e, dopo la saga di Harry Potter, terminata nel 2011, entra a far parte del cast di Noi siamo infinito (2012), un interessante film che la vede nei panni della migliore amica, se non dell’innamorata, del protagonista.
Altri successi
Nel 2013 Sofia Coppola la porta con sé in Bling ring, per interpretare una seducente ragazza di strada, sempre pronta a provocare chiunque incontri. Altri titoli famosi sono Noah (2014) e Regression (2015): in quest’ultimo, affianca Ethan Hawke in un thriller soprannaturale e ritrova nel cast anche un vecchio amico, quel David Thewlis meglio conosciuto come il professor Lupin.
L’ingresso nella famiglia Disney
Nel 2017, Emma Watson entra in un’altra grande famiglia cinematografica e non solo, prendendo parte al live action Disney de La Bella e la Bestia nel ruolo di Belle, mostrando le sue doti canore e una faccia d’angelo contrapposta a un vero cuor di leone. Anche qui, la sua parte è quella di una ragazza affascinata dalla conoscenza e ricorda a tratti il carattere di Hermione Granger.
Lo stesso anno affianca Tom Hanks in The circle, tratto dal romanzo di Dave Eggers; infine, la vediamo nei panni di Meg March, nel film di Greta Gerwing Piccole donne (2019), tratto da uno degli scritti più famosi di Louisa May Alcott. Non si esauriscono qui, però, le già tante ragioni per guardare Emma Watson e ritenerla un modello.
L’impegno sociale dell’attrice
L’attrice, infatti, nel 2014 diventa ambasciatrice del movimento britannico UN Women. Il suo celebre discorso sul termine «femminista» ha fatto il giro del mondo, chiarendo come non significhi esaltare le donne per sminuire gli uomini, quanto cercare un punto d’incontro per cui entrambi possano ottenere l’uguaglianza in ogni ambito della quotidianità.
Fatti e non parole
E se pensate sia facile farsi bella dietro a qualche buon discorso, sappiate che Emma Watson nell’Ottobre 2016 ha visitato il Malawi, per testimoniare i progressi ottenuti nell’eliminazione del matrimonio delle bambine; in alcuni paesi del terzo mondo è andata più volte a promuovere l’educazione femminile; nel Febbraio 2018 ha donato 1 milione di sterline a una fondazione britannica per le donne vittime di abusi e molestie sul lavoro. Insomma, fatti e non solo parole.
Emma Watson è una donna emancipata: dal personaggio interpretato e che avrebbe potuto ingabbiarla; dalla banalità e dalla superficialità di Hollywood; da un certo stereotipo femminile, nonostante abbia prestato il volto ad alcune note marche di profumi e vestiti; da gossip e paparazzi, conducendo una vita tranquilla e difendendo strenuamente la sua privacy. Questa è la sua vera magia.