James Earl Jones: la voce più famosa degli USA
James Earl Jones
«Speech is a very important aspect of being human. A whisper doesn’t cut it».
The voice
Se pensiamo ai più grandi film diventati iconici, è inevitabile pensare anche alle voci di quei personaggi entrati nella storia del cinema. Il doppiaggio italiano ha sempre vantato alcune punte di diamante e per gli appassionati nostrani è quasi automatico associare un attore famoso a una voce. Basti pensare ai compianti Ferruccio Amendola o Tonino Accolla: riconosciamo il loro timbro a occhi chiusi e lo sovrapponiamo a un determinato volto, a una scena famosa o a una citazione.
Il doppiatore per eccellenza
James Earl Jones è tutto questo per il cinema americano. Classe 1931, è un figlio d’arte e mostra sin da piccolo un’attitudine alle arti, nonostante in giovane età sviluppò una grave forma di balbuzie dopo il trasferimento nella casa dei nonni, transizione che lo portò a non parlare a voce alta per almeno otto anni. Iniziò a canalizzare il suo silenzio scrivendo poesie e fu solo grazie al suo insegnante di liceo se riuscì a superare questo problema.
Abbandonato il percorso per diventare dottore, James Earl Jones iniziò gli studi di teatro alla University of Michigan School of Music, Theatre & Dance, dove si laureò nel 1955, per poi arruolarsi nell’esercito, durante la Guerra in Corea. Una volta tornato, riprese il suo percorso artistico nella città di New York e poi nuovamente nella sua terra d’origine, il Michigan, dove lavorò a teatro e approcciò alle opere shakespeariane.
In love for Shakespeare!
Otello fu la sua prima vera interpretazione artistica, cui seguirono King Lear, Sogno di una notte di mezza estate e Amleto. Nel tempo diventerà tra i più grandi e riconosciuti attori shakespeariani di tutti i tempi, ma la vera svolta nella sua carriera arrivò grazie al ruolo assegnatogli da Stanley Kubrick nel 1964, nel film Il dottor Stranamore. Eppure, è il 1980 l’anno in cui James Earl Jones entra di prepotenza nel cuore di tutti i nerd.
Darth Vader
«I am your father» è infatti la frase pronunciata da James Earl Jones ne L’Impero colpisce ancora, chiamato segretamente da George Lucas a doppiare Darth Vader, a causa dell’accento troppo rustico di David Prowse, che ricopriva il ruolo.
Riguardo al successo di Star Wars e al fandom legato a questa galassia, James Earl Jones ha dichiarato: «Sono felice di far parte di un movimento così cult, ma il fanatismo mi spaventa. Sono stato a una convention di fumetti, una volta, e George Lucas ha dovuto scrivere un discorso per me, per farmi sembrare cattivo tanto quanto Darth Vader. Era solo un saluto… Ma almeno ho fatto qualcosa: non sono solito firmare autografi».
La voce di James Earl Jones diventa talmente inconfondibile, che persino il Presidente degli USA George W. Bush, durante una dichiarazione nel 2002 alla presenza dell’attore stesso, disse: «Le persone dicono che la voce di un Presidente sia la più facilmente riconoscibile in America. Ma non lo dirò di certo di fronte a James Earl Jones!».
Mufasa
Come se non fosse stata già abbastanza indimenticabile, la sua voce imponente, austera e regale è chiamata a interpretare Mufasa, il compianto papà di Simba, ne Il Re Leone. La sua storica frase «remember who you are», che ancora dopo anni mette i brividi.
E infatti l’attore fu scelto una seconda volta dalla Disney per doppiare nuovamente questo personaggio, nella più recente versione live action, come unica voce originale del film. Questo ruolo gli ha permesso d’essere accolto tra le Disney Legends nel 2017, un vero riconoscimento a vita.
Ma James Earl Jones non è solo una voce inconfondibile, seppure quelle due frasi da sole basterebbero a riempire la vita d’ognuno di noi. Come se non bastasse, ha messo a segno altri colpi e pure quando ci ha messo la faccia.
Oltre la voce
Lo ricordiamo, infatti, in Conan il barbaro (1982), al fianco di Arnold Schwarzenegger, ma ancora di più ha impresso il nostro immaginario nei panni di Jaffe Joffer, il Re di Zamunda de Il principe cerca moglie di John Landis, papà bacchettone e legato alle tradizioni del suo popolo, sulle tracce del figliol prodigo recatosi a New York. Tra l’altro, è tornato a indossare la corona nel sequel del 2021.
James Earl Jones ha sorprendentemente calcato quasi ogni genere, in verità. Per citarne solo alcuni, già nel lontano 1977 era ne L’esorcista 2; è stato diretto da Francis Ford Coppola in Giardini di pietra, nel 1986; è approdato al bellissimo L’uomo dei sogni del 1989, accanto a Kevin Costner. Non solo: nel 1990 arriva un must to see firmato John McTiernan, che permette a James Earl Jones non solo di recitare insieme a Sean Connery, ma pure d’entrare nella saga dell’agente Jack Ryan, creata da Tom Clancy.
Un attore per tutti i generi
Stiamo parlando di Caccia a Ottobre Rosso (1990), cui seguiranno anche Giochi di potere (1992) e Sotto il segno del pericolo (1994), in una parabola che lo vedrà tornare al suo amato Shakespeare grazie ad Al Pacino e al suo Riccardo III: un uomo, un Re (1996).
La TV
Per il piccolo schermo, James Earl Jones è apparso in numerose serie TV, come Law & Order, Will & Grace, Dr. House e The Big Bang Theory; al doppiaggio lo troviamo anche in Casper e nella parte di se stesso ne I Simpson. Ovviamente, è stato Darth Vader anche in Star Wars: Rebels.
A suggellare una carriera così importante, ci sono numerosi premi: James Earl Jones è stato candidato a 10 Emmy, vincendone tre; a 5 Golden Globe, vincendone uno; a un Oscar come Miglior Attore Protagonista, per il film Per salire più in basso. Poco male, perché nel 2012 la statuetta più ambita arriva, con l’Oscar alla Carriera. Mica si scherza col Signore Oscuro dei Sith.
Addio, James
James Earl Jones ci ha lasciato il 9 Settembre 2024 all’età di 93 anni, lasciando un grande senso di vuoto, secondo solo alla riconoscenza verso un uomo in grado non solo d’aver dato corpo (e voce) a tanti personaggi entrati nel nostro immaginario, ma d’averlo fatto con l’eleganza e la pacatezza propria dei fuoriclasse.